News di Pandora

>>ARCHIVIO NEWS<<

Ultima foto inviata

Ultima Foto Inviata
Autore: ENZO PEDROCCO

Alcune pagine di questo sito contengono delle animazioni in Flash.
Per scaricare il plug-in (gratuito) usa il seguente link:
Macromedia


Sei in:
  1. Home Page[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/index.php]
  2. Informarsi[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=1]
  3. Sviluppo Sostenibile[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=4]
  4. Ambiente[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=23]
  5. Venezia e la sua laguna

News della sezione Venezia e la sua laguna

10/07/2007 - Parco laguna? Meglio l'ecomuseo

Tratto da "Il Gazzettino" del 10/07/2007

«Il Parco nazionale della laguna è uno strumento ormai obsoleto, la nuova frontiera è l'Ecomuseo». È quanto afferma Francesco Piccolo, segretario provinciale e consigliere regionale dell'Udc, primo firmatario di un progetto di legge regionale per l'istituzione, appunto, dell'Ecomuseo. «La tanto pubblicizzata proposta dei parlamentari dei Verdi e di Rifondazione per il Parco della laguna rischia di essere controproducente agli interessi della città e del territorio lagunare - dice Piccolo - Società civile, operatori commerciali, operatori agricoli, pescatori, cacciatori pongono un problema serio: è percorribile l'istituzione di un parco nella laguna di Venezia senza alterare l'equilibrio socio-economico-ambientale? Pare proprio di no. Per l'Udc, infatti, tale scelta sembra ormai essere superata». L'Ecomuseo, invece, sarebbe «uno strumento strategico per la gestione di territori con rilevanza culturale e ambientale proprio per la sua flessibilità». Bene dunque ha fatto la Regione, per Piccolo, a mettere in stand-by il Parco della Laguna, «evitando di compiere il grave errore commesso dal Comune di Venezia che ha istituito con la precedente amministrazione un parco che è costato quasi 500 mila euro sperperando risorse pubbliche senza conseguire nessun risultato e contro il consenso della popolazione».


News correlata a: [ Aspetti positivi dell'istituzione del Parco ] [ Aspetti negativi dell'istituzione del Parco ] [ Venezia e la sua laguna ]

 

09/06/2007 - Heineken "bocciato" dalla Consulta Ambiente

Tratto da "Il Gazzettino" del 09/06/2007

Bocciatura per l'Heineken da parte dei membri dell'ufficio coordinamento, organo della consulta all'Ambiente del Comune, che, pur trincerandosi dietro un laconico "non c'è alcun atteggiamento pregiudiziale", esprimonono, circa la valutazione d'incidenza ambientale presentata dagli organizzatori, una serie di preoccupanti osservazioni, sciorinate ieri a Ca' Farsetti da Adriana Fasan o, Matteo Pandolfo, Giuseppe Sartori e Aldo Scarpa.
«Il 64 per cento degli uccelli che frequentano il parco - hanno esordito - nidifica proprio in quell'ambito e in ambienti naturali contigui; inoltre altra parte sono estivanti, ovvero dimorano a San Giuliano a partire da questa stagione. Siamo molto preoccupati sull'impatto che questi volatili, i più importanti abitanti del parco , potranno subire con 4 giornate simili, colme di inquinanti acustici, luminosi e di grande disturbo umano. Inoltre non è risolto il problema del vicino canile, che ospita 650 animali. Le barriere fonoassorbenti serviranno ben poco, poiché le onde sonore della musica, calcolata di volume oltre i 90 decibel, si ricompatteranno e vibreranno all'interno delle strutture metalliche del canile. I cani, già in una situazione di disagio, potrebbero risentirne impazzendo e cercando di scappare, con buona probabilità di ferimenti.
«A proposito dell'aspetto naturalistico del parco - hanno continuato i quattro esponenti del coordinamento - il suolo è delicatissimo: la discarica "tappata" dalla bonifica con altro terreno importato, mantiene ancora i rifiuti tossico-nocivi, con presenza di fosfogessi radioattivi e di fanghi residui delle fonderie. Va da sé che il contemporaneo calpestio di tanta gente ed eventuali problemi alle strutture approntate per la manifestazione, potrebbero divellere in alcuni punti il manto erboso e mettere alla luce gli inquinanti, pronti ad andarsene in giro alla prima pioggia. Oltre al danno ambientale, sarebbero buttati i 15 milioni di euro che il Comune ha speso per la bonifica. Inoltre il terreno non originario potrebbe venir compattato dalla folla in modo da togliere vita agli stessi alberi, in modo irreversibile. La valutazione presentata dagli organizzatori non parla di come smaltire le acque luride dei servizi igienici allestiti, né quale sarà il livello sonoro di partenza. Infine, abbiamo notato e fotografato problemi di sicurezza per i frequentatori normali del parco a causa dei lavori di allestimento cantiere, che si ripeteranno allo smontaggio. Duranti gli incontri con gli organizzatori, questi ci hanno più volte ripetuto che comunque è tutto assicurato: garanzie che vanno a preoccuparci ancor più. Proponiamo che una piccola porzione di terreno venga mantenuta off limit: in questo modo potremo comparare la situazione, terminata la manifestazione».
Tullio Cardona
News correlata a: [ Ambiente ] [ Venezia e la sua laguna ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

29/10/2006 - Ricorso popolare per S. Giuliano

Tratto da “Il Gazzettino” del 29/10/2006

Ricorso al Tar del Lazio di tutti i cittadini elettori. Entro il 15 novembre. E' questa la linea scelta dai Comitati dei cittadini che hanno promosso l’assemblea dell'altro giorno al Toniolo sul parco di San Giuliano. Il sindaco Massimo Cacciari ha indicato due soluzioni possibili per evitare che si costruisca in Punta San Giuliano, ma se quelle soluzioni non vengono perfezionate entro il 15 novembre, da quel momento le ditte di Punta San Giuliano acquisiscono il di- ritto di andare avanti con il loro progetto. Ed è il motivo che spinge le Associazioni e i Comitati a chiamare a raccolta i cittadini che vogliono firmare il ricorso al Tar contro il progetto. Il ricorso sarà preparato dagli avvocati Alfiero Farinea e Piero Pozzan sia per conto delle associazioni ambientaliste sia per conto dei cittadini. Viene utilizzata infatti una norma del testo unico Enti locali che prevede la possibilità per qualsiasi cittadino di fare ricorso contro un atto che ritiene lesivo dei suoi diritti, anche al posto del Comune. In questo modo, dicono i Comitati, intanto si congela il provvedimento e si evita che le ditte di Punta San Giuliano possano poi accampare il diritto di costruire, magari chiedendo i danni al Comune se non lo fa. E questo darà allo stesso Comune tempo in più per cercare la soluzione nel caso saltasse anche l’ipotesi di Italiana Coke o dell'Api. Vuol dire, nella sostanza, che i Comitati danno credito al sindaco quando dice di voler trovare l’alternativa, ma temono che i tempi siano troppo stretti venti giorni. Quindi "ritenendo improbabile una risoluzione della vicenda, che porti al superamento dell'ordinanza emanata dal Sindaco nella veste di Commissario di Governo entro il 15 di novembre, data della scadenza dei termini di legge per impugnare la sentenza presso le autorità competenti, ritengono necessario garantire i cittadini nel caso di una non positiva risoluzione della rilocazione delle attività, attraverso un'azione popolare di ricorso al Tar del Lazio". - scrivono in un comunicato. E per questo motivo nei prossimi giorni sarà riconvocata un'assemblea delle associazioni e dei cittadini per avviare la procedura del ricorso.

News correlata a: [ NL 06.06 - Il parco di S.Giuliano ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ] [ Venezia e la sua laguna ]

 

28/10/2006 - Azione popolare per salvare il parco

Tratto da “Il Corriere del Veneto” del 28/10/2006

«Non sono abituato a giustificarmi, su San Giuliano ho scelto la via dell'ordinanza da commissario al moto ondoso per accelerare le cose, visto che l’attuale situazione mi faceva schifo e chi vuole faccia pure ricorso».
Così Massimo Cacciari risponde dal palco del Toniolo a chi chiede il trasferimento delle diciotto attività di interscambio e costruzione natanti presenti sulla riva del Canale di San Giuliano.
E il ricorso al Tar del Lazio, per l’appunto, si farà entro pochi giorni.
E' stato un fuoco di fila quello all'assemblea di ieri pomeriggio, organizzata da decine di associazioni per un “faccia a faccia” con il sindaco. Il clima si è ancora più scaldato quando Massimo Donadini, presidente del Polo Nautico Punta San Giuliano ha detto che poche ore prima dell'assemblea le remiere avevano ricevuto la visita dei vigili urbani.
Sono arrabbiati un po' tutti, la municipalità di Mestre - Carpendo in primis, ma poi le associazioni ambientaliste e buona parte della base Ds, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi per il caso scoppiato quest'estate. Il sindaco, nella veste di commissario al moto ondoso, ha deciso di lasciare le attività a San Giuliano con un progetto di riassetto fumato dallo Studio Mar. «L'equivalente - spiega l’avvocato Angelo Pozzan, ex difensore civico - di una variante al Prg con cambio di destinazione d'uso e progetto definito, dalle altezze degli edifici alle volumetrie, già approvato senza l’avvallo del consiglio comunale». L'unica via, al di là di un improbabile intervento della presidenza del Consiglio dei Ministri, a questo punto, resta il ricorso.
Anzi, un ricorso ad «azione popolare», previsto dalla legge nel caso in cui i1 Comune sia stato scavalcato nelle sue competenze da un altro organismo. Il commissario Cacciari ha licenziato l’ordinanza il 30 giugno, due settimane dopo, il suo vice, Michele Vinello, ha dichiarato cessato lo stato d'emergenza per il moto ondoso e i poteri di Cacciari, ora, sono limitati alla vigilanza. Risultato: ora è un progetto «blindato», nemmeno il commissario può ritirarlo. «La parte lesa in questa storia - spiega l'avvocato Alfiero Farinea - è il Comune stesso e con lui i cittadini di cui è espressione, sì cambia una parte importante dei città senza coinvolgerli. La nostra sarà un'azione popolare e il ricorso al Tar lo faremo senz'altro».
Cacciari, da parte sua, ha illustrato la lunga lista di alternative a San Giuliano vagliate dall'amministrazione, dall’area intorno al Vega all'Isola delle Sculture. «Sia ben chiaro - spiega Cacciari - che il progetto Di Mambro è un progetto di massima che non si realizzerà mai per intero. Non ci sono i fondi per farlo. Detto questo, abbiamo ancora due ipotesi di sito alternativo per gli operatori, una è l’area ex Italiana Coke e l’altra, sempre lungo il canale Bretelle,l’area Api». Ipotesi tutte da verificare, spiega il sindaco, dai costi per l’acquisto dell'area a quelli per la bonifica.
«Continueremo l’approfondimento - assicura Cacciari - e in un'altra assemblea pubblica illustreremo i risultati, sia che si concretizzi una dislocazione alternativa, sia che ci sia da discutere di eventuali aggiustamenti del progetto Mar».
In un Toniolo affollato da centinaia di persone, non ultimi i 220 operatori di San Giuliano che indossavano magliette rosse o blu con un nuovo logo per l’interscambio di San Giuliano, i toni si sono surriscaldati fino a sfiorare la rissa. A moderare l’incontro, Diego Saccon, dei Comitati anti traffico. Cacciari parla poco, ascolta tutti e risponde punto su punto. «Sul fatto che ho deciso tutto da solo - specifica - ricordo che all'incontro fatto in Prefettura c'erano tutti, i rappresentanti di Provincia, Regione e Sovrintendenza».
«L'intero progetto - replica l’avvocato Pozzan - è stato approvato in soli 8 giorni e spedito alla Sovrintendenza due giorni prima dell'ordinanza senza darle il tempo di approvarlo, non è legalmente ammissibile una variante al Prg senza il si del consiglio comunale»
Martina Zambon

News correlata a: [ Venezia e la sua laguna ] [ NL 06.06 - Il parco di S.Giuliano ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

24/10/2006 - S. Giuliano, il sindaco insiste "Il progetto e' compatibile"

Tratto da “Il Corriere del Veneto” del 24/10/2006

Non chiude la porta ai progetti alternativi, ma nemmeno la lascia troppo aperta: «C'è un ipotesi e mezza che stiamo valutando». Poi stronca gli accenni di entusiasmo: «Dopo un rifacimento sostanziale con l’abbassamento delle altezze e la riduzione della lunghezza lungo il canale per me il progetto dello studio Mar è compatibile con il parco». Massimo Cacciari non cambia idea sul nuovo piano per la riva del canale del San Giuliano: per il sindaco le attività artigianali possono continuare a rimanere. Lo ha detto chiaramente ieri pomeriggio in un'informativa al consiglio comunale. «Se non ponevo io la questione sarebbe stato tutto com'è oggi visto che il problema del trasferimento delle aziende che sono sulla riva è vecchio quanto il Parco», ha detto. La soluzione sembra a questo punto essere un arretramento delle aziende e un allontanamento dalla Punta, ma non uno spostamento vero e proprio. In sostanza lo studio Mar ridurrebbe sensibilmente l’altezza delle cavane che sarebbero realizzate in sostituzione dei capannoni attuali (dagli 11 metri originariamente previsti si passerebbe a sette) e la lunghezza del fronte verrebbe ridotto.
L'assessore all'urbanistica Gianfranco Vecchiato sta attendendo la modifica del progetto, anche se non ha ancora abbandonato l’idea di un trasferimento delle aziende. Forse qualche novità potrebbe arrivare oggi quando si riunirà la Commissione tecnica, ma le ipotesi sul tavolo rimangono sempre quelle: l’Italiana Coke (anche se i canali interni non sarebbero navigabili dal tipo di scafi che hanno le aziende di San Giuliano) e il trasferimento dalla parte opposta del canale.
Nel suo discorso al Consiglio il sindaco ha sottolineato come il progetto del parco sia cambiato da quando è stato elaborato da Antonio Di Mambro: «E' il progetto che ho voluto io, non mio nonno, ma ci sono cose che non si realizzeranno mai». E' nella fisiologia di tutti i parchi ha spiegato Cacciari non arrivare al 100% del completamento: «Fin qui siamo all'80% e stiamo parlando di tre ettari su settanta». Per trovare una soluzione politica all'ipotesi del trasferimento delle aziende quest'estate era stata costituita una Commissione guidata dal capo di gabinetto Maurizio Calligaro, che ha esaminato 12 siti alternativi: ora il lavoro è completato e oggi si terrà la riunione conclusiva, mentre venerdì se ne parlerà in un'assembleapubblica al Toniolo. «Alcune di queste ipotesi sono impensabili, anche sul piano economico, per i costi di acquisizione e di bonifica» , ha spiegato il sindaco. «Va rivista la sistemazione, vanno ridotte le altezze dei capanni, così diventano compatibili con il parco - ha spiegato - Non disturberebbero neppure la passeggiata che inizia a diventare interessante a 500 metri dalla punta, quando si vede la laguna. Prima lo skyline è contraddistinto dai cavalcavia, dai viadotti, dai Pili e dal Petrolchimico». L'informativa del sindaco in ogni caso non è stata gradita da tutti.
Michele Mognato, capogruppo dei Ds, ha chiesto che se ne discuta in una sede istituzionale visto che per regolamento le informative non hanno dibattito. «La spiegazione del sindaco non è sufficiente - ha detto -. Anche perché non abbiamo capito cosa c'entra questa decisione presa dal Commissario con il moto ondoso».
S.S.L.

News correlata a: [ Venezia e la sua laguna ] [ NL 06.2006 - Il Parco di San Giuliano ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

1  2  3  4  5 
Totale News Inserite:23