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Dibattito sui rifiuti

Nella Newsletter di Pandora di Luglio abbiamo pubblicato l'articolo "Quattro chiacchiere con Claudio sui rifiuti".
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Jacopo - 17/05/2006 14:54
Grazie a voi di Pandora,
Continuate la battaglia per una città pulita e vivibile. La mia raccomandazione é di rifare il Concorso che puzza nel 2006. Il dibattito deve restare aperto.
Seguiro' le altre iniziative sul sito.
Jacopo
Livio - 10/05/2006 13:16
Grazie Jacopo per i tuoi importanti aggiornamenti. Effettivamente adesso bisogna vedere si riuscirà a rispettare le indicazioni per la raccolta porta a porta.
Anche noi di Pandora continuiamo ad occuparci del tema rifiuti a Venezia... legato a questo sta per partire un'altra iniziativa! Mantieniti aggiornato consultando il sito...
A presto
Livio
Jacopo - 06/05/2006 15:50
Insomma l'hanno tolta. L'HANNO TOLTA!! C'é voluto più di un anno perché se ne rendessero conto.
Hanno tolto la discarica di Calle Nani, quell'orribile mostro puzzolente dove le pantegane tutte da San Trovaso a da campo Sant'Agnese veniva a far festa. Ed hanno tolto anche le altre "isole ecologiche" che deturpavano altre zone della città.
Adesso sta ai Veneziani (ed ai turisti) rispettare la città. Un appello ai Veneziani: RISPETTATE LE REGOLE PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI, NON BUTTATE TUTTO OVUNQUE o DAVANTI LE PORTE DEI VICINI, LA CITTA E ANCHE VOSTRA, RISPETTATELA!
Giorgia - 28/12/2005 12:16
Più BIDONI.<br/>Non solo x i sacchetti delle case, ma anche x il rifiuto prodotto per strada.<br/>Il cartoccio con la cacca di un cane, per dirne uno che suppongo non sia piacevole da trasportare, deve avere un cestino 'comodo'.<br/>I cani vengono portati, come è noto, a fare i propri bisogni tra le calli....ma nelle calli i cestini, chissà perchè, non ci sono.<br/><br/>QUALCUNO DI VOI SA DOVE POSSO TROVARE LO STATUTO DI VESTA, CHE VORREI CAPIRE QUANTO E COSA DEVE FARE E QUANTO E COSA POSSO CHIEDERE?<br/><br/>ciao<br/>
Jacopo - 12/11/2005 16:55
VENEZIA CITTA D'ARTE (protetta - si fa per dire - dall'Unesco..) MUORE ANCHE SOTTO LA SPAZZATURA: DEGRADO E IRRESPONSABILITA DEGI AMMINISTRATORI. CHI CI GUADAGNA?<br/>Le discariche nel Centro storico di Venezia (le Isole Ecologiche come le chiamano) servono a “smaltire” i rifiuti delle attività commerciali: BAR, ALBERGI, RISTORANTI.<br/><br/>Ecco chi ci guadagna! C’é sempe qualcuno che ci guadagna.. altrimenti non ci sarebbero queste mostruosità. Ci deve pur essere da qualche parte un Dio Denaro che faccia accettare un tale degrado all’Amministrazione Comunale!<br/><br/>Chi ci perde sono i (pochi) cittadini rimasti e la città, perché a Venezia l’amministrazione tollera:<br/> <br/>1) Tollera la trasformazione della città in Luna Park: la Disney dell’Alto Adriatico. Ma senza regole: il Bronx delle regole, da quelle igieniche a quelle economiche.<br/><br/>2) Tollera – di giorno come di notte - i commerci illegali (centinaia di venditori extracomunitari che vendono borse ed pelletteria falsificata di tutte le marche: Gucci, Dior, Vuitton, ecc.) in tutti i Campi e le Calli principali fino all’Accademia, a Santo Stefano, a San Marco. Li tollera persino installati davanti alle vetrine degli stessi negozi, che loro devono pagare affitti, plateatici ed altre tasse. (ma - dirà l’amministrazione - questo é un male italiano che si ritrova anche in Piazza di Spagna, o via della Conciliazione, come a Ponte Vecchio o davanti al Duomo di Milano.. Quindi – dimenticando l’estero – Venezia non é meglio né peggio delle altre città).<br/><br/>3) Tollera che i commercianti evadano l’IVA (provate ad ottenere una vera ricevuta fiscale in un ristorante od un negozio di souvenir) e quindi le tasse sul reddito, ma non tollererà che i cittadini non paghino le loro tasse (che tanto sono nella maggior parte dei casi già detratte dagli stipendi).<br/><br/>4) Tollera che i cittadini siano invasi dalle immondizie dei commercianti, dei BAR, degli ALBERGHI, dei RISTORANTI, dei “turisti di passo” (cioé quelli che vengono in giornata e che fanno fatica a trovare dei servizi igienici adeguati). <br/><br/>Ma allora cosa si deve fare? Richiamare l’Amministrazione veneziana al RISPETTO DEI CITTADINI o insorgere?<br/>
Lorena - 11/11/2005 20:44
ma è a dir poco scandaloso... l'articolo non racconta certo della Venezia intrigante ed affascinante che tutti si aspettano di vedere... Vediamo se ho capito (scusa dell'ignoranza sono una gallina padovana) queste oasi sono come le nostre reciclerie? nella prima periferia urbana di Padova ci sono delle "zone" in cui portare i rifiuti "speciali" ad orari e in giorni prestabiliti con tanto di operatori che "guidano" gli utenti e controllano che la differenziazione venga svolta con cura. Chi si reca in ricicleria deve essere residente nel Comune ed é responsabile di quello che fa. Per i padovani è scomodo nel senso che bisogna prendere la macchina ed andare ad est della città se hai calcinacci, ad ovest per il verde ecc... Se poi hai dei rifiuti "particolari" a richiesta vengono a ritirarli a casa (ma quando vogliono... ad orari assolutamente incompatibili per chi lavora).<br/> A Venezia, da esterna, non so neppure immaginare come puo` funzionare... capisco che la denuncia è il primo passo, proviamo a sottoporre il caso nella lettera aperta ma siamo tutti consapevoli che non è il modo per risolverlo. Bisogna che qualcuno se ne prendi la "briga" in un certo modo lo "adotti" un po' come ha fatto Claudio nel "suo" sottoportego. <br/>Propongo questo "piano" di azione.<br/>Raccogliamo qui, come sta maestralmente facendo Alessandra, documenti, segnalazione di foto ecc... Facciamone un reportage mandiamolo in Comune. Assieme alle nostre denuncie anche le proposte... Foglietti informativi con le "Istruzioni per l'uso" dell'oasi (magari da scrivere con l'aiuto e il contributo di VESTA) Messaggi da attaccare fuori? e poi?<br/>Lascio la parola a voi... costrire insieme una Venezia piu' pulita si puo' e l'esperienza del sottoportego ce lo conferma!!!<br/>Lorena
Alessandra - 10/11/2005 23:45
Cara Lorena,<br/><br/>Ho trovato un'altra inserzione su calle Nani (stesso autore, vai nella rubrica della foto che puzza):<br/><br/>Insulto alla città: Le scoasse de Calle Nani <br/>Voilà: le meravigliose Isole (bombe) €cologiche della premiata ditta VESTA.. Perché ci sono? Chi ci guadagna? Di sicuro ci perdono: i cittadini e la città d'arte.. <br/>Autore: Trullo Net
Alessandra - 10/11/2005 23:42
Cara Lorena,<br/><br/>Per calle Nani troverai l'articolo del gazzettino riportato qui di seguito, oppure clicca sul link seguente:<br/><br/>http://213.26.79.24/VisualizzaArticolo.php3?Codice=2656781&Luogo=Venezia&Data=2005-11-07&Pagina=1<br/><br/>Gazzettino Venezia<br/>Lunedì, 7 Novembre 2005 <br/><br/>EMERGENZA RIFIUTI <br/>Isole ecologiche, stop alla vergogna in calle Nani <br/> <br/>(G.M.) - Stop alla vergogna dell'isola ecologica di calle Nani! E' lo slogan di un manifesto affisso in centro storico che ha riportato alla ribalta il problema delle isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Il manifesto, firmato da un sedicente Comitato per la Difesa di Dorsoduro, fa seguito alla petizione di alcuni mesi fa, da parte di un nutrito gruppo di residenti della zona, in cui si chiedeva la rimozione dell'isola. Oltre a non aver ricevuto alcuna risposta, la situazione si è ulteriormente degradata - spiega Alessandra De Respinis, residente in calle Nani - Un guasto alla centralina elettronica di apertura e chiusura della porta dell'isola fa sì che questa resti aperta 24 ore su 24. Così, molte persone non autorizzate al suo utilizzo approfittano per scaricare i loro rifiuti o per utilizzarla come toilette a cielo aperto senza che nessuno si degni di pulire.<br/>In effetti, basta farci un giro attorno per vedere sparsi dappertutto escrementi di vario genere, anche solidi, con tanto di carta igienica. E' una vergogna ed un segno d'inciviltà che non fa certo onore a Venezia - afferma con indignazione Ugo Supino, altro abitante di calle Nani - Mi chiedo come sia possibile aprire le finestre di casa ed essere testimone di uno spettacolo da terzo mondo, con odori nauseabondi, montagne d'immondizie e topi che la fanno da padroni. Purtroppo non tutti hanno capito la reale funzione del servizio, scambiando l'isola ecologica per una discarica - risponde Riccardo Seccarello, dell'Ufficio Stampa di Vesta - Cerchiamo, periodicamente, di mantenere pulita l'isola ecologica, ma non siamo responsabili della riparazione dei guasti alle porte né possiamo decidere autonomamente per una sua eventuale rimozione. Tale decisione spetta all'amministrazione comunale che, per il momento, non sembra intenzionata in tal senso.<br/><br/>Puoi trovare altre informazioni cliccando "calle nani" su google, oppure leggere il commento lasciato da Trullo_Net sulle foto del concorso che puzza (riportato qui di seguito):<br/><br/>Insulto alla città: Discarica in Calle Nani <br/>Il ritorno della peste a Venezia? Un centro di raccolta di spazzature a cielo aperto nel centro storico (Calle Nani - Dorsoduro).<br/>Nel bel mezzo del centro storico di Venezia, a due passi dall'Accademia, una enorme ed ignobile raccolta di immondizie a cielo aperto: abbandonate sotto il sole a 30 gradi e più durante l'estate, un odore nauseabondo, dei ratti enormi che vi girano intorno con un rischio sanitario evidente. Si chiama "isola ecologica" e dovevano toglierla un anno fa: vi spiegheranno di sicuro che é per il bene di tutti e che é assolutamente igenica, ma né il sindaco Cacciari, né il Presidente della VESTA (Venezia Servizi Territoriali Ambientali), né il benemerito assessore all'ambiente Laura Fincato l'hanno voluta mettere sotto casa loro. Altro che raccolta differenziata, questo é un vero scempio ed insulto ai cittadini ed agli ospiti di Venezia. Ci vorrà quanto per uscire dal Medio Evo e tornare all'epoca moderna? Ci vorrà un epidemia? O forse solo il risveglio dell'"amministrazione" che come si sa si risveglia solo in tempo di elezioni? Fate qualcosa per impedire questo degrado!<br/>Autore: Trullo Net <br/>
Lorena - 09/11/2005 23:44
Ciao Alessandra,<br/>siamo tutte e 2 on-line... non so nulla dell'isola ecologica, mi racconti?<br/>Lorena
Lorena - 09/11/2005 23:43
Caro Paolo,<br/>ho pensato di riportarla qui di seguito...<br/><br/>Gent.le Sindaco, Gent.le Assessore, Gent.le Direttore di VESTA, <br/>da maggio scorso alcuni cittadini, stanchi di vedere il centro storico sempre più degradato a causa dei rifiuti, si sono mobilitati con iniziative semplici ma che hanno lasciato un segno sul territorio. <br/>Il primo atto è il “Concorso che puzza” muro delle denuncie che raccoglie, attraverso fotografie o scritti, gli atti di incuria e di inciviltà di coloro che incuranti delle regole per la raccolta dei rifiuti, abbandonano le proprie immondizie ovunque. Queste azioni, per quanto deplorevoli, sono l’espressione di un disagio rispetto alla gestione dei rifiuti che evidentemente non rispecchia appieno le esigenze dei cittadini veneziani. <br/>Dalla raccolta di idee, avvenuta attraverso forum e sondaggi on-line avviati grazie allo strumento PANDORA della Fondazione Eni Enrico Mattei, è emerso che sarebbe necessario avviare un’operazione più capillare di informazione e di comunicazione in merito al tema dei rifiuti. Questo potrebbe tradursi in interventi di educazione e di sensibilizzazione da attivare sia nelle scuole sia utilizzando canali informali in grado di coinvolgere tutte le fasce d’età. A questo esigenza di long life learning territoriale si accompagna comunque la necessità di introdurre la raccolta di quei rifiuti che si “producono per strada” attraverso la diffusione, ad esempio, di cestini che non siano abbandonati a se stessi e non diventino discariche e cielo aperto. <br/>Da questa esigenza è nata la seconda azione sul territorio ovvero il “Bidone autogestito” direttamente da alcuni esercenti veneziani. Chi aderisce volontariamente all’iniziativa è responsabile diretto del cestino i cui rifiuti sono poi consegnati agli addetti di VESTA incaricati della raccolta. <br/>A questo punto ci si chiede perché non pensare ad una sorta di incentivo rivolto agli esercenti –e perché no anche ai cittadini- che intendono aderire all’iniziativa? Perché non pensare ad un sistema che da una lato promuova le buone pratiche e dall’altro sanzioni, con multe sempre più salate, chi non rispetta le regole del vivere civile? Perché non promuovere un concorso rivolto alle scuole presenti in Venezia che da un lato sensibilizzano giovani e meno giovani al problema dei rifiuti e dall’altro può portare alla progettazione di un cestino-porta rifiuti esteticamente in sintonia con l’architettura veneziana? <br/>Grazie alla rete di persone attive che hanno voglia di prendersi a cuore il patrimonio presente in città è stata organizzata anche una terza azione sul territorio: una festa-premiazione del “Concorso che Puzza” che si è svolta il giorno 15 novembre in Campo S.Cassiano. … <br/><br/>Ringraziandola sin d’ora per la disponibilità la salutiamo cordialmente <br/><br/>FIRMA <br/>
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