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News della sezione Trasporti

04/06/2006 - L'edizione 2006 della Vogalonga ...

Tratto da "Il Gazzettino" del 04/06/2006

L'edizione 2006 della Vogalonga registra dopo tanti anni una novità. Non è proposta dal Comitato organizzatore, ma dal Magistrato alle Acque, che ha disposto un assoluto divieto di transito per tutte le barche a motore nei canali lagunari interessati dal passaggio della maratona remiera. «Comprese quelle - ha specificato nella sua ordinanza la presidente, Maria Giovanna Piva - che effettuano servizio di trasporto pubblico non di linea». Una sottolineatura tutt'altro che ridondante, dato che sono sempre stati soprattutto taxi e lancioni a forzare le disposizioni, soprattutto nel canale che porta all'aeroporto, col risultato di trasformare per molti la parte finale della Vogalonga in un piccolo calvario del remo.
È un fatto soprattutto simbolico, e sappiamo tutti quanto contino i simboli nelle battaglie, anche se dopo 32 edizioni di Vogalonga, nata proprio per rilanciare la cultura del remo contro l'abuso del motore, dopo imprecisate centinaia di proclami da parte del Comune, dopo 5 anni di commissariamento della laguna contro l'emergenza traffico acqueo, si può dire che la guerra sia persa.
La Vogalonga offre annualmente uno spunto di riflessione, ma che dire che non sia già stato detto in 32 anni? Ci proviamo: l'assessore Augusto Salvadori è stato eletto garantendo che in sette giorni avrebbe stroncato il moto ondoso, ma è passato un anno e finora si è vista soprattutto la sua straordinaria capacità di organizzare manifestazioni che altri, quelli che invece gliele riempiono di gente, dovrebbero fare contro chi come lui ha potere e responsabilità. Coordinamento delle remiere e gondolieri sono impagabili: fianco a fianco col Comune e coi tassisti a protestare contro il moto ondoso!
Il vicesindaco, Michele Vianello, tesse teli di Penelope, col risultato che ormai più nessuno è in grado di dire se in un certo posto e a una certa ora sia in regola o meno con la sua barca. Mirabolanti tecnologie - telecamere a inseguimento, Gps, microchip, sensori - vengono annunciate e dimenticate, i prototipi per il trasporto merci, presentati in pompa magna e pagati fior di quattrini della collettività, giacciono in abbandono, si confonde la lotta al moto ondoso con la gestione del traffico e la guerra all'abusivismo, che interessano di più alle categorie che per converso non hanno mai dato il benché minimo segnale di vera collaborazione.
Per carità, il tema della sostenibilità complessiva di un mostruoso volume di traffico è centrale, è ovvio, ma appunto perché tutto è troppo, in attesa di provvedimenti strutturali ci vorrebbe una durissima repressione, per costringere tutti all'unico comportamento tollerabile: andare piano. Il quadro è invece desolante, e soprattutto è inequivocabilmente peggiorato di anno in anno. Parliamo della città, perché la laguna dove oggi passerà la Vogalonga è ormai terra di nessuno, e su questo fronte possiamo darla per persa. I danni ambientali del moto ondoso sono incalcolabili, fare una gita con una barca a remi o con una vela al terzo è diventato un'impresa pericolosa.
E il sindaco? Massimo Cacciari si è cimentato scamiciato in qualche demagogica esibizione remiera, ma nella sostanza del moto ondoso non si è occupato granché, e ha delegato tutto al vicesindaco, che adotta pannicelli caldi e non accetta, oppure rimanda alle calende greche, la revisione delle stazze e dei materiali delle barche, la riduzione delle misure di accesso ai canali, il depotenziamento dei motori, il collegamento acqueo pubblico con l'aeroporto, l'introduzione delle targhe alterne anche a Venezia, l'aumento esponenziale della Cosap per le barche non tradizionali, l'introduzione di minitaxi o "taxi a remi".
Nessuno nega che affrontare il moto ondoso sia un compito titanico: il fenomeno, infatti, altro non è che la febbre di una città ammalata di turismo, soffocata da 15 milioni di arrivi all'anno che chiedono mobilità, alimenti, merci, ospitalità, producono rifiuti , innescano un indotto incommensurabile. Affrontare il solo moto ondoso è come dare una tachipirina a un ammalato di tumore, ma anche sul fronte del governo o della limitazione del turismo il Palazzo latita. Se ne parla da anni, da quando (seconda metà anni '70) il sindaco, Mario Rigo, propose il numero chiuso, ma siamo ancora punto a capo.
Con autolesionismo schizofrenico, però, si gonfiano sempre di più Carnevali, Pasque, Ponti del 1. maggio, Redentori, Regate Storiche, concerti in Piazza, Torri degli Orologi e quant'altro, insomma, sia utile a richiamare sempre più e più e più turisti. Anche la Vogalonga, così "alta" quest'anno, ha puntato al ponte di Pentecoste, per far venire più francesi e tedeschi, che la festeggiano, e il cerchio si chiude: anche l'ultima manifestazione nata per la città è stata fagocitata dal turismo. Ma non accusiamo il destino cinico e baro: ognuno in realtà si sceglie il suo.

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01/06/2006 - Tariffe Actv troppo salate. Sale la protesta dei turisti e degli operatori

Tratto da "Il Gazzettino" del 01/06/2006

Scatta la protesta dei turisti che da Punta Sabbioni raggiungono Venezia attraverso i mezzi pubblici. Motivo il costo dei biglietti Actv ritenuto troppo elevato.
Un famiglia di cinque persone per fare una visita a Venezia deve infatti spendere almeno 60 euro di trasporto pubblico, vale a dire le vecchie 120 mila lire. Per attraversare la laguna, partendo da Punta Sabbioni, un turista deve infatti spendere dieci euro se acquista un biglietto valido sessanta minuti, dodici euro invece se acquista un biglietto valido per 24 ore a partire dall'obliterazione.Dai nostri ospiti abbiamo ricevuto diverse lamentele - hanno riferito alcuni operatori turistici che evidentemente ascoltano quotidianamente i commenti dei turisti - per quanto riguarda il costo di biglietti dell'Actv. Sono delle tariffe ritenute troppo alte se confrontare alla qualità dei mezzi pubblici di altre capitali europee, altissime se paragonate ai prezzi dei traghetti della Croazia o della Grecia. Prezzi alti se consideriamo alla qualità e al decoro che viene offerto.E della situazione s'interesserà in prima persona il vice sindaco e assessore al Turismo Roberta Nesto, che proporrà un'attenta verifica. Del resto il Comune già lo sorso inverno era scrupolosamente intervenuto per impedire degli aumenti alle tariffe riservate ai residenti.La situazione è diversa - spiega il vice sindaco - i pendolari usano i mezzi pubblici quotidianamente e per tanto vengono avvantaggiati. E' vero che le tariffe sono alte, ma come lo sono i costi. Va detto che inoltre che per i nostri ospiti, esistono anche delle offerte convenienti, come i biglietti che consentono di viaggiare per tre giorni a partire dalla loro obliterazione.
Giuseppe Babbo

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21/10/2005 - La sublagunare sparisce dai progetti del Comune

Tratto da "Il Gazzettino" del 21/10/2005

La sublagunare sparisce dai progetti del Comune. La giunta, infatti, ha approvato ieri il Piano triennale delle opere pubbliche, e la metropolitana da Tessera alla Fondamente Nuove non c'è più. «Del resto, con che soldi dovremmo farla»? ha spiegato il vicesindaco, Michele Vianello, riferendosi ai tagli della Finanziaria e al mancato rifinanziamento della legge speciale, ma soprattutto al fatto che gli annunci di copertura della quota di spesa a carico dello Stato (il 56,4 per cento di 343 milioni di euro) si sono finora rivelati mere promesse.
La spiegazione, insomma, sarebbe meramente tecnica, anche se Comune e Provincia hanno recentissimamente bocciato il progetto presentato nel 2003 dall'Associazione temporanea di imprese capitanata dall'Actv (ne fanno parte Bnl, Mantovani, Sacaim, Arsenale Venezia Spa, Metropolitana milanese, Studio Altieri, Net Engineering, Save Engineering), concordando con la Camera di Commercio una diplomatica "pausa di riflessione".
Intanto gli annunci dei tagli dei contributi per i restauri e di aumenti di plateatici e ticket sui lancioni Gran Turismo hanno provocato le prime reazioni. «I provvedimenti danneggiano le imprese artigiane già in crisi per la stagnazione, Venezia è un'isola e chiederemo all'Europa una deroga per gli aiuti di Stato», ha commentato il segretario della Confartigianato, Gianni De Checchi; «si rischia di uccidere il turismo», ha sostenuto il presidente dell'Ascom, Roberto Magliocco, «non siamo d'accordo su di un aumento indiscriminato dei plateatici », ha aggiunto il segretario provinciale della Confesercenti, Maurizio Franceschi. Il presidente provinciale della Confesercenti, Pier Giovanni Brunetta, intanto, ha ottenuto l'impegno di Vianello ad esentare dall'aumento dei plateatici i mercati storici, come Rialto e rio terà San Leonardo.

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22/09/2005 - Car sharing e car pooling: due possibilità per una mobilità sostenibile

Da "Il Gazzettino" del 22/09/2005

Car sharing e car pooling, ovvero auto condivisa e auto di gruppo, sono le risposte del Comune alle esigenze di due tipi di pendolarismo diverso. La prima per spostamenti brevi, la seconda per aggregare su uno stesso mezzo più passeggeri indirizzati verso una comune destinazione. La prima è stata un successo, la seconda un fallimento. Venezia è il primo Comune in Italia per quanto riguarda il car sharing. Dal 1° gennaio al 31 luglio i contratti sottoscritti sono saliti da 961 a 1.198, le auto a disposizione sono diventate 31, le corse effettuate mensilmente sono passate da 926 a 1.091 (in totale 7.323 nei sette mesi). E si stima che ogni auto adibita a car sharing elimini 20 vetture private dalla circolazione.
Discorso diverso per il car pooling. «L'esperimento stenta a decollare - precisa Mingardi - perchè ancora non c'è nella gente la cultura di condividere un'auto in gruppo». Questione di mentalità, quindi. Certamente non sono sufficienti car sharing e car pooling per alleggerire l'aria dall'inquinamento da auto e le strade dal traffico, tuttavia possono costituire un utile rimedio al diffuso scietticismo nei confronti del trasporto pubblico locale.
News correlata a: [ Trasporti ] [ Inquinamento ] [ Sviluppo Sostenibile ]

 

01/02/2005 - Ponte di Calatrava

Tratto da "Il Gazzettino" del 1 febbraio 2005 - pag. IV

L'arco del Ponte di Calatrava andrà messo in opera nella notte tra l'8 e il 9 marzo (o in quella successiva se vi saranno problemi meteo), ma ieri il consigliere comunale Paolo Bonafè (Udc) ha avanzato con un'interrogazione dubbi sulla rispondenza dell'opera al progetto. «Risulterebbe da indiscrezioni ricevute - ha scritto - che le quote di impostazione delle spalle siano non conformi al progetto di almeno 50 centimetri». Secondo Bonafè, «questo "errore" potrebbe causare nel tempo problemi di staticità, anche a seguito dell'aumento dei pesi che la struttura dovrà sopportare a seguito dell'inserimento dell'ovovia per disabili che, come è noto, è stata aggiunta successivamente al progetto iniziale».
Il consigliere dell'Udc ha poi denunciato che i costi iniziali, valutati in 10 miliardi di lire, sarebbero ora lievitati a 10 milioni di euro, di fatto raddoppiando. «Ricordo che questi soldi - ha sottolineato Bonafè - sono attinti da uno specifico capitolato dei fondi della Legge speciale, quindi tolti dalle risorse per la manutenzione pubblica e dai fondi per il risanamento e la ristrutturazione degli immobili dei veneziani». Bonafè ha chiesto, qualora ci sia l'errore costruttivo, chi ne sia responsabile e se eventuali modifiche correttive possano pregiudicare la statica del ponte.
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