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Autore: ENZO PEDROCCO

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News della sezione Trasporti

16/09/2006 - Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 16-22/09/06

Alla Settimana europea della mobilità sostenibile (European Mobility Week 2006), che si terrà dal 16 al 22 settembre, aderisce il Comune di Venezia - con gli Assessorati all'Ambiente, alle Attività produttive, alla Mobilità, allo Sport, alla Polizia Municipale - in collaborazione con le Municipalità di Venezia-Murano-Burano e di Mestre-Carpenedo.
Il programma, disponibile presso l'ufficio Educazione ambientale dell'Assessorato all'Ambiente, si apre con un incontro pubblico sul tema della mobilità sostenibile nella laguna veneziana, durante il quale saranno presentati nuovi strumenti di lettura. Faranno seguito attività e animazioni relative agli ambiti del centro di Mestre, Venezia, Forte Marghera, Parco di San Giuliano. A conclusione della settimana, si terrà un ulteriore momento di riflessione con un convegno a Palazzo Ducale sulle strategie europee volte a riportare i temi del traffico su un piano di "possibilità" e non più di "problematiche".
Oltre a questo, le manifestazioni hanno lo scopo di presentare la Città e tutti i suoi ambiti in un quadro d'insieme, per rendere l'Amministrazione e i cittadini partecipi dei problemi della mobilità, e far comprendere come il traffico sia composto da persone e abitudini, non solo da automobili.

Scarica il Programma
Oppure:
http://www.comune.venezia.it/news_home/allegati/1157626145dep4anteAMBIE_$B!D_(BTE-europeaDEF%20(1).pdf

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23/07/2006 - Ma non è Venezia che si deve adattare

Tratto da “Il Gazzettino” del 23/07/2006

Come Penelope, da mesi in Comune tessono di giorno la tela delle ordinanze sul traffico acqueo e di notte la disfano al primo starnutire delle categorie. È davvero un paradosso, perché se c'è qualcuno che staziona permanentemente nelle anticamere del Palazzo sono proprio i rappresentanti di tassisti e trasportatori, coi quali l'amministrazione "concerta" fino all'ultima virgola le ordinanze che poi durano lo spazio di un mattino.
E ogni volta si assiste alla stessa manfrina: ritocchi (fuor di eufemismo: cedimenti) in cambio dell'impegno al rispetto della legalità e delle regole. Le sorti future sono immancabilmente magnifiche e progressive, scopriamo che presto avremo perfino un "vero" servizio di taxi, ma intanto si riapre Rio Novo, si riapre il rio della Canonica con condizioni formali e incontrollabili, si annuncia la ridefinizione, e non certo al ribasso, delle tariffe. Per andare in taxi dal centro di Roma all'Aeroporto - 45 minuti di viaggio - si pagano 35 euro; dalla Stazione a San Marco quanto? Non si sa, ma non meno di 70 euro.
Perché per una volta in Comune non provano a fare il contrario? Perché non "concertano" con le disinteressate associazioni che si battono contro il moto ondoso, e in attesa che gli operatori rispettino legalità e regole, che dovrebbe essere la norma, non tengono ferme ordinanze studiate a tutela della città?
In realtà, in Comune non ce la faranno mai, vittime di un fatale errore di prospettiva: cercano di adattare Venezia al traffico, e non il traffico a Venezia. Non che siano miopi, preferiscono così per evitare lo scontro con le categorie organizzate, dato che gli interessi generali della città sono diffusi e dunque, di fatto, senza rappresentanza.
La ricetta, in fondo, sarebbe semplice: riduzione di stazze, potenze, velocità; efficaci controlli; rottura dei contingenti legata all'introduzione dei minitaxi e alla verifica dei sostituti alla guida, per dare alla città un vero servizio e porre fine alla manfrina "regolari" e "abusivi". E magari anche un bel servizio di "taxi a remi", ovvero le vecchie gondole "da corsa".
Ci proveranno in Comune? Ci permettiamo di dubitarne.
Silvio Testa
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25/06/2006 - «Numero chiuso per il traffico nei canali»

Tratto da "Il Gazzettino" del 25/06/2006

«Numero chiuso». Il vicesindaco e commissario al moto ondoso, Michele Vianello, ha pronunciato ieri la magica parolina presentando lo studio commissionato dal Comune al Coses sulla sostenibilità del traffico acqueo, che dimostra come si sia praticamente superata la soglia di non ritorno.
«Ci arriveremo», ha annunciato Vianello, spiegando che le ordinanze che verranno emesse il 1. luglio, con l'istituzione delle Zone a traffico limitato, sono il primo passo in quella direzione, fondato proprio sullo studio del Coses. Di fatto, le ordinanze limiteranno gli orari d'accesso al Canal Grande per tipologia di servizi, privilegiando trasporto non di linea e trasporto merci (che secondo il Coses sono i principali imputati dell'aumento esponenziale del traffico), ma penalizzando, all'interno delle due categorie, i noleggiatori e i trasportatori in conto proprio. I primi, in particolare, visto che i maggiori volumi di traffico si concentrano al mattino, non potranno accedere al Canal Grande se non tra le 16 e le 21 (15 - 20 d'inverno), con l'intento, ha spiegato Vianello, di stroncare gite, carovane, butti a Murano. Di rendere "sostenibili" le barche (potenze, dimensioni, materiali) per ora non se ne parla.
I tassisti sono insorti compatti (in realtà fanno tutti i noleggiatori!), chiedendo il rinvio delle ordinanze, ma Vianello ha risposto picche. «Discutiamo pure, ma di rinvii non se ne parla. Qui - ha spiegato - il tema non è la salvaguardia di 20 barche, ma la salvaguardia della città».
Vianello ha annunciato di avere allo studio la prossima "specializzazione" dei canali (quali per taxi, quali per merci, etc), l'accesso del conto proprio nei rii interni per fasce orarie, la riserva del Rio di Noale solo a taxi, conto terzi, residenti. «Il trasporto pubblico - ha aggiunto - dovrà attrezzarsi per offrire ai turisti mezzi adeguati per spostarsi a prezzi abbordabili». L'Actv, insomma, entrerà nell'affare del turismo con servizi non di linea.
Proprio ai fini del numero chiuso, il Coses dovrà ora stabilire la soglia di sostenibilità di traffico per ogni singolo rio, che verrà poi correlata con un elenco di tipologie di mezzi ordinato per priorità (trasporto pubblico, trasporto merci, etc).
Silvio Testa
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20/06/2006 - Actv promette: «Le code hanno i giorni contati»

Tratto da "Il gazzettino" del 20/06/2006

Che sia giorno oppure notte, che sia estate oppure inverno, che si tratti di veneziani piuttosto che di turisti, la sensazione non cambia. Sui vaporetti si viaggia stipati come sardine e il servizio che si ottiene in cambio dell'acquisto del biglietto o dell'abbonamento non sempre è all'altezza della situazione. Molti veneziani concordano sul fatto che non è tanto colpa dell'invasione dei 13-14 milioni di turisti che si ripete ogni anno (i quali tra l'altro rimpolpano le casse dell'Actv a suon di 5 euro il biglietto) quanto dell'azienda di trasporti che in tutti questi anni non ha sufficientemente adeguato l'offerta alla nuova situazione. Gli anni trascorsi sono molti, giacché le prime "invasioni epiche" risalgono ai primi anni Novanta, quando tutti i cittadini dell'Est europeo furono presi dalla frenesia di visitare i luoghi più belli di un continente loro precluso. Se finora l'Actv non ha dominato lo scenario, cosa farà in futuro per fornire un trasporto che permetta ai turisti almeno di sistemare le loro valige in modo ordinato e ai veneziani (tra i quali ci sono sempre più anziani) di avere la quasi certezza di salire sul vaporetto senza essere costretti ad imbarazzanti scambi di fluidi come accade oggi? Ne parliamo con il presidente Marcello Panettoni, uno dei massimi esperti di trasporti in Italia e artefice delle magnifiche scale mobili che hanno liberato il centro storico di Perugia dalla morsa del traffico.
«Premetto - esordisce Panettoni - che miracoli non riusciremo a farne. Trasformare un sistema di trasporti è una questione di anni, non di giorni. Però, nell'immediato, possiamo dare una risposta prima di tutto ai veneziani e poi ai turisti per migliorare la qualità del trasporto. Stiamo preparando alcune proposte che riguardano sia il sistema di tariffazione che il riordino dei servizi che porteremo presto all'attenzione del Comune. Partendo dal lavoro fatto a febbraio, andremo con proposte concrete chi incideranno su questi due fattori e, se esse saranno accolte, cercheremo di dare un segno di attenzione ai nostri utenti».
E in un futuro più prossimo, con la possibilità concreta che la sfmr (metropolitana regionale di superficie) scaricherà sulla stazione altre migliaia di persone, come si cercherà di sgravare il Canal Grande? «In un contesto come quello veneziano in cui poco o niente è certo - dice il presidente Actv - siamo costretti a lavorare ipotizzando scenari e a fare simulazioni su di essi».
Quando arrivò a Venezia, Panettoni si stupì della ruggine su vaporetti, motonavi e motoscafi. Le cose però non sono molto cambiate.
«È un problema cui mi sono dedicato personalmente - continua - e ho capito che fino a quando i vaporetti rimarranno a stazionare in Ca' di Dio ci sarà ben poco da sperare. Tra la salsedine e i continui urti cui sono sottoposti, la formazione della ruggine a bordo è accelerata. Il sindaco, però, ha indicato ad Actv la volontà di spostare il cantiere al Tronchetto e il progetto sarà organizzato in modo da ormeggiare i battelli senza che urtino più l'uno contro l'altro. Non voglio dire che in un anno risolveremo il problema. Ne elimineremo la ragione strutturale».

Michele Fullin

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12/06/2006 - Trasporti e MoSE... «Troppe indecisioni»

Tratto da "Il Gazzettino" del 12/06/2006

Il professor Pier Francesco Ghetti è a Venezia dal '91. Quindici anni segnati dai soliti «temi ricorrenti», per usare le sue parole: dal Mose al futuro di Marghera, dalla città metropolitana a quella multipolare, dalla sublagunare ai temi della logistica in genere. Temi ricorrenti per cui non si arriva mai a un punto fermo. «Ma le decisioni, a un certo punto, bisogna pur prenderle - si scalda il rettore di Ca' Foscari -. Non si può continuare a parlare per anni e anni. Anche la decisione ha un suo tempo. E in questa logica dei temi ricorrenti c'è qualcosa che non quadra. É il segno di una società in crisi marcia». L'esempio principe, naturalmente, è quello del Mose . «Quando sono arrivato qui, come idrobiologo, subito i giornalisti mi hanno posto l'inevitabile domanda: Mose sì o Mose no - racconta Ghetti -. Inizialmente non sapevo bene di cosa si parlasse, poi mi sono informato, ma mi sono guardato bene dal rispondere. Il problema vero è che non si può continuare a non decidere». Ma il rettore porta anche altri esempi, come quello della bonifica di Marghera: «Nella nostra facoltà di Scienze ambientali ci sono tutte le competenze. Basta decidere...». O come quello della logistica: «É da quando sono arrivato qui che sento parlare di città multipolare, allargata, metropolitana. Ma di cosa stiamo parlando se per spostarsi da Venezia e Mestre si perde ancora più di un'ora. Il collegamento Piazza San Marco piazza Ferretto dovrebbe essere garantito in 20 minuti. Questo dovrebbe avvenire in una città normale. Invece quello che accade è che, ad esempio, per raggiungere il Vega in macchina da Venezia devo arrivare fino a Mestre e tornare indietro. E poi mi si parla di logistica».

News correlata a: [ Progetti e ricerche su Venezia ] [ Dibattito sul Mose ] [ Trasporti ]

 

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