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  5. Rifiuti

News della sezione Rifiuti

16/07/2006 - Spazzini "scomparsi", San Stae invasa da immondizie

Tratto da "Il Gazzettino" del 16.07.2006 - Pag. II

(d.gh.) Sembra essere un angolo della città dimenticato da Vesta l'area di San Stae attorno a Fondamenta delle Grue e calle del Modena: lo spazzino in questa settimana si è visto ben poco e i sacchi di immondizia hanno stazionato sul selciato creando notevoli disturbi a passanti e residenti. Inoltre i sacchi abbandonati sono spesso rotti da gabbiani, cani o gatti in cerca di cibarie.
«Si parla tanto di estendere la raccolta differenziata a tutta la città, ma gli operatori di Vesta non riescono neppure a fare quella normale - commenta un'abitante della zona, Luciana Cimmino - Lunedì, martedì e mercoledì mattina gli spazzini non sono passati e non si capisce perché. Non era stato annunciato alcuno sciopero e mi risulta che in altre aree il sevizio è stato regolare. Le immondizie si sono accumulate e la puzza, con il gran caldo, era insopportabile. Non potendone più ho telefonato a Vesta: l'azienda municipalizzata si è scusata e mi ha detto di telefonare al numero dell'ufficio reclami. Cosa che ho fatto e alle 13.30 sono venuti a portare vie le immondizie».
Gli spazzini non si vedono in circolazione neppure giovedì. Venerdì la signora Cimmino prende nuovamente in mano il telefono e insieme a lei molti altri abitanti della fondamenta e chiama Vesta. «Anche questa volta sono ricomparsi a prendere la spazzatura dopo le 13 - racconta - Però sabato, cioè ieri, non si sono visti. Uno dei netturbini addetti alla pulizia del selciato ci ha invitato a rimettere i sacchi delle immondizie in casa e così qualcuno se li è riportati dentro. Ma non è giusto che in piena estate non ci sia nessuna raccolta fino a lunedì. E che impressione diamo ai turisti?».
Da parte sua Vesta conferma i disagi nel fine settimana: «Giovedì c'è stata l'assemblea dei piloti e la raccolta è stata molto ridotta - spiega l'azienda -. Questo ha creato anche un contaccolpo anche venerdì perché c'erano più rifiuti del solito». Restano da chiarire i motivi per cui il servizio non sia stato regolare negli altri giorni.

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11/07/2006 - Il frigo «arreda» la calle. Discariche in crescita.

Tratto da “la Nuova Venezia” del 11/07/2006

Continua a crescere una delle peggiori voci legate al degrado cittadino: quella dell’abbandono di rifiuti ingombranti in centro storico e sulle isole minori. Eccetto Lido e Pellestrina – che fanno riferimento ad una propria area ecologica a Cà Bianca, ma sulle quali comunque il problema non è certo inferiore – ad aprile sono stati effettuati 155 interventi per recuperare 372 metri cubi di rifiuti di vario tipo, tra cui pure quelli pericolosi abbandonati in calli e campi della città ma anche di Sant’Erasmo, Murano, Burano. A maggio gli interventi sono stati 281 per 431 mc, mentre a giugno 290 per 487 mc. Ciò dimostra che il trend è in crescita, con luoghi che sono diventati discariche abusive a cielo aperto con abbandoni costanti a Sant’Elena, Tana, Giudecca, Fondamenta Nuove, cimitero di Murano o ai piedi della Torre Massimiliana, solo per citarne solo alcuni. Luoghi in cui la maleducazione di pochi ricade sulle tasche dei veneziani, rovinando anche l’immagine della città. A giugno oltretutto, è stata raccolta una quantità di rifiuti illecitamente abbandonati che equivale a un terzo dell’intera produzione quotidiana di Venerai e isole con oltre 11 interventi al giorno per eliminare rifiuti abbandonati come divani, mobili, elettrodomestici e soprattutto residui edili fino ai mezzi meccanici. Si tratta di interventi solo occasionalmente previsti dal contratto di servizio con il Comune che spesso non sono oggetto di sanzioni specifiche. Ad aprile Vesta conteggia solo 64 segnalazioni della Polizia Municipale a fronte di 155 interventi, a maggio 23 su 281 e a giugno 34 su 290.
«Riducendo o eliminando gli abbandoni abusivi sarebbe dunque possibile incrementare sensibilmente il numero di interventi gratuiti su prenotazione e risparmiare risorse che potrebbero essere utilizzate per migliorare i servizi» commentano da Vesta. «Basti pensare che se non ci fosse il problema delle discariche abusive e dei continui abbandoni in centro storico e sulle isole, si potrebbe garantire un recupero dei materiali con le prenotazioni molto più celere. Dovendo invece impiegare uomini e mezzi sull’altro fronte, i tempi si allungano. Senza contare che tutto ciò comporta un costo per svariate migliaia di euro ogni anno».
Ma se aumentano gli abbandoni irregolari, crescono anche i recuperi su prenotazioni, il servizio di asporto di oggetti ingombranti garantito gratuitamente da Vesta ha fatto registrare nei soli primi sei mesi dell’anno la bellezza di oltre settemila interventi. La media settimanale di telefonate per il recupero a domicilio fino a un metro cubo supera infatti le 400, alle quali vanno aggiunte le richieste che arrivano a Vesta via fax e via e-mail. Un dato in netta crescita se paragonato ai 13.051 recuperi eseguiti dall’azienda nel 2005, i 12.359 del 2004 e gli 11.211 del 2003.
Simone Bianchi
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28/06/2006 - «Commercianti meno di 1 su 10 fa la differenziata»

Tratto dal “Corriere del Veneto” del 28/06/06
Milioni di turisti l’anno e immondizia in proporzione, rigorosamente non differenziata. In una città in cui il turismo regna sovrano, non manca il risvolto delle tonnellate di immondizia prodotte ma se la raccolta differenziata dei rifiuti , avviata a Venezia da inizio anno, va bene, a non collaborare restano gli esercenti. Differenziano soltanto 12 su 150. I cittadini collaborano, la nota dolente rimangono gli operatori commerciali del centro storico, soprattutto bar, ristoranti, alberghi e gelaterie. A loro, Vesta si è rivolta già da mesi proponendo una sorta di scambio alla pari: pagare qualcosa in più per avere un servizio migliore.
Poteva essere una soluzione allettante: se almeno una quindicina di pubblici esercizi (sui 150 circa stimati tra Rialto e S. Marco) avesse dato la propria adesione all’iniziativa, Vesta era pronta ad avviare un servizio di differenziata mirato, con una raccolta dell’umido e degli imballaggi alla sera. Risultato: da Pasqua fino ad oggi solo 12 esercizi commerciali hanno dato la loro disponibilità.
«18 milioni di turisti all’anno in città non sono uno scherzo: i costi della loro presenza non possono essere a carico dei 60.000 residenti – dice Armando Zingales, presidente di Vesta – Chi su questo business vive deve sapere che a fronte del miliardo di euro annui fatturato ci sono dei costi industriali, il primo tra tutti è quello della pulizia della città. Bisogna che gli esercenti contribuiscano a finanziare il servizio offerto per le pulizie dalla nostra azienda; se non avviene dovremo chiedere al comune di andare a prendere i soldi dove ci sono.»
Del resto Vesta per garantire la raccolta delle immondizie e la pulizia del centro storico, ha un deficit di parecchi milioni di euro all’anno, ammortizzati solo in parte dalle tariffe della Ztl, la zona a traffico limitato.
«Le cifre non sarebbero altissime per ciascun commerciante del centro storico – continua Zingales – anche le associazioni di categoria hanno convenuto con noi che questa è la via da seguire. Aspetto solo di essere smentito. Sotto accusa, intendiamoci, non ci sono solo gli alberghi, ma tutte le attività che hanno a che fare con il turismo. Chi sporca paga e se chi sporca è un mio cliente, allora sono io commerciante a dover pagare».
Silva Menetto
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27/05/2006 - Immondizia selvaggia, ausiliari pronti alle multe

Tratto da "Il Gazzettino" del 27/05/2006

Contro immondizia selvaggia sono pronti a scendere in calle gli ausiliari di Vesta. Non vigili urbani, ma dipendenti della società che, come i vigili urbani, possono però fare controlli, verbalizzare le irregolarità, multare i trasgressori.
«Ho chiesto all'Amministrazione comunale provvedimenti sui vigili ambientali ausiliari» ha dichiarato Andrea Razzini, amministratore delegato di Vesta.
Razzini ipotizza di utilizzare quattro unità - «potrebbero essere anche nostri dipendenti» - opportunamente addestrate, per eseguire i controlli sul corretto conferimento dei rifiuti in centro storico. Perché è chiaro che i controlli languono. Dall'inizio dell'anno la polizia municipale ha accertato 15 violazioni del decreto Ronchi (la norma che dal 1997 vieta "l'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo"); nel 2005 le violazioni allo stesso decreto (articolo 14) furono 81. Serve maggiore vigilanza e Vesta, perennemente sul banco degli accusati, chiede a Ca' Farsetti di poter fare quello che Asm fa in terraferma, dove ci sono gli ausiliari del traffico che multano le auto lasciate in sosta senza aver pagato il ticket.
«Stiamo anche ragionando sulla possibilità di mettere ulteriori cassonetti in centro storico, dove ovviamente è consentito, così come stiamo studiando nuovamente l'ipotesi di cassoni galleggianti», dice Razzini. Anche per agevolare la raccolta differenziata e per evitare ai cittadini il fastidio di tenersi in casa carta e vetro. I cassonetti - fissi o galleggianti - tra l'altro aiuterebbero la raccolta differenziata. Che, comunque, sta già andando bene: avviata da febbraio a Dorsoduro e dal 2 maggio a San Marco, la differenziata è infatti passata dal 7\% al 13\%. Un risultato incoraggiante, commenta l'assessore provinciale all'Ambiente Ezio Da Villa, da tempo impegnato per una minore produzione di rifiuti e in un maggiore riciclaggio. Dati positivi in centro storico, ma anche in terraferma, dove finalmente - dati del marzo scorso - si sta rispettando il decreto Ronchi: a Mestre e dintorni la raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto infatti quota 35\%. E adesso, con la stagione turistica, la campagna di sensibilizzazione si concentra nelle spiagge veneziane.

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09/05/2006 - Accordo raggiunto tra Vesta e Aepe per i costi della raccolta extra

Tratto da "Il Gazzettino" del 09/05/2006

Accordo raggiunto tra Vesta e Associazione pubblici esercizi per le nuove modalità di raccolta differenziata, che costeranno a gestori di bar e ristoranti 10 euro in più la settimana. Questo, infatti, è il "sacrificio economico" stabilito per ogni esercente relativamente a questo servizio aggiuntivo.
L'amministratore delegato dell'azienda, Andrea Razzini, e il segretario di Aepe, Ernesto Pancin, si sono incontrati ieri mattina e hanno deciso quindi di aumentare la frequenza della raccolta per la sezione vetro, plastica e lattine (e solo per questa) nelle attività di somministrazione alimenti e bevande.L'accordo raggiunto ieri prevede due passaggi di raccolta in più, oltre a quelli attuali che vengono svolti al mercoledì e al sabato. Gli operatori Vesta passeranno con ogni probabilità anche il lunedì e il giovedì. Vesta e Aepe hanno trovato l'intesa sul prezzo: 5 euro in più a passaggio, vale a dire appunto 10 euro la settimana. Con questi soldi Vesta punta a rientrare delle spese, anche se solo tra qualche mese si capirà se saranno sufficienti. Di sicuro c'è che, per ora, ogni esercizio pagherà la stessa cifra. Insomma, si farà alla... romana, dividendo l'ammontare complessivo del costo del servizio per il numero degli utenti. In seguito però potrebbe anche essere introdotto un criterio di proporzionalità basato sulla quantità di rifiuti prelevati o sulle dimensioni dei locali.
Di certo il ritiro del materiale avverrà di sera e l'Aepe nei prossimi giorni comincerà a distribure agli associati moduli di adesione con questionati per capire dagli esercenti le necessità e gli orari migliori. Lo scopo è arrivare a definire aree e fasce orarie omogenei per zone. Il conferimento avverrà direttamente agli operatori Vesta con gli attuali sacchi, anche se non è escluso che più avanti si studino contenitori diversi.«Per noi - spiega Pancin - sarebbe opportuno individuare aree di conferimento che siano vicine ai locali e distanti dalle abitazioni, visto che la raccolta serale potrebbe disturbare i residenti. Vogliamo evitare disagi per la popolazione e per questo, dopo questa prima fase di sperimentazione che durerà tutta l'estate, non è escluso che qualcosa possa cambiare».
«Sappiamo - aggiunge Pancin - che il centro storico e in particolare il sestiere di San Marco non si presta a individuare aree di questo tipo. Qualche anno fa la Soprintendenza bocciò l'installazione di 400 cassonetti a Venezia. Tuttavia pensiamo che si potrà arrivare a individuare luoghi di conferimento adatti, dove quattro sere la settimana gli esercenti possano portare i sacchi e consegnarli a Vesta».«Comunque - conclude Pancin - era importante evitare che i locali, specie quelli più piccoli, soffocassero per l'accumulo di questa tipologia di rifiuti . Così come è importante, da parte nostra, dare il segnale di un contributo nel mantenere pulita la città. Ringraziamo Vesta per aver capito i nostri problemi».
Le nuove modalità di raccolta, con quattro passaggi la settimana per vetro, plastica e lattine (due dei quali a pagamento extra), non riguarderanno comunque solo San Marco, ma anche i pubblici esercizi di Dorsoduro, dove la differenziata era partita già da tempo e saranno estesi a tutti i locali: quelli piccoli (in cui si era evidenziata la difficoltà nello stivare i rifiuti per più giorni), ma anche quelli di superficie estesa. L'esperimento così come è stato pensato ieri andrà avanti per tutta l'estate e in autunno Vesta e Aepe si ritroveranno per verificare l'efficacia, la sostenibilità economica e l'eventualità di introdurre una differenziata ancora più spinta.Per ora nessuna novità, invece, per la differenziata di utenze private e altri esercizi commerciali, nè per quanto riguarda il ritiro delle altre frazioni: residuo umido e carta e cartone. In questi ambiti tutto procede secondo le regole entrate in vigore il 2 maggio scorso.
Da.Sca.

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