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  4. Dibattito sul Mose

News della sezione Dibattito sul Mose

06/09/2006 - Bacan, torbidità dentro i limiti ma la situazione va monitorata

Tratto da “Il Venezia” del 06.09.2006 – pag. 26
Di Marianna Bonso (venezia@epolis.sm)

«La torbidità delle acque del Bacan è vicina alla soglia, ma non la supera». È di Pierpaolo Campostrini, ingegnere del Corila, la prima osservazione sull’analisi delle acque effettuata nell’area del Bacan, dove i no Mose avevano segnalato «inquinamento determinato dagli scavi della nave Astra del Consorzio Venezia Nuova». Il Consorzio di ricerca per la la guna aveva nei giorni scorsi effettuato dei prelievi delle acque che sono state prese in osservazione anche dai vigili e dal magistrato alle Acque.
CAM P OSTR I NI spiega: «Per il momento non ci sono allarmi, anche perché i sedimi movimentati alle bocche di porto non sono inquinati come quelli di Porto Marghera, anzi. L’importante è restare nei parametri perché una torbidità persistente porta al disequilibrio d el l ’ecosistema: l’acqua scura non filtra luce a sufficienza, non avviene la fotosintesi clorofilliana e la catena alimentare si spezza». L’azione di monitoraggio continuo del Corila comunque non si ferma, a fronte di una sensibilità ambientale cresciuta anche nelle sedi istituzionali.
Questo pomeriggio a Ca’ Farsetti il ministro all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio incontra il sindaco Massimo Cacciari per parlare di Mose e delle attività del Ministero per Venezia. Che ci siano diverse posizioni all’interno della maggioranza sulla grande opera veneziana non è un mistero, lo stesso vicepremier Francesco Rutelli in visita a Venezia lo aveva dichiarato nei giorni scorsi, e Pecoraro è di certo più in linea con l’amministrazione locale che con i suoi alleati di palazzo Chigi. Sul piatto, nell’incontro odierno anche la chimica. Il bilanciamento e la membranizzazione delle celle a mercurio che metterebbero in sicurezza il ciclo del cloro attendono infatti dal 1998 il Via (Verifica d’impatto ambientale) del Ministero, un ritardo criticato in maniera trasversale dai lavoratori, dall’Eni, dagli enti locali. Un piatto ricco, perchè anche il mondo della pesca attende una risposta dal ministero all’Ambiente. Alcune aree dove i caparozzoanti potrebbero pescare infatti necessitano a loro volta di una Verifica d’impatto ambientale che manca all’appello, indispensabile per la classificazione e quindi per il via libera all’attività.

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22/08/2006 - Il Bacan sul tavolo della Procura: «L'area è sempre più inquinata »

Anche la segnalazione d’inquinamento dell’area del Bacan finisce sul tavolo della Procura della Repubblica. Firmatari dell ’esposto sono Sergio Torcinovich e Simone Stefan consiglieri di Rifondazione per la Municipalità del Lido,il primo con delega all’ambiente.
Leggi l'articolo completo pubblicato su "Il Venezia" del 22.08.2006 a pag. 28 vai
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02/08/2006 - Mose, tutti i documenti a Palazzo Chigi

Tratto da "Il Gazzettino" del 02.08.2006 - pag II

Il corriere partirà da Ca' Farsetti questa mattina, portandosi appresso una valanga di carte: «Otto, forse dieci faldoni», dice il capo Gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro. Nei faldoni diretti a Palazzo Chigi ci sarà la summa dei progetti alternativi al Mose: gli atti delle sedute delle competenti Commissioni consiliari e i risultati del gruppo di lavoro comunale; i documenti del gruppo di lavoro sui progetti alternativi; gli atti delle giornate di confronto tecnico pubblico a Ca' Farsetti; l'approfondimento di due-tre progetti ritenuti migliori dal gruppo di lavoro e portati a livello di vero progetto di massima; una proposta per sperimentare una prima chiusura parziale alle bocche di porto, verificando quanto possa incidere sui picchi di marea. Nei faldoni mancheranno solo le carte sullo stato di avanzamento dei lavori in corso alle bocche di porto: «Abbiamo chiesto progetti e contratti al Magistrato alle acque almeno una decina di giorni fa, ancora non abbiamo avuto risposta», dice Calligaro.
L'invio delle carte è stato richiesto dalla stessa presidenza del Consiglio dei ministri che mercoledì 31 luglio ha avviato l'istruttoria delle proposte integrative in materia di difesa delle acque alte, appunto il "progetto Mose", provenienti dal Comune di Venezia. L'iniziativa - si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa ieri dall'agenzia di stampa Ansa - fa seguito al Comitatone dello scorso 20 luglio. Il primo passo di tale istruttoria è costituito dalla richiesta formale, da parte della presidenza del Consiglio, di tutta la documentazione ufficiale in possesso del Comune di Venezia, affinché la si possa mettere a disposizione dei soggetti istituzionali interessati, dai quali avere, quanto prima, le relative valutazioni tecniche di competenza.
Questo lavoro istruttorio in pieno agosto dovrà essere concluso per ottobre, quando presumibilmente si terrà la seconda seduta - forse a Venezia - del Comitatone. I lavori del Mose, nel frattempo, procedono.

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28/07/2006 - NoMose pronti alla «campagna d'estate»

Tratto da "Il Gazzettino" del 28/07/2006

Saranno due mesi caldi per l'Assemblea Permanente NoMOse, che ieri ha annunciato, a Ca' Farsetti, le prossime iniziative per "disturbare" i cantieri alle bocche di porto. Da convegni a punti informativi, da manifestazioni a visite in loco: è un calendario fitto di appuntamenti quello che si snoderà da agosto fino a fine settembre, data in cui si prevede la seconda riunione del Comitatone.
Si inizierà già nei primi giorni del prossimo mese, come ha illustrato Luciano Mazzolin, con una serie di incontri con parlamentari nazionali ed europei che andranno a verificare di persona l'evolversi dei lavori. A metà agosto arriverà a Chioggia "Goletta verde" e insieme si darà vita a una manifestazione sui cantieri. Dalla fine di agosto si terrà a Rialto la festa di Rifondazione: in quell'occasione, sarà istituito un punto fisso dell'Assemblea che distribuirà materiale informativo. La festa vedrà la partecipazione del presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano.
Il 31 agosto ci sarà invece un dibattito con i parlamentari sul Mose e sulle grandi opere e verrà studiato un evento anche sui cantieri. Ma non è finita: domenica 3 settembre, durante la Regata Storica, tutta la riva di Rialto sarà trasformata nella "riva NoMose" con striscioni e manifesti contro l'opera. In contemporanea, al Lido si svolgerà il "Global beach" che vedrà la presenza di un campeggio internazionale NoMose al quale parteciperanno giovani di tutte le nazioni per manifestare il proprio dissenso al Mose.
Anche la Mostra del Cinema sarà l'occasione di spicco per portare la stampa estera a visitare i cantieri. Infine, a metà settembre la commissione ambiente del Senato verrà a verificare "de visu" i cantieri. Non va comunque dimenticato che è stato istituito un Comitato popolare di controllo che monitorerà i cantieri e sporgerà denuncia contro qualsiasi attività che riterrà pericolosa per la laguna.
«Siamo convinti che questi due mesi saranno decisivi per il futuro del Mose - afferma Salvatore Lihard, segretario della Cgil - nella seduta del Comitatone non è stato rispettato il programma elettorale dell'Unione, c'è stata una discrasia tra il Comitatone e la commissione ambiente del Senato e c'è stata troppa superficialità e poca conoscenza della materia. Eppure, siamo ad un passo dal mettere mano al processo irreversibile e secondo noi il Comitatone non ha ha ancora questa consapevolezza».
Gli aderenti all'Assemblea hanno sottolineato come esistono leggi tuttora vigenti che il Parlamento non ha messo in opera per la salvaguardia di Venezia e che vanno contro il concessionario unico. «Ci aspettiamo che venga rispettata la data del 30 settembre per la seduta del Comitatone, questo per evitare che si arrivi al punto di non ritorno», conclude Lihard, secondo cui i lavori allo stato attuale sono al 10 per cento e la manutenzione dell'opera richiederà 80 milioni di euro l'anno e non 12 come annunciato.
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22/07/2006 - Cacciari: «Nessuna decisione sui lavori del Mose»

Tratto da "Il Gazzettino" del 22/07/2006

«Se Venezia lo vorrà, lo si farà, se non lo vorrà, discuteremo di progetti diversi». Così sul Mose il leader della Quercia, Piero Fassino, a Venezia il 24 marzo. «Sul Mose faremo come vuole Massimo». Cioé Cacciari. Così Francesco Rutelli, da poco nominato vicepremier. Sembrava un minuetto, ma ora tra Venezia e il Governo è guerra. Troppo dura, per Cacciari, ingoiare la musata presa l'altroieri in Comitatone, con la decisione, annunciata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, che i lavori del Mose vanno avanti, anche se entro un paio di mesi verrà affrontata la valutazione delle alternative messe in campo dal Comune.
Ed ecco la dichiarazione di apertura delle ostilità. «Sfido chiunque - ha scandito ieri il sindaco - a dire che sulla prosecuzione dei lavori ci sia stata in Comitatone una posizione favorevole, non dico condivisa, ma votata. C'è un verbale? Me lo mostrino - è sbottato -, ma se c'è un verbale, è falso, e vedremo che iniziative prendere». Cacciari ha ricostruito la seduta del Comitatone raccontando di una veloce intesa sul rifinanziamento della legge speciale (50 dei 380 milioni di euro assegnati dal Cipe al Mose, ma i fondi non arriveranno per nessuno prima di febbraio 2007), e di un faticoso accordo sull'istituzione nell'ambito della Presidenza del Consiglio di un gruppo di lavoro per la verifica delle alternative al Mose, «per alcuni (Giancarlo Galan e Antonio Di Pietro,ndr) giudicato del tutto superfluo».
Cacciari ha invece raccontato che sul fermare intanto i lavori, proseguendo solo ciò che non comprometterebbe la sperimentazione e le verifiche chieste dal Comune, «si è discusso in modo confuso, 5 minuti per non perdere gli aerei», con alcuni ministri d'accordo con lui e altri favorevoli alla prosecuzione dei lavori contrattualmente già assegnati, ma che il Comune non conosce. «Una discussione accesa e brevissima - ha aggiunto il sindaco -, uno scambio vivace che ognuno ha interpretato come voleva».
Risultato? «Chiederemo ai sensi di legge l'accesso agli atti al Magistrato alle Acque e anche alla Soprintendenza - ha annunciato Cacciari - per sapere quali siano i contratti chiusi, per capire dal vivo cosa succederebbe nel caso di rescissione contrattuale». Il Comune chiederà anche di avere i progetti - stralcio esecutivi dei lavori in corso.
Il sindaco ha poi aggiunto che il Comune manderà al gruppo di lavoro «in forma di un vero progetto di massima» le due o tre alternative al Mose ritenute più interessanti, con la richiesta che siano ascoltati sia i consulenti tecnici del Comune sia i progettisti, e che i progetti siano sottoposti al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Si tratterà dei progetti che prevedono la chiusura parziale o totale delle tre bocche di porto con elementi fissi e mobili (navi porta) e delle paratoie a gravità.
«Fossi il Governo partirei di là, con soluzioni differenti alle tre bocche», ha sostenuto Cacciari, ribadendo la necessità di un vero ripristino morfologico della laguna, sempre annunciato e mai realizzato. «Nel prossimo Comitatone - ha concluso Cacciari - dovremo giungere a una posizione senza ambiguità, e se il Governo deciderà di procedere con il Mose se ne assumerà tutte le responsabilità».
Silvio Testa
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