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29/11/2007 - Pat: ecco il progetto per una città «unica»

È stato presentato un po' in sordina e solo con qualche incontro pubblico che non ha reso giustizia della sua importanza. Eppure, il documento preliminare al Pat (Piano di assetto del territorio) sarà lo strumento urbanistico e politico fondamentale per lo sviluppo della città nei prossimi anni. Approvato dalla Giunta all'inizio di ottobre, esso prevede le linee guida di ciò che sarà la pianificazione secondo la Legge urbanistica regionale del 2004, definendo gli obiettivi generali e le scelte strategiche che il Comune intende fare sul proprio territorio. Ovviamente, quello che è in fase di presentazione nel corso di questi giorni è solamente una bozza poiché saranno le indicazioni e le osservazioni di cittadini, categorie economiche e professionisti a consentire l'assetto definitivo. Essendo stato approvato il 5 ottobre, il termine per la presentazione delle osservazioni scade il 5 dicembre. A meno che non intervenga una proroga del termine, chi non ha avuto occasione di visionare prima questo documento, avrà solo una settimana per poterlo fare.
Il nuovo Piano intende coinvolgere l'intera area del Comune di Venezia, compresa la laguna , determinando così il ritorno alla pianificazione territoriale globale come nel primo Prg del 1962. Una filosofia che poi fu stravolta dalla prassi delle amministrazioni che si sono susseguite di operare solo su varianti parziali per singole aree geografiche (Città storica, Mestre, Pellestrina, Lido, Murano eccetera).
Il documento è molto corposo in termini di fogli, ma alla fine ciò che pare emergere dopo una lettura sbrigativa è una sorta di decalogo delle buone intenzioni, che privilegia certe zone e sembra trascurarne altre. Ecco un elenco, ovviamente non esaustivo, dei temi principali.
VENEZIA RESIDENZA - Più che di tutela della residenza si parla ancora del ringiovanimento della popolazione attraverso la presenza stanziale di studenti universitari. A questo proposito, vengono citati i recuperi di alcune aree, come l'ex Italgas a Santa Marta, che potrebbe avere una destinazione mista. Viene poi riproposto il recupero degli ex cantieri Actv a Sant'Elena, dove c'è un'elevata possibilità insediativa. Infine, si parla del possibile recupero di contenitori per il social housing. Un accenno al recupero della riva (ex spiaggia) di San Basilio per i veneziani. Dimenticate completamente la Giudecca e le isole minori della laguna .
VENEZIA TURISMO - È più un discorso politico che urbanistico. Niente impegni su possibili limitazioni ai cambi d'uso alberghiero o extralberghiero, ma solo la consapevolezza che il fenomeno va regolamentato. L'asse portante rimane quello già congestionato del ponte della Libertà, che vedrà l'arrivo della metropolitana regionale di superficie, del garage alla Marittima, del People mover, del tram con arrivo a San Basilio. Per gli alberghi si parla di un coinvolgimento di Murano, isola che ne è priva.
LAGUNA - È menzionata solo come parco e non nelle sue possibili funzioni di rapporto continuo con la città, a cominciare dagli assi di trasporto che pure attualmente ci sono e la possibile coniugazione tra salvaguardia e sviluppo. Sulla nautica da diporto, dopo tanti proclami, viene citato solo il progetto di San Nicolò.
MARGHERA - In varie parti del documento si fa riferimento a Marghera come un polo del terziario, della terminalistica e della logistica. Si dice che il Pat prenderà in considerazione le potenzialità insediative della portualità crocieristica, ma i temi sono il potenziamento della cantieristica, delle attività innovative e portuali e una progressiva contrazione delle attività petrolchimiche. Viene conservato il progetto della "città giardino".
MESTRE - Prevista un'espansione di Mestre piuttosto regolata, prendendo atto della riduzione della popolazione effettiva rispetto alle stime dei precedenti strumenti urbanistici. Sorprendentemente non c'è un accenno all'adeguamento degli assi viari principali del centro. È poi accennata, ma senza senza una definizione, il progetto della metropolitana sublaguna re tra Tessera e le Fondamente Nuove.

Michele Fullin