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Autore: ENZO PEDROCCO

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News della sezione Inquinamento

01/11/2005 - Pesca di frodo, quattro denunciati

Tratto da "Il Gazzettino" del 01/11/2005

Tre tonnellate di vongole veraci sequestrate e ributtate in mare e quattro persone denunciate per violazioni ambientali, sanitarie e pesca abusiva. È il bilancio dei controlli che l'altra notte i carabinieri del Nucleo natanti hanno eseguito a largo raggio su tutto il territorio lagunare. Servendosi anche di barche, per così dire, "in borghese" i militari sono riusciti a cogliere sul fatto i pescatori di frodo prima che questi potessero fuggire e ributtare in acqua il pescato. Senza l'evidenza delle vongole, infatti, l'attività di polizia giudiziaria non permette fare molto soprattutto in relazione alla contestazione della pesca in acque vietate e al danneggiamento del fondo lagunare mediante la rasca a motore.
L'operazione si è svolta in due momenti distinti. Il primo si è svolto sulle acque di fronte a Porto Marghera. Acque il cui fondale è altamente inquinato da metalli pesanti e sostanze tossiche. Nel secondo caso i "caparozzolanti" hanno avuto l'ardire di mettersi a raccogliere i molluschi poco distante da San Giorgio e quindi dalla base navale della guardia di finanza. Infatti i militari li hanno individuati e circondati prima che potessero scappare.
News correlata a: [ Inquinamento ] [ Biodiversità ] [ I settori produttivi ]

 

22/09/2005 - Car sharing e car pooling: due possibilità per una mobilità sostenibile

Da "Il Gazzettino" del 22/09/2005

Car sharing e car pooling, ovvero auto condivisa e auto di gruppo, sono le risposte del Comune alle esigenze di due tipi di pendolarismo diverso. La prima per spostamenti brevi, la seconda per aggregare su uno stesso mezzo più passeggeri indirizzati verso una comune destinazione. La prima è stata un successo, la seconda un fallimento. Venezia è il primo Comune in Italia per quanto riguarda il car sharing. Dal 1° gennaio al 31 luglio i contratti sottoscritti sono saliti da 961 a 1.198, le auto a disposizione sono diventate 31, le corse effettuate mensilmente sono passate da 926 a 1.091 (in totale 7.323 nei sette mesi). E si stima che ogni auto adibita a car sharing elimini 20 vetture private dalla circolazione.
Discorso diverso per il car pooling. «L'esperimento stenta a decollare - precisa Mingardi - perchè ancora non c'è nella gente la cultura di condividere un'auto in gruppo». Questione di mentalità, quindi. Certamente non sono sufficienti car sharing e car pooling per alleggerire l'aria dall'inquinamento da auto e le strade dal traffico, tuttavia possono costituire un utile rimedio al diffuso scietticismo nei confronti del trasporto pubblico locale.
News correlata a: [ Trasporti ] [ Inquinamento ] [ Sviluppo Sostenibile ]

 

20/09/2005 - Giornata senz’auto: giovedì l’assessore Fincato con gli studenti dello Zuccante

Comunicato Stampa del Comune di Venezia

Giovedì 22 settembre, alle ore 9.15, all’istituto Zuccante, a Mestre, l’assessore comunale all’Ambiente, Laura Fincato, darà inizio alla campagna informativa rivolta agli studenti allo scopo di sensibilizzare i più giovani sui problemi legati all’inquinamento atmosferico dovuto anche al traffico veicolare, campagna che si concretizza con incontri di approfondimento, condotti da tecnici del Comune, negli istituti scolastici.
Per superare il problema dell’inquinamento atmosferico urbano e contribuire a ridurre la congestione da traffico, gli incidenti, i rumori, è necessario un radicale cambiamento delle forme di trasporto verso mezzi più efficienti e puliti. La crescita di questa consapevolezza e il coinvolgimento dei cittadini sono la chiave per lo sviluppo di un trasporto urbano sostenibile ed efficiente. Nello specifico si vuol far capire ai giovani come si possa controllare l’inquinamento atmosferico, quali effetti possa avere nella salute e nell’ambiente, l’importanza della qualità dell’aria, i cambiamenti climatici e infine come si possa contribuire al risparmio energetico.
Sono circa cento le classi che aderiscono all’iniziativa, con circa duemila studenti coinvolti.
News correlata a: [ Sviluppo Sostenibile ] [ Impronta ecologica ] [ Inquinamento ]

 

04/02/2005 - Tra le case un impianto di rifiuti tossico nocivi

Tratto da "Il Gazzettino" del 4 febbraio 2005 - pag. I

MESTRE - Marghera si prepara alla mobilitazione contro il progetto di un impianto per il trattamento di rifiuti tossico nocivi che dovrebbe sorgere proprio in mezzo all'area residenziale. L'impianto integrato, che la Wisco (Water & Industrial Service Company spa), società partecipata, per il 49 per cento tra Trenitalia, e il 51 per cento da Enel, punta a realizzare nel parco ferroviario di Catene, a qualche centinaio di metri da Villabona, tratterà ogni giorno, 120 metri cubi di quelli che, fino a qualche tempo fa, venivano definiti rifiuti tossico-nocivi. La dicitura attuale li classifica come rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi. Di questi, 20 metri cubi saranno reflui prodotti da Trenitalia spa, nell'officina di Venezia, mentre per i restanti cento l'origine è industriale, provenienti dall'industria farmaceutica come da quella chimica e metalmeccanica. Nell'impianto, che verrà realizzato, all'interno della mura di delimitazione del parco ferroviario, poco prima dell'innesto di via Parco Ferroviario su via degli Olmi, i liquidi subiranno o un trattamento fisico chimico oppure uno biologico, in due vasche di decantazione. Il conferimento dei reflui avverrà tramite una dozzina di autocisterne al giorno. Come a dire che, in un anno, sulle vie Trieste, S. Giorgio in Alga e Parco Ferroviario, si registrerà un incremento di 2mila 615 camion.
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28/01/2005 - Amianto killer a Sant'Elena, intervenga il ministro

Tratto da "Il Gazzettino" del 28 gennaio 2005 - pag. VII

Quali provvedimenti urgenti intende assumere il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per far sì che l'applicazione della norma sull'amianto si estenda anche al cantiere navale Actv di Sant'Elena al fine di evitare, così, la risoluzione delle controversie dinanzi alla magistratura, estendendo i benefici previdenziali previsti dalla legge anche al centinaio di lavoratori veneziani interessati al problema e che finora hanno sempre ricevuto risposte negative, subendo una sorta di discriminazione. Lo ha richiesto, in un'interrogazione presentata ieri, il senatore Udc Ugo Bergamo, dopo che la delicata questione era tornata alla ribalta a seguito della dichiarazione della Uil Trasporti di voler preparare un maxi ricorso contro l'Inps per riuscire ad ottenere lo "scivolo" pensionistico che fino a questo momento, solo perché si tratta di lavoratori classificati come autoferrotranvieri, non è stato riconosciuto. Ma dopo che lo Spisal di Padova ha accertato almeno 7 decessi imputati al mesotelioma tra gli ex dipendenti del cantiere navale veneziano dove avveniva, e tuttora avviene, la manutenzione della flotta Actv, e dopo che un dipendente di Treviso l'ha spuntata, vincendo la causa sia in primo sia in secondo grado, i delegati sono tornati alla carica.
Nella sua interrogazione con risposta scritta indirizzata a Roberto Maroni, il senatore ricostruisce la storia delle certificazioni rilasciate da Contarp, la commissione tecnica dell'Inail che continua a sostenere che quei lavoratori non possono dimostrare di aver respirato 100 fibre al litro, la quantità di amianto che costituisce la soglia del pericolo.
«Gli atti di indirizzo per il comarto della cantieristica navale industriale - sostiene Bergamo - richiamavano le metodiche di lavorazione, non potendo entrare nel merito di quantità e tempi di esposizione, richiamando di converso le ragioni del rischio che proprio per le attività di manutenzione e riparazione evidenziavano il rischio maggiore. Inoltre Actv - continua il senatore - ha dichiarato che l'amianto era un componente comunemente usato nelle lavorazioni a bordo fino agli anno '90. In tutti questi anni Inail ha continuato a negare il riconoscimento ai lavoratori interessati, mentre purtroppo alcuni decessi sembrano conseguenti proprio a tale esposizione, confermando drammaticamente il fenomeno. Appare incomprensibile, iniquo e indiscriminante distinguere i lavoratori di Actv da quelli della cantieristica che, come nel caso dell'Arsenale (ex Cnmov).

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