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News della sezione Acqua Alta

22/05/2006 - Ca' Farsetti oggi assediata dai NoMose

Tratto da "Il Gazzettino" del 22/05/2006

I mali di pancia della Margherita sul Mose rischiano di pregiudicare anche la faticosa ricostruzione dell'Unione a Venezia, interrompendo quel percorso di riavvicinamento dei Verdi alla giunta Cacciari che tutti danno per scontato. Se sull'ordine del giorno del sindaco, che chiede la revisione del progetto alle bocche di porto, la Margherita traccheggia da mesi, e se Rifondazione va invece oltre, chiedendo la moratoria dei lavori del Mose, ma restando isolata all'opposizione, i Verdi sono disponibili a costruire una posizione di governo, senza però fare sconti a nessuno.
Il documento di Cacciari sul Mose, insomma, è ora, dopo la Chimica, la discriminante per l'entrata dei Verdi in giunta. «È chiaro che lo è, non ce la metteremo certo via così», ha garantito la deputata verde Luana Zanella, proprio colei, cioé, che è destinata ad entrare in giunta al posto del dimissionario assessore alla Cultura, Sandro Parenzo, se matureranno le condizioni locali e nazionali. E tra le condizioni locali, una chiara posizione critica del consiglio comunale sul Mose è praticamente la prima. «Noi lotteremo fino alla fine, - ha aggiunto Luana Zanella - ma è chiaro che se le modifiche al documento del sindaco fossero pesanti e insopportabili, non potremmo che prenderne atto, ma credo che anche Cacciari non potrebbe cedere».
Oggi, sul fronte del Mose, la giornata si preannuncia molto animata: l'assemblea permanente NoMose ha messo in cantiere una manifestazione, con tanto di corteo acqueo con partenza alle 15 dalla stazione e "assedio" di Ca' Farsetti dove alla stessa ora è convocato il consiglio comunale; ma anche Rifondazione, che appoggia l'assemblea NoMose, ha annunciato un'iniziativa politica, ovvero la richiesta di mettere al centro dei lavori odierni un proprio ordine del giorno sulla salvaguardia, più radicale di quello del sindaco. «Chiediamo la moratoria dei lavori - ha infatti annunciato il capogruppo, Sebastiano Bonzio - e una radicale revisione del progetto».
I Verdi, ovviamente, condividono, ma Luana Zanella ha preannunciato una linea più "politica", che mira a risultati concreti. «Noi ora siamo forza di governo - ha spiegato - con possibilità di raggiungere risultati concreti e decisivi: dobbiamo dunque convincere tutta l'Unione, puntare a posizioni non ideologiche, ma avanzate e condivise. Non credo - ha concluso - che un ordine del giorno di minoranza sia vincente».
La parlamentare verde conta comunque molto su Cacciari, nonché sul vicesindaco, Michele Vianello, la cui posizione sul Mose è chiaramente critica. «E non credo - ha sostenuto Vianello - che il documento di Cacciari sul Mose costituisca un qualche problema per il mio partito». La Quercia, insomma, è disponibile a fare quadrato. Basterà? Sui numeri, è il partito di Rutelli ad essere vincente in consiglio comunale, ma restare di fatto isolati nel Centrosinistra sulla salvaguardia, o peggio andare al voto sul Mose in ordine sparso, come ha annunciato il capogruppo, Piero Rosa Salva, parlando di voto di coscienza, nella Margherita non conviene a nessuno.
Silvio Testa

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06/12/2005 - Venezia e il MoSE sulla Stampa Estera

Tratto da "Le monde" del 5/12/05

Articolo in lingua francese che affronta il tema della costruzione delle dighe mobili alla bocche di porto con riferimenti all'opinione del Sindaco Cacciari e alla "battaglia" avviata dai NoMose.
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04/12/2005 - Marea a 132 cm: rifiuti a spasso per i canali

Tratto da "La Nuova" del 04/12/2005

Rifiuti sparpagliati un po’ ovunque fino a metà pomeriggio, trasporti “spezzati” in due, una quarantina di famiglie di Sacca Fisola senza luce per alcune ore: disagi ce ne sono stati sul fronte dei servizi pubblici per l’acqua alta, ma senza tragedie.
A fine mattina, i vigili del fuoco si sono dovuti trasformare anche in spazzini, richiamati qui e là a raccogliere, in Canal Grande e in pieno Bacino i sacchetti dell’immondizia lasciati per strada dai veneziani e che l’acqua alta di era portata a spasso.
In previsione dell’emergenza Acqua Alta i netturbini erano entrati in servizio già alle 5 (un’ora prima rispetto all’orario normale), ma hanno trovato ben poco per strada da raccogliere. Già dalle 7.30, raggiunti e superati gli 80 cm di marea, molte barche non riuscivano più a passare sotto i ponti e la raccolta è stata sospesa anche perché le squadre sono state dirottate sulla posa della rete di passerelle, smantellate subito dopo quando è stato chiaro che l’acqua avrebbe superaro i 120 cm. Così dal momento che in troppi avevano lasciato i rifiuti per strada senza preoccuparsi minimamente della pur annunciata acqua alta, l’immondizia, insieme a sacchetti di plastica e stivali usa e getta, ha cominciato a galleggiare.
Nel pomeriggio, una cinquantina di netturbini e 20 imbarcazioni hanno ripulito le zone centrali della città, ma nelle zone periferiche la situazione di disagio potrebbe protrarsi. Vesta lancia un appello ai veneziani perché, dopo la giornata festiva di oggi, in vista dell’acqua alta di domani e soprattutto del picchio di martedì, ritirino i propri rifiuti in caso di mancata raccolta o perlomeno li appendano senza lasciarli a terra.
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30/11/2005 - Dal Mo.S.E. alle palafitte: i piani per salvare Venezia

Tratto dal "Il Sole24Ore - Inserto Nord-Est" del 30/11/2005

Il Mo.S.E. dovrebbe essere pronto entro aprile 2011. Ma non c’è solo il progetto del Consorzio Venezia Nuova, che prevede la chiusura delle bocche di porto con paratoie a spinta, sommerse a riposo: altri nove progetti sono letteralmente piovuti sull’Amministrazione Comunale di Venezia.
Ultima arrivata quella di Giuseppe Gambolati, professore dell’Università di Padova, che pensa di rialzare Venezia praticando 12 buchi profondi 700 metri dove immettere acqua di mare che andrebbe a gonfiare le formazioni sabbiose del sottosuolo rialzandolo di circa 30 centimetri.
Dal canto suo l’Amministrazione Comunale ha recentemente presentato i risultati di un lavoro condotto da un gruppo di studio incaricalo di esaminare i progetti alternativi al Mo.S.E. «Nel corso di tutti questi anni la richiesta di confrontare idee progettuali diverse – spiega il sindaco Massimo Cacciari – è stata guardata con fastidio e scartata come pretesto per impedire il “fare”».
Il quadro è articolato: si va dalle paratotie a gravità, a tre progetti con barriere gonfiabili e possibilità di “parzializzazione trasversale della sezione dei canali”. Vi è poi un progetto che propone un sistema di “barriere emerse a riposo con bracci a traliccio”. Poi c’è il sistema “Arca” (Apparecchiatuire rimovibili contro l’acqua alta), il “Ve.Perla” (Venezia portualità e riequilibrio lagunare), il “Navi porta”…. Intanto gli stivali di gomma rimangono i migliori amici dei veneziani!

Per scaricare la sintesi del documento elaborato dal Gruppo di Lavoro incaricato dal Comune di esaminare le alternative al MoSE clicca su IMMAGINI, VIDEO E TESTI CORRELATI A ACQUA ALTA
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02/11/2005 - Dal Mose nessun problema al transito delle navi

Tratto da "Il Gazzettino" del 02/11/2005

Qual è il rapporto tra Mose e transito di navi alle Bocche a mare? Lo chiediamo all'ingegnere Alberto Scotti, progettista del sistema di dighe mobili.
«Noi abbiamo due tipi di traffico marittimo. Le navi commerciali che affrontano il canale litoraneo dove il fondale potrà essere portato fino a 12 metri dai 10 e 50 attuali. Poi abbiamo quelle da crociera. Oggi al mondo non esistono "cruisers" che abbiano un pescaggio superiore agli 11 metri. E via via che si sviluppano le nuove navi si stanno progettando carene che si allargano, si allungano, ma che pescano poco: cioè si sta cercando di rimanere dentro i 10 metri e 50».
Ma non c'è anche il problema delle eliche e della loro spinta?
«Vorrei dire qualcosa che non è in diretta relazione con le opere mobili, ma con quello che accade in Laguna. A me fa impressione vedere queste enormi navi che passano così vicino ai più eccelsi monumenti veneziani. Il problema in questo caso non è tanto quello delle eliche o delle onde che possono produrre, perché quando si muovono in centro a Venezia, passando davanti a San Marco, vanno veramente piano. Ma è il volume dell'acqua che spostano. Io l'ho visto con i miei occhi un giorno a San Giorgio: si era creata una corrente tra i moli davanti all'isola che faceva impressione».
L'effetto "swash", il cosiddetto risucchio, che sposta acqua per chilometri...
«Fa veramente un effetto sconvolgente. Ma per quanto riguarda le dighe mobili, questo non ha assolutamente alcuna relazione. Le navi passeggeri non avranno nessun problema: noi alle bocche a mare abbiamo 12 metri e su questi fondali passano benissimo. Tutt'al più esisteranno problemi all'esterno delle bocche di Lido dove per cause naturali c'è un interramento continuo e il fondale tende ad assumere una profondità di 10 e 50, 11 metri. E lì, se vogliono far passare queste navi dovranno continuamente dragare. Dal Mose e per il Mose quindi, nessun problema».

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