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  4. Dibattito sul Parco di San Giuliano

News della sezione Dibattito sul Parco di San Giuliano

05/09/2006 - Ancora scontro sui siti produttivi vicino il parco San Giuliano

Tratto da “Il Venezia” del 05.09.2006 – pag. 23

Il countdown sulla ricollocazione delle attività produttive di san Giuliano durerà una settimana, almeno così è secondo l’assessore all’urbanistica Gianfranco Vecchiato che spiega: «Le alternative prese in esame sono impraticabili, le 19 attività resteranno in punta, anche se cercheremo di ridimensionarle ed aggiustarle». Addio passeggiata a costeggiare tutto il parco, in cambio però potrebbe spuntare una pista ciclabile Mestre-Venezia. «Una settimana? Non è vero – com men ta concitato Massimo Venturini, presidente della municipalità di Mestre centro – prima dobbiamo vedere tutta la documentazione e capire perché, dove e da chi è stato dichiarato che i luoghi alternativi non vanno bene, in questi giorni andrò di persona a verificare gli incartamenti all’assessorato». MA. BO.

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02/09/2006 - S. Giuliano, non ci sono alternative per le ditte

Tratto da "Il Gazzettino" del 02/09/2006

Fumata nera. Agosto non ha portato consiglio, e così è praticamente certo che le attività economiche di Punta San Giuliano resteranno in eterno all'interno del parco. «Dopo aver elencato tutte le aree potenzialmente disponibili - ha infatti confermato ieri l'assessore all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, alla fine di una megariunione a Ca' Farsetti - i miei uffici hanno verificato la non praticabilità di ogni ipotesi alternativa».
Come si ricorderà, agli inizi di agosto si era scoperto per puro caso che con un blitz consentitogli dai poteri straordinari di commissario al Traffico acqueo, il vicesindaco, Michele Vianello, aveva varato alla chetichella una variante al piano di San Giuliano , consentendo così la permanenza all'interno del parco delle attività economiche che attualmente operano all'inizio dell'asta del Canal Salso, e che secondo il progetto originario di Antonio Di Mambro, approvato dal consiglio comunale, avrebbero dovuto sloggiare. Le aziende, anzi, hanno già presentato in Comune un progetto architettonico di risistemazione dell'area, redatto dall'architetto Giampaolo Mar.
Ne erano nate feroci polemiche, alle quali aveva tagliato corto il sindaco, Massimo Cacciari, assumendosi la piena responsabilità della decisione e affermando che non vi erano alternative, dato che nel nuovo Interscambio merci al Tronchetto le imprese mestrine non avrebbero trovato collocazione. Cacciari, però, aveva lasciato una parziale apertura, dando tempo tutto agosto per cercare aree alternative per il trasferimento delle imprese. Che non si sono trovate.
Ieri in Comune, con Vecchiato, ne hanno parlato lo stesso sindaco, il vice, gli assessori San dro Simionato (Lavori Pubblic), Enrico Mingardi (Mobilità e trasporti), Giuseppe Bortolussi (Attività produttive), il presidente della Municipalità di Mestre Centro, Massimo Venturini, tutti accompagnati dai rispettivi tecnici.
«Niente da fare», ha dunque riassunto Vecchiato, elencando vari elementi di incompatibilità (quali gli accessi, i costi, la necessità di bonifiche, le destinazioni diverse) di aree reperite a Tessera, a Fusina, sull'altro lato di Canal Salso, a Forte Marghera (area Gorinati). «Faremo ancora un'ultima verifica sul Vega2 - ha concluso Vecchiato - ma credo che sarà del tutto inutile». Si tratta di un'area che si affaccia sul Canale Brentella, negli ex depositi Agip, ma si tratterebbe di trovare un accordo con l'Autorità portuale, mentre il progetto Vega2 prevede destinazioni diverse.
«A questo punto - ha spiegato il capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro - si tratterà di vedere come ridurre al minimo l'impatto del progetto presentato dalle aziende». Secondo Mar, l'insediamento industriale potrebbe venir ridotto a 430 metri lineari, contro il chilometro e oltre di adesso, e le aziende dovrebbero scendere da 28 a 18, ma per il Comune si potrebbe fare ancora di meglio.
Resterebbe comunque il problema del traffico acqueo innescato dalle aziende, che effettuano anche trasporti e che dispongono di una cinquantina di imbarcazioni, la cui attività è comunque incompatibile con un parco che fa degli sport e del diporto acquei una delle sue principali caratteristiche. Le società che vivono a San Giuliano hanno anzi proposto l'estensione del parco anche su di un tratto di laguna (Adola). «Da questo punto di vista - ha replicato Calligaro - il problema ci sarebbe se quelle fossero le uniche barche che operano nella zona, ma dietro a San Giuliano ci sono darsene e cantieri con migliaia di barche, e non cambierebbe nulla».
Silvio Testa

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02/08/2006 - In difesa di San Giuliano interpellanza a Cacciari

Tratto da “Il Venezia”, 2 agosto 2006 – pag. 22
di Beatrice Barzaghi - venezia@epolis.sm
L'ultimo consiglio comunale prima delle ferie d'agosto non è stato fruttuoso per quanti si attendevano una presa di posizione della Giunta sulla variante urbanistica al Parco San Giuliano. La delibera del vicesindaco Michele Vianello in veste di commissario straordinario contro il Moto ondoso. Impegnati a discutere dell'altro parco cittadino, quello della Bissuola, luogo della contestazione dei comitati contro l'antenna Umts, i consiglieri della maggioranza, Margherita, Udeur e Ds uniti, hanno però presentato un'interpellanza al sindaco Cacciari in cui si chiede lo stop alla variante tanto contestata dagli ambientalisti.
L'ASSOCIAZIONE Vas-Verdi e società esprime preoccupazione per «la laguna di Venezia che si sta trasformando in una distesa di cemento» e i Socialisti veneziani evidenziano «che la proposta della permanenza e l'allargamento delle attività produttive va fatta rientrare in una più generale riflessione circa le funzioni dell'area di San Giuliano e il master plan del Parco». Lo Sdi chiede inoltre «di aprire un confronto con Municipalità, assessorato all'Ambiente, il Consiglio comunale, istituzione “Parchi di Mestre” e le associazioni sportive e le realtà produttive interessate». Gli unici a sostenere il vicesindaco nella sua presa di posizione sembrano essere i soci delle aziende interessate all'ampliamento, 250 operatori di 18 ditte, giunti l'altro giorno fino a Ca'Farsetti in solidarietà con Vianello. Le attività esistenti, artigianato, trasporto merci e diporto, sarebbero chiaramente agevolate dalla ristrutturazione delle cavane e delle darsene e dall'ampliamento dei capannoni, ma il rischio è che la strada che costeggia il canale, arretrando, si “mangi” una fetta del canneto tutelato invece dal progetto precedente, firmato dall'architetto Di Mambro e finanziato dall'Unione Europea.
Contro il provvedimento del vicesindaco si è schierato anche il consiglio di amministrazione dell'Ente Parco. Dell'importanza del canneto in quanto area verde da salvaguardare parla il presidente Caprioglio, ma viene dimostrata anche da Bepi Penzo, presidente della Società Sportiva Voga Veneta di punta San Giuliano: «Nel bel mezzo del parco il Comune deve ancora completare le bonifiche, perché non ci sono più soldi. È mai possibile pensare di ampliare le cavane, andando a distruggere parte di quell'area, che tanto serve da appoggio agli uccelli migratori? Dobbiamo solo ringraziare che gli uccelli transitano ancora qui, e che con la loro presenza diminuiscono anche le zanzare», osserva Penzo.
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02/08/2006 - Prima vittoria di Vianello sul parco. Aspettando Cacciari

Tratto da "Il Gazzettino" del 02.08.2006 - pag. VII

Si aspetta Cacciari. Con opposte speranze. Il vicesindaco Michele Vianello conta sul sindaco per far passare il suo progetto. Tutti gli altri contano su Cacciari per fermarlo. In discussione la permanenza lungo la strada che porta a Punta San Giuliano e, dunque, dentro il parco, delle attività commerciali - trasporti e costruzione barche in vetroresina. Attività che da sempre sono state dichiarate incompatibili con il parco di San Giuliano. In Giunta solo l'assessore Gianfranco Vecchiato sta dando un po' di corda a Vianello. Tutti gli altri sono contro. Senza distinzioni di partito. Anche se una prima vittoria Vianello l'ha conseguita. Margherita e Verdi infatti avevano annunciato che in Consiglio comunale avrebbero presentato un ordine del giorno con il quale avrebbero richiesto il ritiro del provvedimento. Dunque, un ordine del giorno vincolante per la Giunta Cacciari. Vianello ha puntato i piedi e l'ordine del giorno è diventato una interpellanza. Perchè? Si è voluto evitare che il clima si infiammasse ulteriormente nel giorno in cui il Consiglio discuteva di antenne. Dunque è passata l'idea dell'interpellanza dopo che Vianello si è attaccato al telefono con Laura Fincato e Annamaria Miraglia della Margherita. Beppe Caccia dei Verdi, per fortuna di Vianello, era assente. Del resto la Margherita più di tanto non vuol spingere sull'acceleratore per evitare di mettere nei guai il sindaco dal momento che, stando a quel che dice Michele Vianello, sarebbe stato proprio Cacciari a dare il via libera a questo progetto su San Giuliano.Si vedrà quando - giovedì - torna Cacciari. Intanto, è certo che al vicesindaco non è piaciuta la sollevazione popolare che si è scatenata contro il suo progetto. Nel mirino del vicesindaco ci sarebbero sia le associazioni sportive di Punta San Giuliano, sia il presidente della Municipalità, Massimo Venturini, che si oppone fermamente ad un progetto che giudica nefasto per Mestre. Ma chi rischia di più è il parco. Vianello infatti non ha digerito la rivolta dell'Istituzione dei Parchi di Mestre, che in Consiglio di amministrazione, all'unanimità, ha chiesto il ritiro del progetto. Si vedrà fra poco se i fondi destinati al parco vengono ulteriormente tagliati.Per tutti questi motivi, si aspetta Cacciari. Il quale deve trovare il modo di salvare capra e cavoli, consentendo a Vianello di sfilarsi da una situazione difficile. Una via d'uscita l'ha offerta in questi giorni l'assessore alle Attività produttive, Giuseppe Bortolussi: "Facciamo un accordo con gli operatori di San Giuliano, che hanno il sacrosanto diritto di chiedere al Comune una soluzione. Diamoci tempo la legislatura per indicare esattamente che cosa si fa, dando loro la possibilità di ammortizzare i costi che hanno sostenuto finora."
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01/08/2006 - Tre delibere Approvate tra le proteste dei comitati

Tratto da "Il Venezia" del 1/08/2006

Ulltimo consiglio comunale prima della pausa estiva,caratterizzato dalla massiccia partecipazione dei cittadini. Present in primis i comitati contro l'elettrosmog della Bissuola,protagonisti della movimentata mattinata,e quelli del centro storico.
I cittadini hanno protestato durante tutto lo svolgimento dei lavori,con striscioni e un gesto eclatante:hanno strappato le loro tessere elettorali «contro l'inerzia delle istituzioni che non tutelano la salute dei cittadini »,ha evidenziato Michele Boato.In votazione all'ordine del giorno le delibere sull'installazione di 11 impianti di telefonia mobile Umts in siti veneziani,protagonisti nei giorni scorsi di polemiche a mezzo stampa dopo il sequestro da parte della polizia giudiziaria di documenti comunali relativi all'impianto del Lido.Su questo tema si è espresso Felice Casson (Ds): «Se l'indagine della magistratura ha avuto come conseguenza la mobilitazione della polizia giudiziaria,significa che alcuni elementi d'indagine sono ritenuti fondati ».Il Consiglio è cominciato alle 16,posticipato di un'ora per una riunione dei capigruppo.Subito approvata la delibera sull'antenna di Pellestrina, discussa la scorsa volta dai consiglieri.
L'ordine del giorno prevedeva la discussione delle altre delibere,infine la relazione del vicesindaco Vianello sugli esiti del Comitatone e la valutazione dei fatti della mattina al Parco Bissuola. Alle 20.50 è però caduto il numero legale, dopo ore di discussione animata proprio sugli impianti. Morale: approvate le installazioni di antenne solo su 3 siti su 6,a Pellestrina,Lido e palazzo Ferro Fini.Ma la Giunta non ha espresso una posizione ufficiale sugli avvenimenti mestrini.
Infuriati i comitati,che si erano visti poco prima bocciare un ordine del giorno,proposto da Casson (Ds),Conte (Gruppo Misto)e Mazzonetto (Lega), che invitava il Consiglio ad un'audizione con la dottoressa Zucchero,autrice del rapporto "Campi elettromagnetici e salute"dopo le affermazioni,giudicate imprecise,del consigliere Fabiano Turetta.Nulla di fatto,e dichiarazione immediata del consigliere dei Verdi Beppe Caccia:«Il rifiuto della Margherita di dare la parola ai comitati dimostra la gravità di un silenzio ingiustificato,da parte della maggioranza,in relazione a quanto accaduto stamattina ».Il capo di gabinetto del sindaco,Maurizio Calligaro,ha affermato però che nel corso della mattinata era stato fatto di tutto per contattare i vertici dell'azienda Tim,ma senza risultato.Gli altri cittadini presenti sono rimasti a bocca asciutta.Una ventina di esponenti del Sulpm,sindacato di polizia municipale,era giunto portando una lettera ai consiglieri per dichiarare il disappunto nella gestione degli orari di lavoro -alcuni turni arrivano a dieci ore continuative in zone ad alto tasso di traffico e conseguente smog -e per gli improvvisi trasferimenti. Ha manifestato ieri,con cartelli e striscioni,anche un'ottantina di dipendenti delle aziende di trasporto ubicate a San Giuliano per appoggiare,dopo le polemiche degli ultimi giorni,il provvedimento proposto da Vianello per ampliare la zona a destinazione commerciale.In molti sono rimasti bloccati all'ingresso senza poter accedere alla parte del Consiglio dedicata al pubblico,«e come sempre in occasioni così delicate non vengono allestiti né uno schermo né un impianto audio per poter seguire le operazioni di voto » polemizza Chiara Marri,dei comitati veneziani contro l'elettrosmog.
Beatrice Barzaghi
News correlata a: [ Inquinamento ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

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