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Autore: ENZO PEDROCCO

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12/05/2007 - A Venezia solo su prenotazione.

Tratto da "Il Gazzettino" del 12/05/2007

A Venezia solo su prenotazione. Altro che ticket d'ingresso o city tax, l'unica soluzione "democratica" per limitare l'invasione di turisti in laguna , è quella di rendere obbligatoria la prenotazione: chi vuole vedere Venezia deve mettersi in fila e prenotare (gratuitamente) la visita. Così il vicegovernatore del Veneto, nonché assessore al turismo, Luca Zaia, immagina di risolvere il sovraffollamento di Venezia di cui, anche in questi giorni, si va tanto parlando. "Ricetta" lanciata ieri mattina, in occasione di un convegno sul turismo a Montecchio, ma già stroncata nel pomeriggio da Ca' Farsetti, dove il vicesindaco Michele Vianello ironizza: «L'assessore Zaia conosce bene la legislazione padana, ma non quella italiana».
Insomma l'ennesimo chiacchiericcio. Il tema, si sa, è particolarmente d'attualità. Ci sono stati i ponti primaverili, con la città presa d'assalto da orde di turisti. E poi il convegno dell'altro giorno, alla Certosa, in cui il sindaco è tornato a ribadi re la sua contrarietà al ticket d'ingresso e a perorare la causa di una tassa di soggiorno da pochi euro che consenta alla città di coprire i costi legati al turismo. Impostazione che non è mai piaciuta all'assessore regionale al turismo. Ed ecco l'uscita di ieri. «Se è necessario contingentare la quantità di persone che una città come Venezia può sopportare, introduciamo un sistema di ingresso a prenotazione - suggerisce Zaia -. Un sistema gratuito e semplice, magari via internet: sarebbe l'unico per controllare gli accessi in modo trasversale ai ceti sociali, senza di scriminare chi non ha i mezzi economici. Perché a Venezia ci deve essere posto sia per la clientela di lusso che per i giovani saccopelisti. Bill Gates, la prima volta, ci è venuto in sacco a pelo, l'ultima con il suo super yacht: ognuno ne tragga le dovute conseguenze». Il vicegovernatore porta anche l'esempio di un'azienda che «non manda mia ai clienti, ma cerca di servirli tutti, casomai chiedendogli di mettersi in fila. Così deve fare anche Venezia , città che vive solo di turismo. Tutte le altre soluzioni sono più da buttafuori, che da promozione turistica». Per Zaia si tratterebbe anche di un sistema di facile applicazione: «Venezia è un'isola, con pochi accessi. I turisti dovrebbero esibire la prenotazione. Tutti gli altri entrerebbero con un pass». Ma non ci saranno problemi di legittimità? «É da studi are. Ma è legittimo, allora, far pagare una tassa che di fatto impedi sce a chi ha meno mezzi di venire a Venezia ?» conclude il vicegovernatore.
Immedi ata la stroncatura del vicesindaco Vianello. «Posso comprendere come l'assessore regionale al turismo conosca bene la legislazione padana e non quella italiana. Non mi risulta che la legge italiana preveda la prenotazione per entrare in una città. E non mi sento un orso dello Yellowstone che per essere visto obbliga il visitatore a prenotarsi. Battute a parte, basta con questo tormentone sul turismo che è la massima ricchezza della nostra città».

Roberta Brunetti
News correlata a: [ NL 04.2005 - Il Turismo ] [ Dibattito sul turismo ] [ Turismo ]

 

21/04/2007 - Gli studiosi rilanciano l'Ecomuseo della laguna e della gronda

Tratto da "Il Gazzettino" del 21/04/2007

Il Forum della laguna si è fatto agente e nello stesso tempo portavoce di quanti ritengono che sia il momento di istituire un vero Ecomuseo della laguna e della gronda. Che cosa si intenda con questa espressione si sono impegnati ieri a spiegarlo in molti - autorevoli rappresentanti della pubblica amministrazione e del mondo della cultura - nel corso di un convegno, durato tutta la giornata, tenuto a Palazzo Ducale nella sala del Piovego, ambiente di alta venerabilità e buon auspicio quali ce ne sono ben pochi altri al mondo. Su un ampio schermo ha per qualche tempo campeggiato una scritta che indicava un Ecomuseo per la laguna di Venezia, come "una forma di gestione diversa e consapevole per il governo integrato delle aree di valenza paesaggistica". In altre parole questa nuova istituzione dovrebbe "valorizzare gli aspetti culturali dei luoghi in un giusto equilibrio fra i diversi interessi delle diverse componenti della società"; ovvero dovrebbe "gestire la delocalizzazione e redistribuzione dei flussi con l'obiettivo di strutturare un turismo consapevole e sostenibile" articolato "in un sistema organico di stazioni fisse e percorsi che hanno come volano una struttura museale, da cui partono i diversi itinerari verso la laguna "; dovrebbe evocare emozioni, accrescere le conoscenze scientifiche e tecnologiche, favorire, insomma, la percorrenza del territorio in modo più consapevole e responsabile attento agli equilibri ambientali e culturali. Una battaglia, questa, che in Venezia, museo essa stessa di altissima preziosità, registra sconfitte amare e poche vittorie, specie di recenti, in un terreno di continuo dibattito ed affanno che coinvolge tutti, istituzioni e cittadini. «Molti i punti di vista» ha sottolineato la dott. Renata Codello, direttore della Soprintendenza per i beni architettonici che, così aprendo il convegno, ha anche sintetizzato la complessità dell'impegno che ci si va proponendo nel tentativo di creare uno strumento utile ad una più equilibrata composizione fra necessità inerenti allo sviluppo e al rinnovamento - doveri vasti ed universali, - e quelle della conservazione, valore altrettanto esaltante. Il dibattito - moderato da Roberto Russo, presidente del Forum - è stato ampio e fitto. Sviscerati dai rappresentanti della Provincia, Scaboro, del Comune, Belcaro, della Regione, Tabaro, dell'Iuav, Restucci, di Ca' Foscari, Vallerani, Vasarri e Malara per il Ministero dei beni Culturali e altri, tutti i vari aspetti concettuali ed organizzativi pregiudiziali alla realizzazione del fine perseguito: l'organizzazione, appunto, di un Ecomuseo similmente a quanti sono già in atto in altre regioni d'Italia. E' spiccato, per forza del suo impegno nell'archeologia d'acque, l'intervento di Luigi Fozzati della Soprintedenza per i Beni archeologici del Veneto, che ha mostrato i "fatti", cioè le concretezze di questi ultimi quindici anni in tema di realizzazioni museali lungo l'arco dell'Alto Adriatico, da Trieste a San Benedetto del Tronto. Sottolineato il recupero avanzato delle isole laguna ri Lazzaretto vecchio e Nuovo. E' spiccata altresì la promessa del rappresentate del ministero dei Beni culturali che - senza si abbia a fare "voli di fantasia"- non avrebbe escluso disponibilità di fondi allo scopo. A conclusione: l'appello al presidente della Giunta regionale, a quello del Consiglio regionale, a quello della IV commissione consiliare affinché il testo di legge .n.60/2005 :"Istituzione dell'Ecomuseo della laguna di Venezia" venga posto all'ordine del giorno e possa concludere al più breve tempo possibile il suo iter.
A.P.

 

13/02/2007 - Venezia è dei furbi

Tratto da "Il Gazzettino" del 13/02/2007

Il caso di Franco Maschietto è solo la punta di un iceberg, la notizia che fa clamore perché riguarda il presidente dell'Associazione veneziana albergatori. In realtà, casi come il suo si contano a decine, e piano piano stanno venendo allo scoperto. È da due anni, infatti, che il Comune ha creato una piccola struttura per un controllo mirato degli abusi che avvengono sul territorio, dai plateatici alle trasformazioni degli alloggi da residenziali a turistici, e se oggi stanno emergendo tante violazioni non è perché siano aumentati i controlli, ma perché è cresciuto in modo esponenziale il numero degli abusi, pompati dalla trasformazione della città in una disneyland turistica.
Di come si possa creare abusivamente un affittacamere, e di come da più affittacamere si possa inventare abusivamente un albergo, lo scriviamo a lato, ma la fantasia non ha limiti, e così si possono mettere in piedi abusivamente anche dei bed & breakfast, che presuppongono la permanenza in casa, la propria, del titolare. Ma basta domiciliare nell'alloggio una persona di servizio, addetta alle pulizie e all'amministrazione, facendola passare per il conduttore, e il gioco è fatto. Per la prima colazione, che dovrebbe essere servita in casa, basta il buono con il bar di sotto. Per gli alloggi turistici l'affitto non dovrebbe essere inferiore a una settimana, ma basta andar in Internet (anche nel sito dell'Apt!) per vedere decine di offerte giornaliere.
Silvio Testa
News correlata a: [ Turismo ] [ NL 04.2005 - Il Turismo ] [ Dibattito sui plateatici ]

 

29/01/2007 - Gli studenti per il decoro cittadino

Tratto da “Il Venezia” del 29/01/2007

Sono ben 152 le opere, arrivate dalle scuole veneziane, esposte da oggi nella mostra “Gli studenti per il decoro di Venezia e della Terraferma" al Fontego dei Tedeschi (Palazzo delle Poste) a Rialto. All’inaugurazione alle 11.30 saranno presenti il sindaco Massimo Cacciari, l'assessore al Decoro e al Turismo, Augusto Salvadori, l'assessore alle Politiche educative, Anna Maria Miragha. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 4 febbraio, rappresenta il contributo degli studenti per il rispetto di Venezia.
Le opere sono state valutate da una commissione di esperti, presieduta dal rettore di Ca' Foscari Pierfrancesco Ghetti che ha scelto le scuole e gli autori vincitori nonché i disegni che saranno utilizzati per i manifesti della prossima campagna di sensibilizzazione per tenere pulita la città.
E. MA.

 

28/01/2007 - I dubbi e le perplessità raccolti dalla Bocca della Verità

Tratto da "Il Gazzettino" del 28/01/2007

Molti sono i dubbi e le perplessità che la "Boca" ha raccolto ultimamente dai Veneziani, siano essi privati cittadini o commercianti, circa la raccolta differenziata in centro storico e in particolare nella zona che copre idealmente il "triangolo" S. Giacomo dell'Orio - Rialto - S. Polo. E' infatti in questa zona della città che la presenza di attività commerciali supera notevolmente quella relativa alla residenzialità. Prendendo spunto dal messaggio lasciatoci da Luigi, che riassume in pratica un po' tutti i problemi maggiormente sentiti, abbiamo ritenuto fosse utile portare la "Boca" fra la gente e raccogliere così le impressioni "in diretta". Senza dimenticare altri aspetti importanti della raccolta differenziata esposti allo Sportelo Laguna da Antonella.

Venezia & Venice

Cara Boca de le Denunzie ai Savi, sono da sempre un convinto sostenitore della raccolta differenziata, quindi è con un certo dispiacere che mi rivolgo a voi. Io abito in terraferma e ogni mattina vengo a Venezia per aprire il mio negozio, ma non arrivo mai prima delle 9-9.30, dato che la serranda per i miei clienti l'alzo alle 10.30. È praticamente impossibile, quindi, poter rispettare l'orario delle 8 imposto da Vesta per il deposito di immondizie da asportare. Ho chiesto direttamente agli spazzini come poter ovviare a tale problema, ma loro - gentilissimi e disponibili sia ben chiaro - hanno potuto soltanto farmi presente che ci sono delle precise direttive a riguardo e che loro non possono farci nulla. Ovviamente, io mi guardo bene dal lasciare immondizie alla chiusura, perché di notte scatenerei topi e gabbiani...Che posso fare? Possibile che sia l'unico in tale situazione? Come poter chiedere a Vesta di intervenire?(L.F.)

Ritengo che, così com'è partita, la raccolta differenziata non funzioni. Troppi vincoli di orari difficili da rispettare, soprattutto per negozi o esercizi che non possono tenersi in casa le immondizie per troppo tempo. Chiedo se non sia possibile prevedere una raccolta differenziata che operi in maniera specifica in un modo per i privati cittadini e in un altro per i commercianti, perché diversi sono le esigenze e i problemi. Inoltre, per la natura stessa della città e il suo valore storico/architettonico, perché non provvedere all'asporto rifiuti anche di domenica? E infine: com'è che nessuno ha pensato alla raccolta dei rifiuti speciali come spray o batterie ai quali si dovrebbe dedicare la massima attenzione? A Padova, una volta alla settimana un pullmino appositamente attrezzato gira per la città a raccogliere questo tipo di rifiuti , perché non fare una cosa simile a Venezia, con una barca che settimanalmente segua un percorso con soste in zone pre-stabilite?(Antonella Roncaglione) Ho un'attività commerciale a Rialto e per me diventa davvero problematico rispettare gli orari di ritiro dei rifiuti decisi da Vesta, e come me molti miei colleghi. Inoltre nessuno di noi ha magazzini capienti dove poter stoccare i rifiuti . Ci pensi Vesta a trovare degli spazi coperti da adibire a centri di raccolta in cui noi lasciamo l'immondizia che poi gli operatori ritirano negli orari per loro più comodi.(Armando)

Un'idea per la raccolta differenziata degli operatori dell'ortofrutta di Rialto. Ora che dovrebbero risistemare l'area, togliendo la fila di banchi attualmente vicina al Canal Grande (e alle scoasse), perché non utilizzare lo spazio libero che viene a crearsi (tra l'altro già riparato da tettoia) come area per la raccolta delle cassette dei rifiuti del mercato in attesa che arrivino le barche?(M.S.)

Una domanda: com'è che a noi privati cittadini si chiede di raccogliere la plastica, i nylon, le lattine, e invece ai fruttivendoli o ai macellai del mercato le cassette di plastica gliele fanno gettare nell'immondizia normale?(N.P.)

Macchè raccolta differenziata? Ho visto con i miei occhi gli spazzini in calle dei Boteri buttare tutto insieme : differenziata e umido... Ci dicano il perché(Liliana)

Chiedo a chi di dovere una spiegazione sul perché la raccolta differenziata non contempla anche il legno, che a me risulta si possa riciclare insieme alla carta. Con tutte le cassette che si vedono buttare via al mercato, sarebbe anche questo utile.(R.M.)

Ma quale raccolta differenziata... Pensino invece a pulire meglio le strade!(Ivan)

Pur capendo i problemi che può avere Vesta nel gestire la raccolta differenziata in una città unica, in tutti i sensi, come è Venezia, mi chiedo come mai non si possa rendere tutto più agevole anche per gli spazzini, che lavorano come dei matti in questo periodo, allestendo dei cassonetti per la raccolta delle immondizie inerti come in tutte le altre città del mondo.(E.C.)

Ringraxiemo Vesta che el ne gà diferenxià al menù!(I cocai del mercà de Rialto)
News correlata a: [ Rifiuti ] [ NL 06.2005 - Il "Concorso che Puzza" ] [ Dibattito sui rifiuti ]

 

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