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  4. Dibattito sul Parco di San Giuliano

News della sezione Dibattito sul Parco di San Giuliano

30/07/2006 - Su San Giuliano nasce l'Unione a Venezia

Tratto da "Il Gazzettino" del 30/07/2006

San Giuliano forse fa il miracolo di far nascere a Venezia l'Unione. Da due giorni i Diesse stanno discutendo proprio di questo e cioè di firmare anche loro la petizione per bloccare il progetto su Punta San Giuliano. Il vicesindaco Michele Vianello, con i poteri del Commissario straordinario al moto ondoso, ha dato il via libera alla procedura che consente alle ditte che occupano le sponde del canal Salso di restare lì per sempre. Allargandosi sul parco. Nel progetto dell'architetto Antonio Di Mambro non era previsto che rimanesse lì nemmeno l'ombra di attività commerciali, Michele Vianello invece le autorizza all'insediamento perpetuo.
Verdi e Margherita sono scesi subito sul piede di guerra perchè il parco di San Giuliano per tutti i mestrini è il simbolo del riscatto della città, che riesce a trasformare un'ex discarica di rifiuti industriali in un grande parco anfibio, a ridosso di Venezia. E così è partita l'idea della petizione congiunta, Verdi e Margherita, sotto la quale raccogliere le firme per fermare il progetto di Vianello. A Verdi e Margherita inevitabile che si aggiungano anche Rifondazione e Comunisti italiani. E i Ds? L'imbarazzo nel partito è ovviamente molto forte dal momento che il vicesindaco Michele Vianello è pur sempre esponente di rilievo della Quercia. Allo stesso tempo i Diesse si rendono conto che non possono far passare un progetto del genere. E così il Consigliere comunale Roberto Turetta ieri mattina è andato a San Giuliano per concordare con Diego Vianello della Margherita e Federico Camporese dei Verdi, un possibile accordo sulla petizione. Che ovviamente deve essere riscritta nei toni anche se non nei contenuti. Che resteranno duri: il progetto va fermato. E se questa storia della petizione comunale va in porto, San Giuliano avrà fatto il miracolo di far nascere ufficialmente l'Unione a Venezia, con tutti i partiti del centrosinistra uniti sotto la bandiera della difesa del parco.
Non c'è ancora nulla di definito - spiegano in Direzione dei Diesse - ma il comunicato stilato è inequivocabile. Si legge che "il progetto del parco di San Giuliano deve rimanere quello previsto, approvato e condiviso dall'intera città, soprattutto della terraferma mestrina. Il Parco ha rappresentato e rappresenta un'opera fondamentale per l'intero territorio comunale. Non solo: eventuali variazioni dovranno essere valutate con il coinvolgimento dell'intera maggioranza e dovranno essere oggetto di approfondite e oggettive valutazioni di merito." Dunque, la battaglia in difesa del parco di San Giuliano vede in prima fila i Diesse. Anche contro Michele Vianello, se necessario. I Diesse in realtà prima di uscire allo scoperto volevano aspettare che Michele Mognato, ex vicesindaco e attuale segretario provinciale dei Ds, tornasse dalle ferie, ma il tempo stringe e le altre forze di centrosinistra spingono per una accelerata. Lunedì c'è Consiglio comunale e sia Verdi che Margherita non vorrebbero perdere l'occasione di far sapere alla città in modo clamoroso che quel progetto di Vianello non può passare. Diego Vianello della Margherita sta raccogliendo firme tra i Consiglieri provinciali - anche Diesse. Camporese le sta raccogliendo in Municipalità e anche lì più di un Diesse ha firmato. Insomma, prima di essere scavalcati dai singoli, i vertici locali del partito avrebbero deciso di metterci una pezza. Intanto la consigliera provinciale dei Verdi, Paola Farina, chiede ironicamente a Michele Vianello, visto che è tanto interessato a San Giuliano, di mandare i Vigili urbani a controllare gli intromettitori abusivi e le stesse aziende che lavorano nella zona per vedere se ce n'è almeno qualcuna che rispetta normative e leggi.
Maurizio Dianese

News correlata a: [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ] [ Erosione ]

 

29/07/2006 - Il progetto di Michele Vianello su Punta San Giuliano e figlio di un forte...

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/07/2006

"E' un progetto figlio di un forte handicap culturale. E' chiaro che Vianello non sa di che cosa parla, non conosce il parco di San Giuliano , non ha la più pallida idea di che cosa significhi per Mestre. Il vicesindaco non si rende conto del valore strategico che ha quell'area come sbocco all'acqua della città di terraferma. Senza il Canal Salso, Mestre resta per sempre terra e il parco di San Giuliano da anfibio torna ad essere un parco qualsiasi, fatto di erba e alberi, senza acqua. Un parco nel quale si va in bici e a piedi, ci si arriva in macchina e in moto, ma non sull'acqua."Così Massimo Donadini, presidente del Polo nautico di San Giuliano in rappresentanza delle società sportive della Punta. Donadini si dichiara esterrefatto della giustificazione fornita da Vianello il quale ha detto: "Dovevamo lasciare il Bronx, in quel posto?" Il presidente del Polo nautico ironicamente ringrazia Vianello per la squisitezza: "Grazie vicesindaco per averci paragonato al Bronx. E, comunque, pensavo che un amministratore fosse pagato per risolvere i problemi e non per ingigantirli. Come società di Punta San Giuliano abbiamo sempre detto che le nostre attività sportive non sono compatibili con i motori. Il rispetto della natura che noi cerchiamo di insegnare ai ragazzi non può andare di pari passo con i barconi e, anche se non arrivo a chiedere che l'intera zona sia interdetta al traffico delle barche a motore, certo una Amministrazione comunale consapevole deve porsi questo problema. Vianello non può raccontare che il suo progetto fa diminuire il moto ondoso, non ci crede nessuno."
Ma Donadini è preoccupato ancor di più del clima che si sta creando attorno al parco di San Giuliano ."La città ha strappato con i denti questa realizzazione e se un assessore qualsiasi salta fuori dalla sera alla mattina a proporre una cosa del genere, allora vuol dire che proprio non ha capito nulla. Mi viene in mente che servirebbe di nuovo un uomo come Gaetano Zorzetto, pronto a difendere quell'idea del ritorno di Mestre all'acqua che è il caposaldo del parco di San Giuliano . Mi preoccupa che saltino fuori queste proposte perchè denotano una assoluta mancanza di rispetto per la città, per la sua storia, per le sue battaglie, da parte di una Giunta che, peraltro, ci ha completamente dimenticato anche sul resto. Non era mai successo prima che passasse tanto tempo senza che le società della Punta venissero convocate e ascoltate. Perchè il parco di San Giuliano è da sempre un progetto che ci coinvolge, ma da un anno non sappiamo più nulla nè del Polo nautico nè del resto. E allora, in mezzo a tanto abbandono, non mi stupiscono nemmeno operazioni scellerate di questo genere."
Operazione ricostruita nel dettaglio dal consigliere comunale dei verdi Beppe Caccia, il quale ha passato due giorni a cercare di ottenere progetto e ordinanza dagli uffici del vicesindaco di Venezia, che si è fatto un punto d'onore nel negare fino all'ultimo le carte. "Sono venuto a sapere questo - racconta Caccia - Che il progetto dello scempio del parco di San Giuliano è stato portato da Vianello in Comitato consultivo il 30 giugno e il 30 giugno scadeva la nomina di Commissario straordinario al moto ondoso. Dunque, il progetto viene approvato quando non c'è più alcuna possibilità di tornare indietro. Il Commissario straordinario vero, però, cioè il sindaco di venezia, Massimo Cacciari, è in ferie e non firma il provvedimento. Provvedimento che a tutti gli effetti è stato approvato. A questo punto noi chiediamo con forza a Cacciari di non firmare questo scempio." Il problema, però, è che la firma del Commissario straordinario Massimo Cacciari, sotto un atto approvato da Vianello e cioè dall'uomo che il Commissario stesso ha delegato a rappresentarlo nel Comitato consultivo, è un atto formale dovuto. E, dunque, dal punto di vista burocratico è difficile che Cacciari non possa firmare. Allo stesso tempo, se Cacciari firma, è il via libero definitivo alla morte del parco pensato da Di Mambro. Beppe Caccia chiede un pronunciamento politico del sindaco: "Cacciari non firmi". E lo chiedono anche il presidente della Municipalità, Massimo Venturini e l'intera Margherita che stamattina alle 10, con i Verdi della Municipalità, darà il via ufficiale alla mobilitazione contro il progetto. Alla porta nord - quella del ponte ciclopedonale - consiglieri di Margherita e Verdi presenteranno una petizione contro il progetto di Michele Vianello.
Maurizio Dianese
News correlata a: [ Erosione ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ] [ Venezia e la sua laguna ]

 

26/07/2006 - Venturini: «Il parco di San Giuliano non si tocca»

Tratto da "Il Gazzettino" del 26/07/2006

E' bufera sul progetto di Punta San Giuliano al quale ha dato il via libera il vicesindaco di Venezia, Michele Vianello in quanto Commissario straordinario al moto ondoso. Il più determinato è il presidente della Municipalità di Mestre, Massimo Venturini: "Abbiamo chiesto il ritiro immediato del provvedimento. E spero ci possa essere al più presto un pronunciamento del Consiglio comunale. Un colpo di mano del genere, contro Mestre, non può passare." Il 30 giugno, ultimo giorno del Commissario straordinario contro il moto ondoso, il vicesindaco di Venezia, Michele Vianello, ha dato il via libero all'ordinanza scandalo di cui parla Venturini. Si tratta di questo: con i poteri straordinari che gli sono concessi per lottare contro il moto ondoso, Vianello in un colpo solo ha fatto una Variante urbanistica alla zona di punta San Giuliano che cambia il progetto del parco stilato dall'architetto Antonio Di Mambro. "E vuol dire - spiega Massimo Venturini - che si stravolge completamente la filosofia dell'accesso di Mestre all'acqua e con un vero e proprio blitz perchè non più tardi di un mese fa il sindaco Massimo Cacciari ha presentato a Mestre tutti i progetti e nessuno ne sapeva nulla di questa cosa." Che si tratti di un blitz di Vianello ci sono pochi dubbi tant'è che il vicesindaco, che pure non è nemico giurato delle conferenze stampa, stavolta non ha fatto sapere nulla a nessuno. C'è voluto un bel po' perchè iniziassero a circolare le carte. Ma non è solo la Municipalità che insorge. Ieri il Consiglio di amministrazione dell'Istituzione Parchi di Mestre ha approvato un ordine del giorno con il quale chiede il ritiro del provvedimento e alcuni consiglieri addirittura minacciano le dimissioni. Perchè il progetto, sotto la dicitura "riqualificazione della riva del canale di San Giuliano", in realtà uccide punta San Giuliano. Le 18 attività commerciali che si trovano lungo la strada che porta fino in punta, infatti, avranno la possibilità di allargarsi e di restare lì per sempre. Ma non solo da una vita si dice che si tratta di attività incompatibili con il parco - lo ha scritto nero su bianco lo stesso Antonio Di Mambro - ma si è sempre detto che andavano spostate. Perchè non ci sono solo le ditte di trasporto via acqua, ma anche due aziende che costruiscono barche in vetroresina e una che fa la sabbiatura delle carene in ferro delle chiatte. Dunque, si tratta di attività altamente inquinanti e che sono nate, storicamente, grazie ad abusi edilizi tollerati dagli Enti pubblici. Adesso l'abusivismo diventa progetto firmato e timbrato dal vicesindaco Michele Vianello. Il progetto approvato dal Commissario delegato dal sindaco per combattere il moto ondoso prevede che si crei una vera e propria darsena lungo il Canal Salso fin quasi in punta San Giuliano. Vuol dire costruire qualcosa come 10 mila metri quadri - 30 mila metri cubi, facendo sparire pista ciclabile e passeggiata. Non solo, prevede che le attività commerciali "si mangino" tutta la strada che, dunque, viene spostata dentro il parco, occupando così 7 ettari di verde pubblico, distruggendo il canneto e soprattutto dando il via libero al passaggio di barche a motore, giudicate del tutto incompatibili con le attività delle remiere di Punta San Giuliano. Insomma, un disastro.
Maurizio Dianese
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