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14/01/2005 - Naufraga la grande Nes, il tempo stringe per far nascere quella "piccola"

Tratto da "Il Gazzettino" del 14 Gennaio 2005 - pag. IX

È incredibile la velocità con la quale un patto d'acciaio si trasforma in un groviglio di ingranaggi arrugginiti. La grande Nes è naufragata: fino ad un mese fa per il sindaco di Venezia Paolo Costa, per l'assessore Ugo Campaner e per il presidente di Vesta, Andrea Lolli, era la macchina da guerra che avrebbe portato servizi idrici e smaltimento rifiuti di qualità e a costi contenuti in tutto il Veneto. Questo nonostante i sindacati e tre quarti del Consiglio comunale continuassero a dire che, invece, sarebbe stato un fallimento totale, che cittadini e lavoratori avrebbero pagato a caro prezzo. Lunedì - quando a Mestre quattro sindaci e un po' di presidenti si sono ritrovati per oliare gli ingranaggi e tentare di far ripartire almeno la piccola Nes - pare che proprio il sindaco Costa abbia un po' frenato. Le solite voci di corridoio l'avrebbero informato che nella nuova holding che nascerà tra Vesta, Acm (Riviera del Brenta), Asp (Chioggia), Spim (Mogliano), proprio la venezia na Vesta rischia di diventare Cenerentola. Non sono un mistero, inoltre, le mire di Acm che punta a una posizione predominante, di controllo. Trattative a parte, l'importante è che il meccanismo sia stato rimesso in moto: «Il 1. gennaio 2007 i servizi verranno messi a gara per legge e se non diventeremo più forti, arriveranno gli alieni da Firenze, da Roma, da Bonn, da Parigi, e faranno man bassa delle nostre ex municipalizzate perché sono più grandi e organizzati» ha detto il sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri che ha partecipato all'incontro di lunedì e anche a quello di martedì con i sindacati: «Finalmente siamo partiti col piede giusto. L'anno scorso Venezia aveva sbagliato proprio nel non convocare e coinvolgere per tempo le organizzazioni sindacali. Questa volta, invece, stiamo facendo le cose per bene e, al di là di qualche inevitabile problema, siamo tutti d'accordo sul fatto che bisogna fare questa aggregazione e farla presto perché il tempo e quasi scaduto. Per il resto, ad esempio, è comprensibile che Acm abbia qualche difficoltà visto che, a differenza della nostra Asp dove c'è un solo padrone, ossia il comune di Chioggia, in Riviera del Brenta ci sono 17 Comuni proprietari».
Che tutti, o quasi, vogliano fare presto lo dimostra il fatto che mercoledì mattina a Mestre si sarebbe dovuto tenere già un nuovo incontro per cominciare a definire i conteggi, il peso delle quattro ex municipalizzate e il piano industriale, ma è stato rinviato perché Venezia ha chiesto qualche giorno di tempo. Dopo il fallimento della grande Nes, la forma della nuova aggregazione potrebbe essere ugualmente una holding, ma più piccola e si sta ancora discutendo pure su questo punto. «Una volta che avremo incardinato l'operazione, ci metteremo 5 minuti ad accordarci anche sulle questioni minori, ossia su chi comanda, chi coordina, sui vertici... » ha concluso più che fiducioso Fortunato Guarnieri.

 

14/01/2005 - Il mantenimento e la sistemazione degli habitat interni alle oasi di protezione del veneziano

Tratto da "Il Gazzettino" del 14 gennaio 2005 - pag. V

Il mantenimento e la sistemazione degli habitat interni alle oasi di protezione del veneziano, col ripristino dell'ecosistema deteriorato e la creazione di nuovi equilibri naturali. È quanto si propone, assieme alla promozione di azioni mirate alla tutela della fauna selvatica, il programma di intervento per la gestione delle Oasi di protezione attivato dalla Provincia di Venezia.
Nelle 37 aree esistenti nel Veneziano - dal Portogruarese al Miranese, dall'area sud della provincia all'intera gronda lagunare - in cui svassi, aironi e molte altre specie nidificano o sostano (e nelle quali la caccia è vietata), potrà inoltre essere prevista la messa in opera di strutture che svolgano una funzione, anche indiretta, di conservazione dell'ambiente e che possano anche consentire la fruizione pubblica delle oasi con scopi di conoscenza del patrimonio faunistico.
«L'obiettivo spiega l'assessore provinciale alla Caccia, Luigi Solimini è quello di intervenire sul territorio, di concerto con i soggetti che vi operano giorno dopo giorno e che garantiscono in prima persona la vita di queste oasi. Avvicinare i cittadini alle aree protette contribuisce a migliorare inoltre il grado di conoscenza di questo patrimonio straordinario, e di condivisione, pur con le dovute cautele, degli spazi naturali del veneziano con quanti vi abitano».
A tale scopo la Provincia ha indetto un bando rivolto a enti pubblici, associazioni senza fini di lucro, ambiti territoriali di caccia che abbiano la disponibilità giuridica di terreni ricadenti in una delle 37 oasi di protezione della fauna selvatica individuate dal Piano faunistico-venatorio della Regione Veneto che intendano partecipare alle attività di riqualificazione dell'ambiente. Possono accedere al bando anche le realtà autorizzate dal proprietario e quei soggetti delegati alla gestione naturalistica e ambientale delle aree oggetto di intervento.
La presentazione dei progetti relativi agli interventi previsti dal bando dovranno essere inoltrate alla Provincia di Venezia, Ufficio Caccia, Rampa Cavalcavia 31 a Mestre, entro il 4 marzo 2005. Maggiori informazioni sono disponibili all'indirizzo www.provincia.venezia.it.
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14/01/2005 - L'acqua della città gode di ottima salute

Tratto da "Il Gazzettino" del 14 gennaio 2005 - pag. V

Non una conferenza, ma un botta e risposta, che ha pienamente soddisfatto il folto pubblico femminile nella sede della capitaneria di Porto di San Marco. Il tema dell'incontro promosso dalla Fidapa (federazione italiana donne arti professioni, affari) è stato l'elemento acqua, sia nella sua essenza come bisogno naturale che come diritto umano.
Le domande sono state rivolte a Roberto Zennaro, responsabile del settore Acquedotti di Vesta. Dopo un excursus sull'acqua potabile a Venezia, i pozzi, l'approvigionamento ai tempi della Serenissima e le condutture realizzate dai francesi, si è parlato della bontà dell'acqua dei nostri rubinetti e delle sue proprietà organolettiche. Zennaro ha rassicurato in merito alla perfetta potabilità dell'acqua veneziana, per lo più proveniente dai bacini del Brenta e del Piave, dopo opera di filtrazione come necessaria depurazione. «E' però indispensabile un'aggiunta - ha detto l'ingegnere - con acqua potabilizzata, per mezzo di cloro a pressione o di ipoclorito di sodio. La nostra acqua è quindi batteriologicamente pura e leggermente calcarea, con tubazioni portanti in ottime condizioni.» Unico cruccio di Zanon, i continui lavori nel sottosuolo veneziano, che spesso arrecano danni alle condutture.
«Acque alte e basse, moto ondoso, acqua come elemento indispensabile - ha concluso la presidente Fidapa, Matilde Caponi - il tema dell'acqua è sempre presente negli argomenti e nella vita veneziana. Per questi motivi, abbiamo pensato di saperne di più grazie a questo incontro, che ha inoltre evidenziato come l'acqua sia un diritto dell'umanità, tale che la spartizione di questa risorsa dovrà essere elemento di pace e di concordia fra i popoli.»

News correlata a: [ Qualità della Vita ]

 

14/01/2005 - Bassa marea e nebbia fitta

Tratto da "Il Gazzettino" del 14 gennaio 2005 - pag. IV

Nebbia fittissima, visibilità ridotta ai minimi e immancabili polemiche. Da mercoledì sera fino a ieri mattina i trasporti veneziani hanno vissuto un'altra giornata difficile. E in mattinata, a scopo precauzionale, anche il porto di Venezia è rimasto chiuso. Due le emergenze che ormai da giorni stanno tenendo con il fiato sospeso per diverse ore al giorno la città: la bassa marea che continua a restare a livelli minimi e la fitta nebbia.
Le prime polemiche sono arrivate, mercoledì sera dalla zona del zona del Tronchetto dove alcuni venezia ni stavano cercando di recarsi alla Giudecca. Per loro, poco dopo le 22.30, l'attesa è stata vana perchè la nebbia era così fitta che Actv ha deciso di non fare passare i battelli. Alcuni testimoni hanno riferito che dopo questa lunga attesa un autobus è passato nei pressi dell'imbarcadero del Tronchetto per poi portare la gente fino a piazzale Roma dove sarebbe passato un altro battello di linea diretto alla Giudecca. Sfortunatamente per questo gruppo di venezia ni, però, anche nell'area di piazzale Roma l'attesa è stata abbastanza lunga ed ha sfiorato la mezz'ora. Immaginabili le polemiche degli utenti. Altra zona di ritardi, come era facile intuire, era quella del Lido. Nell'isola si sono formati fittissimi banchi che hanno reso molto difficili i collegamenti con Venezia . Nella zona dell'imbarcadero, poi, la concentrazione di nebbia si faceva sempre più forte così da costringere i piloti Actv ad operazioni molto delicate. Numerosi i ritardi segnalati dai lidensi per quanto riguarda i battelli che arrivavano ed andavano a Sant'Elena.
Ieri mattina la situazione si è ripetuta con enormi disagi per i lavoratori pendolari. Per poter uscire dal Lido molti utenti sono stati costretti a prendere la linea 1, che era munita di radar, e solo alla successiva fermata di Sant'Elena hanno potuto cambiare mezzo per proseguire più rapidamente.
Se non bastava la nebbia ci si è messa anche la bassa marea a complicare le cose. Ieri pomeriggio, attorno alle 18.40, è stata toccata la minima di meno 60-65 (la zona tradizionalmente più fragile è il rio di Cannaregio). Anche oggi rimarranno condizioni assai critiche, anche se forse il peggio sembra passato.
Attorno alle 19.10 di questa sera il Centro previsioni e segnalazioni maree (che in una nota sottolinea che la marea è al di sotto dei valori normali) prevede una minima di 54 centimetri che provocherà qualche effetto sulla navigazione interna lagunare. «Sì, in effetti ci sono stati ritardi legati alla fitta nebbia - conferma Giampietro Antonini delle Rdb - Diversi mezzi non hanno i radar, ma va detto che anche i battelli che li hanno installati in simili circostanze devono comunque andare piano visto che in laguna, con la nebbia, si muovono diverse imbarcazioni». Fortunatamente in serata la visibilità era tutto sommata buona. Non si sono registrati interventi particolari collegati bassa marea da parte di Vigili del fuoco e Polizia municipale.
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14/01/2005 - Aerei e vaporetti in crisi per nebbia

Tratto da Il Gazzettino del 14 gennaio 2005 - pag. II

La fitta coltre di nebbia che per tutta la giornata di ieri, ad eccezione delle ore a cavallo di mezzogiorno, ha gravato sulla città ha creato non pochi disagi sia nel centro storico sia nella terraferma. A risentirne in maniera più pesante sono stati in particolare i trasporti, con molti cittadini costretti a ricorrere a mezzi alternativi per muoversi in città.
Per quanto riguarda Venezia , molti collegamenti hanno fortemente risentito della presenza della nebbia, con ritardi e disagi a vari livello per i veneziani. Le difficoltà maggiori sono state registrate al Lido dove molti pendolari, in mattinata, sono stati costretti a prendere esclusivamente la linea 1 che era dotata di radar. Disagi mercoledì sera anche al Tronchetto sempre per il problema della fittissima nebbia.
Altro problema che sta creando difficoltà alla navigazione è quello della bassa marea (nella foto). Ieri sera, poco prima delle 19, è stata registrata una minima di meno 60-65. Il fenomeno si ripeterà anche oggi.
Per quanto riguarda Mestre, pesanti disagi per i viaggiatori si sono registrati all'aeroporto Marco Polo di Tessera, soprattutto nelle prime ore del mattino quando era più fitta: il traffico aereo ne ha patito le conseguenze e in totale sono stati una ventina i voli cancellati dallo scalo veneziano, che pure è dotato dei più moderni sistemi di atterraggio "cieco", dove la nebbia è tornata a gravare pesantemente anche ieri sera.
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