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Autore: ENZO PEDROCCO

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  5. Acqua Alta

Acqua Alta

Acqua Alta: riva degli schiavoniE' sufficiente osservare per qualche ora la laguna per accorgersi del cambiamento del livello dell'acqua a cui periodicamente questa è soggetta. Il livello sale e scende, e il fenomeno si ripete anche più di una volta nell'arco di un'intera giornata. Questo fenomeno è chiamato marea.
Le maree sono un effetto tangibile dell'influenza esercitata dal Sole e dalla Luna sul nostro pianeta, sono infatti causate in maniera diretta dalla forza di gravitazione universale che provoca l'attrazione reciproca di due qualsiasi corpi in funzione della propria massa e della distanza che li separa. Il nostro satellite naturale esercita una forza di attrazione sulla Terra che si ripercuote maggiormente sulla massa liquida, più facilmente deformabile rispetto a quella solida.
L'ampiezza media della marea di Venezia è pari a 60/70 (1) cm (rilevato a Punta della Salute, di fronte a San Marco); quando, però, tale ampiezza supera gli 80 cm allora si produce il fenomeno detto delle “acque alte” che causa allagamenti dei punti più bassi della città come ad esempio piazza San Marco.
L' “acqua alta eccezionale” si verifica, invece, quando la marea supera o raggiunge il livello di 110 cm, in questi casi gran parte delle calli e dei campi di Venezia sono “invasi” dalle acque per un periodo di circa 20 minuti. In realtà la dizione “eccezionale” oggi non è più molto appropriata dal momento che ormai a Venezia i casi di maree superiori ai 110 cm si verificano abitualmente anche più volte nell'arco di uno stesso anno.
L'acqua alta a Venezia è resa “eccezionale” dal sommarsi di una serie di variabili come l'eustatismo e la subsidenza, le condizioni meteorologiche (precisamente il vento di scirocco e la bassa pressione), il fenomeno di “sessa” (2), che possono alterare anche profondamente gli effetti della marea astronomica.
Le acque alte provocano come è facile intuire una serie di disagi e di danni di natura sociale, economica ed anche ambientale. L'ostacolo negli spostamenti pedonali, il danneggiamento di beni architettonici ed artistici della città, il blocco temporaneo di alcune attività economiche, il riversamento in laguna di rifiuti e sporcizia presenti sulle superfici urbane, sono soltanto alcuni esempi.
Le misure, in alcuni casi semplici palliativi, messe in atto per ridurre gli inconvenienti e contenere i disagi causati dalle acque alte sono essenzialmente:

  • l'utilizzo di un sistema di sirene dislocate in alcuni punti nel centro storico e nelle isole che, circa tre ore prima della prevista mareggiata, ne preannuncia l'arrivo;
  • il collocamento di barriere mobili davanti alle porte di ingresso di abitazioni e negozi;
  • la predisposizione di “passerelle mobili” in legno che garantiscono il collegamento (solo in caso di alte maree “minori”) delle zone più importanti della città;
  • la completa riorganizzazione (con maree superiori ai 95 cm) di alcune linee di trasporto pubblico e l'attivazione di una serie di servizi sostitutivi o integrativi alla rete di navigazione;
  • e, naturalmente, l'utilizzo degli stivaloni di gomma, indispensabile accessorio dei veneziani per “muoversi nell'acqua alta.

Riferimenti Bibliografici
(1) Musu I., Ramieri E., Cogo V. (1998), Indicatori di sostenibilità. Uno strumento per l'Agenda 21 a Venezia, Fondazione Eni Enrico Mattei
(2) Comune di Venezia (1999), Acqua alta: percorsi pedonali alternativi