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  5. Venezia e la sua laguna

News della sezione Venezia e la sua laguna

22/08/2006 - Il Bacan sul tavolo della Procura: «L'area è sempre più inquinata »

Anche la segnalazione d’inquinamento dell’area del Bacan finisce sul tavolo della Procura della Repubblica. Firmatari dell ’esposto sono Sergio Torcinovich e Simone Stefan consiglieri di Rifondazione per la Municipalità del Lido,il primo con delega all’ambiente.
Leggi l'articolo completo pubblicato su "Il Venezia" del 22.08.2006 a pag. 28 vai
News correlata a: [ Dibattito sul Mose ] [ Inquinamento ] [ Venezia e la sua laguna ]

 

02/08/2006 - Prima vittoria di Vianello sul parco. Aspettando Cacciari

Tratto da "Il Gazzettino" del 02.08.2006 - pag. VII

Si aspetta Cacciari. Con opposte speranze. Il vicesindaco Michele Vianello conta sul sindaco per far passare il suo progetto. Tutti gli altri contano su Cacciari per fermarlo. In discussione la permanenza lungo la strada che porta a Punta San Giuliano e, dunque, dentro il parco, delle attività commerciali - trasporti e costruzione barche in vetroresina. Attività che da sempre sono state dichiarate incompatibili con il parco di San Giuliano. In Giunta solo l'assessore Gianfranco Vecchiato sta dando un po' di corda a Vianello. Tutti gli altri sono contro. Senza distinzioni di partito. Anche se una prima vittoria Vianello l'ha conseguita. Margherita e Verdi infatti avevano annunciato che in Consiglio comunale avrebbero presentato un ordine del giorno con il quale avrebbero richiesto il ritiro del provvedimento. Dunque, un ordine del giorno vincolante per la Giunta Cacciari. Vianello ha puntato i piedi e l'ordine del giorno è diventato una interpellanza. Perchè? Si è voluto evitare che il clima si infiammasse ulteriormente nel giorno in cui il Consiglio discuteva di antenne. Dunque è passata l'idea dell'interpellanza dopo che Vianello si è attaccato al telefono con Laura Fincato e Annamaria Miraglia della Margherita. Beppe Caccia dei Verdi, per fortuna di Vianello, era assente. Del resto la Margherita più di tanto non vuol spingere sull'acceleratore per evitare di mettere nei guai il sindaco dal momento che, stando a quel che dice Michele Vianello, sarebbe stato proprio Cacciari a dare il via libera a questo progetto su San Giuliano.Si vedrà quando - giovedì - torna Cacciari. Intanto, è certo che al vicesindaco non è piaciuta la sollevazione popolare che si è scatenata contro il suo progetto. Nel mirino del vicesindaco ci sarebbero sia le associazioni sportive di Punta San Giuliano, sia il presidente della Municipalità, Massimo Venturini, che si oppone fermamente ad un progetto che giudica nefasto per Mestre. Ma chi rischia di più è il parco. Vianello infatti non ha digerito la rivolta dell'Istituzione dei Parchi di Mestre, che in Consiglio di amministrazione, all'unanimità, ha chiesto il ritiro del progetto. Si vedrà fra poco se i fondi destinati al parco vengono ulteriormente tagliati.Per tutti questi motivi, si aspetta Cacciari. Il quale deve trovare il modo di salvare capra e cavoli, consentendo a Vianello di sfilarsi da una situazione difficile. Una via d'uscita l'ha offerta in questi giorni l'assessore alle Attività produttive, Giuseppe Bortolussi: "Facciamo un accordo con gli operatori di San Giuliano, che hanno il sacrosanto diritto di chiedere al Comune una soluzione. Diamoci tempo la legislatura per indicare esattamente che cosa si fa, dando loro la possibilità di ammortizzare i costi che hanno sostenuto finora."
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02/08/2006 - In difesa di San Giuliano interpellanza a Cacciari

Tratto da “Il Venezia”, 2 agosto 2006 – pag. 22
di Beatrice Barzaghi - venezia@epolis.sm
L'ultimo consiglio comunale prima delle ferie d'agosto non è stato fruttuoso per quanti si attendevano una presa di posizione della Giunta sulla variante urbanistica al Parco San Giuliano. La delibera del vicesindaco Michele Vianello in veste di commissario straordinario contro il Moto ondoso. Impegnati a discutere dell'altro parco cittadino, quello della Bissuola, luogo della contestazione dei comitati contro l'antenna Umts, i consiglieri della maggioranza, Margherita, Udeur e Ds uniti, hanno però presentato un'interpellanza al sindaco Cacciari in cui si chiede lo stop alla variante tanto contestata dagli ambientalisti.
L'ASSOCIAZIONE Vas-Verdi e società esprime preoccupazione per «la laguna di Venezia che si sta trasformando in una distesa di cemento» e i Socialisti veneziani evidenziano «che la proposta della permanenza e l'allargamento delle attività produttive va fatta rientrare in una più generale riflessione circa le funzioni dell'area di San Giuliano e il master plan del Parco». Lo Sdi chiede inoltre «di aprire un confronto con Municipalità, assessorato all'Ambiente, il Consiglio comunale, istituzione “Parchi di Mestre” e le associazioni sportive e le realtà produttive interessate». Gli unici a sostenere il vicesindaco nella sua presa di posizione sembrano essere i soci delle aziende interessate all'ampliamento, 250 operatori di 18 ditte, giunti l'altro giorno fino a Ca'Farsetti in solidarietà con Vianello. Le attività esistenti, artigianato, trasporto merci e diporto, sarebbero chiaramente agevolate dalla ristrutturazione delle cavane e delle darsene e dall'ampliamento dei capannoni, ma il rischio è che la strada che costeggia il canale, arretrando, si “mangi” una fetta del canneto tutelato invece dal progetto precedente, firmato dall'architetto Di Mambro e finanziato dall'Unione Europea.
Contro il provvedimento del vicesindaco si è schierato anche il consiglio di amministrazione dell'Ente Parco. Dell'importanza del canneto in quanto area verde da salvaguardare parla il presidente Caprioglio, ma viene dimostrata anche da Bepi Penzo, presidente della Società Sportiva Voga Veneta di punta San Giuliano: «Nel bel mezzo del parco il Comune deve ancora completare le bonifiche, perché non ci sono più soldi. È mai possibile pensare di ampliare le cavane, andando a distruggere parte di quell'area, che tanto serve da appoggio agli uccelli migratori? Dobbiamo solo ringraziare che gli uccelli transitano ancora qui, e che con la loro presenza diminuiscono anche le zanzare», osserva Penzo.
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29/07/2006 - Il progetto di Michele Vianello su Punta San Giuliano e figlio di un forte...

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/07/2006

"E' un progetto figlio di un forte handicap culturale. E' chiaro che Vianello non sa di che cosa parla, non conosce il parco di San Giuliano , non ha la più pallida idea di che cosa significhi per Mestre. Il vicesindaco non si rende conto del valore strategico che ha quell'area come sbocco all'acqua della città di terraferma. Senza il Canal Salso, Mestre resta per sempre terra e il parco di San Giuliano da anfibio torna ad essere un parco qualsiasi, fatto di erba e alberi, senza acqua. Un parco nel quale si va in bici e a piedi, ci si arriva in macchina e in moto, ma non sull'acqua."Così Massimo Donadini, presidente del Polo nautico di San Giuliano in rappresentanza delle società sportive della Punta. Donadini si dichiara esterrefatto della giustificazione fornita da Vianello il quale ha detto: "Dovevamo lasciare il Bronx, in quel posto?" Il presidente del Polo nautico ironicamente ringrazia Vianello per la squisitezza: "Grazie vicesindaco per averci paragonato al Bronx. E, comunque, pensavo che un amministratore fosse pagato per risolvere i problemi e non per ingigantirli. Come società di Punta San Giuliano abbiamo sempre detto che le nostre attività sportive non sono compatibili con i motori. Il rispetto della natura che noi cerchiamo di insegnare ai ragazzi non può andare di pari passo con i barconi e, anche se non arrivo a chiedere che l'intera zona sia interdetta al traffico delle barche a motore, certo una Amministrazione comunale consapevole deve porsi questo problema. Vianello non può raccontare che il suo progetto fa diminuire il moto ondoso, non ci crede nessuno."
Ma Donadini è preoccupato ancor di più del clima che si sta creando attorno al parco di San Giuliano ."La città ha strappato con i denti questa realizzazione e se un assessore qualsiasi salta fuori dalla sera alla mattina a proporre una cosa del genere, allora vuol dire che proprio non ha capito nulla. Mi viene in mente che servirebbe di nuovo un uomo come Gaetano Zorzetto, pronto a difendere quell'idea del ritorno di Mestre all'acqua che è il caposaldo del parco di San Giuliano . Mi preoccupa che saltino fuori queste proposte perchè denotano una assoluta mancanza di rispetto per la città, per la sua storia, per le sue battaglie, da parte di una Giunta che, peraltro, ci ha completamente dimenticato anche sul resto. Non era mai successo prima che passasse tanto tempo senza che le società della Punta venissero convocate e ascoltate. Perchè il parco di San Giuliano è da sempre un progetto che ci coinvolge, ma da un anno non sappiamo più nulla nè del Polo nautico nè del resto. E allora, in mezzo a tanto abbandono, non mi stupiscono nemmeno operazioni scellerate di questo genere."
Operazione ricostruita nel dettaglio dal consigliere comunale dei verdi Beppe Caccia, il quale ha passato due giorni a cercare di ottenere progetto e ordinanza dagli uffici del vicesindaco di Venezia, che si è fatto un punto d'onore nel negare fino all'ultimo le carte. "Sono venuto a sapere questo - racconta Caccia - Che il progetto dello scempio del parco di San Giuliano è stato portato da Vianello in Comitato consultivo il 30 giugno e il 30 giugno scadeva la nomina di Commissario straordinario al moto ondoso. Dunque, il progetto viene approvato quando non c'è più alcuna possibilità di tornare indietro. Il Commissario straordinario vero, però, cioè il sindaco di venezia, Massimo Cacciari, è in ferie e non firma il provvedimento. Provvedimento che a tutti gli effetti è stato approvato. A questo punto noi chiediamo con forza a Cacciari di non firmare questo scempio." Il problema, però, è che la firma del Commissario straordinario Massimo Cacciari, sotto un atto approvato da Vianello e cioè dall'uomo che il Commissario stesso ha delegato a rappresentarlo nel Comitato consultivo, è un atto formale dovuto. E, dunque, dal punto di vista burocratico è difficile che Cacciari non possa firmare. Allo stesso tempo, se Cacciari firma, è il via libero definitivo alla morte del parco pensato da Di Mambro. Beppe Caccia chiede un pronunciamento politico del sindaco: "Cacciari non firmi". E lo chiedono anche il presidente della Municipalità, Massimo Venturini e l'intera Margherita che stamattina alle 10, con i Verdi della Municipalità, darà il via ufficiale alla mobilitazione contro il progetto. Alla porta nord - quella del ponte ciclopedonale - consiglieri di Margherita e Verdi presenteranno una petizione contro il progetto di Michele Vianello.
Maurizio Dianese
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26/07/2006 - Venturini: «Il parco di San Giuliano non si tocca»

Tratto da "Il Gazzettino" del 26/07/2006

E' bufera sul progetto di Punta San Giuliano al quale ha dato il via libera il vicesindaco di Venezia, Michele Vianello in quanto Commissario straordinario al moto ondoso. Il più determinato è il presidente della Municipalità di Mestre, Massimo Venturini: "Abbiamo chiesto il ritiro immediato del provvedimento. E spero ci possa essere al più presto un pronunciamento del Consiglio comunale. Un colpo di mano del genere, contro Mestre, non può passare." Il 30 giugno, ultimo giorno del Commissario straordinario contro il moto ondoso, il vicesindaco di Venezia, Michele Vianello, ha dato il via libero all'ordinanza scandalo di cui parla Venturini. Si tratta di questo: con i poteri straordinari che gli sono concessi per lottare contro il moto ondoso, Vianello in un colpo solo ha fatto una Variante urbanistica alla zona di punta San Giuliano che cambia il progetto del parco stilato dall'architetto Antonio Di Mambro. "E vuol dire - spiega Massimo Venturini - che si stravolge completamente la filosofia dell'accesso di Mestre all'acqua e con un vero e proprio blitz perchè non più tardi di un mese fa il sindaco Massimo Cacciari ha presentato a Mestre tutti i progetti e nessuno ne sapeva nulla di questa cosa." Che si tratti di un blitz di Vianello ci sono pochi dubbi tant'è che il vicesindaco, che pure non è nemico giurato delle conferenze stampa, stavolta non ha fatto sapere nulla a nessuno. C'è voluto un bel po' perchè iniziassero a circolare le carte. Ma non è solo la Municipalità che insorge. Ieri il Consiglio di amministrazione dell'Istituzione Parchi di Mestre ha approvato un ordine del giorno con il quale chiede il ritiro del provvedimento e alcuni consiglieri addirittura minacciano le dimissioni. Perchè il progetto, sotto la dicitura "riqualificazione della riva del canale di San Giuliano", in realtà uccide punta San Giuliano. Le 18 attività commerciali che si trovano lungo la strada che porta fino in punta, infatti, avranno la possibilità di allargarsi e di restare lì per sempre. Ma non solo da una vita si dice che si tratta di attività incompatibili con il parco - lo ha scritto nero su bianco lo stesso Antonio Di Mambro - ma si è sempre detto che andavano spostate. Perchè non ci sono solo le ditte di trasporto via acqua, ma anche due aziende che costruiscono barche in vetroresina e una che fa la sabbiatura delle carene in ferro delle chiatte. Dunque, si tratta di attività altamente inquinanti e che sono nate, storicamente, grazie ad abusi edilizi tollerati dagli Enti pubblici. Adesso l'abusivismo diventa progetto firmato e timbrato dal vicesindaco Michele Vianello. Il progetto approvato dal Commissario delegato dal sindaco per combattere il moto ondoso prevede che si crei una vera e propria darsena lungo il Canal Salso fin quasi in punta San Giuliano. Vuol dire costruire qualcosa come 10 mila metri quadri - 30 mila metri cubi, facendo sparire pista ciclabile e passeggiata. Non solo, prevede che le attività commerciali "si mangino" tutta la strada che, dunque, viene spostata dentro il parco, occupando così 7 ettari di verde pubblico, distruggendo il canneto e soprattutto dando il via libero al passaggio di barche a motore, giudicate del tutto incompatibili con le attività delle remiere di Punta San Giuliano. Insomma, un disastro.
Maurizio Dianese
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