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  4. Dibattito sul Parco di San Giuliano

Dibattito sul Parco di San Giuliano

Mappa San Giuliano (tratta da http://www.parchidimestre.it)Uno degli argomenti di scottante attualità sulla stampa di questi gg. è la decisione del Vicesindaco Michele Vianello, nella veste di "Commissario per il moto ondoso", di adottare un'ordinanza che, cosa assolutamente inaspettata e irrituale, approva un progetto edilizio/urbanistico di "sanatoria" pressoché generalizzata della baraccopoli che costeggia il tratto estuariale del Canal Salso - in prossimità di San Giuliano - stravolgendo in questo modo il progetto del Parco in fase di realizzazione proprio in quest'area.

La ragione di fondo che ha ispirato la decisione del vicesindaco (che ha fatto proprio il progetto dei trasportatori lagunari elaborato dall'Arch. G.P. Mar) è quella di non gravare la città storica di un'ulteriore crescita del traffico acqueo che viene - a suo modo di pensare - gestita e governata proprio a San Giuliano nel sito di cui sopra.
L a Consulta dell'Ambiente del Comune di Venezia si è già occupata in varie occasioni del tema della salvaguardia dell'ambiente lagunare (l'ultimo proprio in occasione dell'esame del progetto del polo nautico di San Giuliano) e segue da tempo con attenzione anche quello del moto ondoso.

Sapendo che gran parte dell'ambientalismo veneziano ha cercato di esaminare queste due questioni soprattutto con il criterio delle vocazioni dei luoghi, cioè dell'idoneità dei siti lagunari a rappresentare e contenere funzioni socio-economiche-ambientali, come Consulta dell'Ambiente vogliamo lanciare dalle pagine di questo sito un sondaggio per capire come la cittadinanza giudica tale provvedimento: cogliere quest'occasione quindi per dar voce ai cittadini ed allo stesso tempo analizzare e confortarsi anche con punti di vista differenti!

Sei d'accordo con la Variante urbanistica alla zona di punta San Giuliano che permette alle attività commerciali situate lungo la riva del Canal Salso di restare in quest’area e di potersi anche espandere?
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paolo cuman - 28/06/2007 14:46
non c'è alcun dubbio che il parco sia la porta della laguna, San Giuliano lo è da sempre, solo che tale porta era stata sprangata, dall'incuria e dall'interesse di qualcuno, ora si è faticosamente riaperta, è tale deve rimanere, senza fanatismi che ne vincolino ecessivamente l'uso, ma con regole condivise che stabiliscano le priorità , che non vietino manifestazioni, concerti e altro, ma che indirizzino gli itroiti di questi al suo apliamento e alla sua manutenzione(non gli spiccioli previsti dall'ultimo sforutnato festival), credo comunque che la cosa pi๠urgente sia la realizzazione del Polo Nautico, rendedo cosଠpi๠acessibile la laguna anche a chi non appartiene a società veliche o remiere
Daniele - WWF Venezia - 27/06/2007 22:56
La riapertura di una discussione sul futuro del Parco di San Giuliano è oltremodo importante non solo per l'area stessa, ma per il futuro anche della Laguna di Venezia.
San Giuliano non deve essere visto come un semplice parco urbano come puಠesserlo il Parco Bissuola. Esso dovrebbe essere concepito e vissuto come la porta d'accesso al Parco Naturale della Laguna di Venezia. Arrivando da terraferma, infatti, l'unico accesso pratico e comodo è proprio quello del Parco.
In questi giorni si è assistito ad una serie di manifestazioni di dissenso nei confronti del Parco della Laguna. Il perchè penso sia dovuto ad una mancanza di informazione e di comprensione di quanto puಠdare la designazione a Parco Naturale alla città  e ai suoi cittadini.
Insomma, senza dilungarmi troppo, penso che il Parco di San Giuliano debba essere inserito di diritto nel progetto del Parco Naturale della Laguna di Venezia e di conseguenza gestito nei modi pi๠opportuni.
Nei prossimi giorni potremmo anche approfondire questo argomento in base alle vostre sensazioni e ai vostri commenti a questo mio messaggio.

Zanchettin Daniele
Responsabile WWF Venezia
fulvio - 27/06/2007 10:36
Anche a me interesserebbe sapere cosa succederà  adesso al Parco di San Giuliano. Immagino che sfumata la possibilità  dei grossi introiti a causa della chiusura del Festival tutto ritornerà  alla normalità ... Quale?
Grazie a presto
Fulvio
paolo cuman - 21/06/2007 13:49
visto il dibattito scatenatosi pre e post festival, non ritenete sia utile riaprire una discussione sul parco?
rispondendo magar ad alcune domande
1 qual'è lo scopo principale del parco
2 quali sono le attività principali che vi si devonmo svolgere
3 quali quelle secondarie
4 con che fondi mantenerlo e copletarlo
5 come reperire questi fondi

ecc.... lascio tutto aperto perchè altri aggiungano le loro domande oltre alle loro risposte
paolo cuman - 30/11/2006 14:02
a leggere l'articolo di ieri sul Gazzettino, sebrerebbe vinta la battaglia, ma sarà proprio vero? se qualcosa insegna questa vicenda è che la vigilanza e l'interesse dei cittadini portano dei frutti, quindi continuiamo a vigilare, anche perchè il Parco è in gran parte ancora da costruire, e il Sindaco ha detto chiaramente che "non sarà mai ultimato" ma non ha detto a che stadio si fermerà, ne quali sono le cose che ritiene irrinunciabili del Progetto del Parco, quondi queste cose "irrinunciabili" cerhiamo di individuarle, di proporle noi, magari proseguendoi il dabattito aperto in questo sito
gianni darai - 09/11/2006 11:47
Dopo gli ultimi(o penultimi?)sviluppi del "caso S.Giuliano",leggi: possibile area di insediamento presso l'Italiana Cocke,con queste poche righe voglio innanzitutto tranquillizzare il mio amico Lanapoppi perchè ero, e sono tuttora convinto,di non avere sbagliato con la mia lettera, una delle prime, che analizzava il problema. Infatti, come dicevo nel mio intervento, "malvolentieri" optavo per la soluzione commissariale della permanenza in zona delle aziende del canal Salso ma....se non c'era altra soluzione!!! Questo per essere concreti e corretti. Insisto comunque sul fatto che il canale di S.Secondo ed il canal Salso sono stati e sono attualmente uno degli assi vitali di collegamento tra Mestre e Venezia, assieme a quelli di S.Giogio in Alga (Fusina) e a quello di Tessera (Campalto) ed è su questi canali che bisogna programmare il futuro delle vie d'accesso alla città storica, o antica come oggi si preferisce dire, ed è questo che noi, ultimi indigeni, vorremmo sapere con chiarezza ed urgenza dai nostri amministratori.
paolo cuman - 28/10/2006 15:29
E ora? Ora serve un Tavolo, una Consulta, un luogo dove periodicamente si monitorizzi l'evoluzione del Progetto del Parco di San Giuliano, lo stadio di realizzazione, le varianti, le prospettive, i costi.
Il Sindaco ci ha detto che il Progetto non sarà ultimato, dove, quando, come, a quale stadio di realizzazione questo avverrà, non ha avuto la cortesia di dirlo hai cittadini riuniti in assemblea.
Ma si dà il caso che il progetto Di Mambro piaccià così com'è, e che lo si voglia vedere finito così come è stato presentato, certo sarà un percorso lungo, alla fine potrà mancare una strada, una riva, una cosa pensata quà dovrà essere spostata là, ma l'idea del parco come strumento di riavvicinamento della città di Mestre alla Sua Laguna non può essere fermato dalla mancanza di fondi o da interessi in apparente contrasto, il modo di vivere Mestre è già cambiato e deve continuare a cambiare.
Quindi propongo che si istituisca un “tavolo” dove chi opera sul Parco abbia rappresentanza, compreso il Consorzio legato al progetto Mar, un luogo in cui si controlli l'avanzamento del Parco stesso, dove se ne propongano le possibili varianti e dove, se serve, si cerchino modi per finanziarlo, visto che il Comune sembra in carenza sia di idee che di volontà.
paolo cuman - 19/10/2006 08:11
Non nascondo il mio pessimismo, presumo che ci si ritroverà all’incontro del 27 con il Sindaco Cacciari con tutte le alternative al Progetto Mar, dichiarate “impraticabili”, sperando almeno che queste impraticabilità vengano motivate e non semplicemente enunciate, ci si troverà probabilmente con i “trasportatori” presenti in massa e certamente molto combattivi, e dall’altra parte una blanda e striminzita presenza di chi il Progetto del Parco dichiara di voler difendere.
D’altra parte, non si sente praticamente più la voce dell’Ente Parco, accontentato con il passaggio della Venice Maraton, Ente evidentemente interessato più ai GRADI EVENTI mediaticamente spendibili che non all’uso quotidiano del Parco da parte del comune cittadino, zitte sono ormai da tempo le associazioni sportive, speranzose che il Progetto Mar sia l’inizio di un processo che blocchi lo sviluppo del Parco e quindi la realizzazione della nuova sede nel Seno della Sepa, e di in questo modo lasciate tranquille dove sono, prudente per penna del suo Presidente, il morente Polo Nautico che l’insieme di queste associazioni doveva rappresentare, cosa speriamo che facciano qualche lettera ai giornali e qualche sfogo su questo sito, nulla, il Progetto Mar passerà, e poco a poco il Parco sarà ridotto se va bene al mero esistente, e tutto quello che doveva venire verrà destinato ad altri scopi, scopi utili ad imprenditori rampanti, ad Architetti di dubbio grido, e a chi saprà crearsi le giuste alleanze, e del Progetto di Manbro, del SOGNO di Gaetano Zorzetto di una Mestre Bella, di una “città anfibia” unica al mondo, resterà solo qualche ricordo negli archivi dei giornali e di qualche associazione a lui legata.
Ammenochè non si trovi l’uovo di colombo, qualcosa che come si dice salvi capra e cavoli, che consenta la costruzione delle cavane e contemporaneamente non tronchi il percorso che doveva congiungere Parco, Laguna a Piazza Barche, cosa possibile? Non lo so, non sono né architetto né Ingegnere, ma questa era la pregiudiziale che doveva essere posta dal Comune al Progettista, come pure doveva essere la limitazione della concessione alle sole ditte di Trasporto, e le limitazioni in termini di stazza e di tipologia di imbarcazioni, come pure doveva essere, visto che si parla di limitazione al moto ondoso, assolutamente inibita l’attività di alaggio imbarcazioni private, attività certamente molto remunerativa, ma che trasforma ogni sabato e domenica il Canal Salso in una succursale della tangenziale di Mestre, se così non fosse tanto varrebbe (lo dico ovviamente per provocazione) che le società Sportive aprissero le loro gru all’alaggio di gommoni e motoscafi, così almeno metterebbero una volta per tutte in attivo i loro bilanci.

Matteo Pandolfo - 16/10/2006 17:34
La mappa comunale del "disagio" è sempre più piena e complessa, non si riesce nemmeno a distinguere un luogo ove grandi o piccole iniziative della speculazione non siano riuscite a mettere le mani. Viene da pensare che le amministrazioni attuale e passate stiano dalla parte di chi saccheggia senza possibilità di ritorno un territorio così difficile da interpretare e gestire, per la presenza di aree al alto valore architettonico monumentale, storico e naturale come la laguna, aree industriale, e poi infrastrutturale: tangenziale e areoporto internazionale, portuale per merci e passeggeri (sapete quanto inquina un aereo che attera o una nave che passa? molto). Una complessa rete di relazioni e interessi da gestire, senza dimenticare che i flussi turistici e lo strapotere delle attività ricettive rendono la vita impossibile anche ai più calmi residenti nella città antica. Se poi il residente scopre che la maggior parte dell'interesse del governo della città si sbatte soprattutto per accontentare i grandi appetiti della speculazione, addirittura con una violentissima ordinanza che ha fatto accapponare la pelle persino ai sostenitori più accaniti della giunta, ecco che non potranno sorprendere l'indignazione, lo scandalo, la vergogna. sarebbe interessante arrivare a capire da che parte stà questa giunta, senza mezzi termini. Andare in deroga con un'ordinanza per sanare abusi edilizi ventennali, rischiando l'apertura di un'altra procedura di infrazione della comunità europea che aveva finanziato ben altro progetto per il parco di san Giuliano mi sembra anche un'operazione contro gli interessi della città. Peraltro un fiume di danaro è stato speso dalla precedente amministrazione per una ricerca che aveva scoperto peraltro l'uovo di colombo, i flussi turistici e le merci dovevano mettere in relazione fusina, tronchetto, zattere, fondamente nuove, aeroporto, evitando aree come san marco e il canal grande (e altro che non ricordo). A conclusione vorrei affermare che purtroppo sarebbe necessaria una presenza forte dei cittadini e dell'associazionismo per fermare in qualsiasi occasione le azioni amministrative volte a trasformare il territorio, o che intendono modificare l'accoglienza e irritare il rapporto affettivo con i luoghi che abitiamo, a prescindere. Valorizzare la partecipazione è l'unico strumento utile per affermare i diritti del cittadino e della città, anche se la pigrizia di ciascuno poi ha il sopravvento, e la malizia tormenta anche gli animi più sensibili.
Matteo, Consulta per l'Ambiente del Comune di Venezia
paolo cuman - 16/10/2006 13:34
esserci all'incontro e essere numerosi sarà importante visto anche l'esperienza dell'incontro organizzato da RC dove i "trasportatori" sono calati in massa e con atteggimenti non molto accomodanti, la loro posizione è certamente comprensibile, rischiano di perdere una posizione strategica e unica, ma è altrettando vero che il progetto da loro presentato, impedisce di fatto il raccordo del centro della Città con la Laguna, elemento qualificante non tanto del progetto del Parco, ma della possibilità di dare a Mestre un'identità diversa di quella di retrovia di Venezia, per questo se il loro progetto risulterà inevitabile, il progettista dovrebbe proporre, inventare un modo per evitare che questo accada
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