News di Pandora

>>ARCHIVIO NEWS<<

Ultima foto inviata

Ultima Foto Inviata
Autore: ENZO PEDROCCO

Alcune pagine di questo sito contengono delle animazioni in Flash.
Per scaricare il plug-in (gratuito) usa il seguente link:
Macromedia


Sei in:
  1. Home Page[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/index.php]
  2. Informarsi[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=1]
  3. Archivio News

Archivio News

30/01/2005 - Aziende ittiche, irregolarità allarmanti

Tratto da "Il Gazzettino" del 30 gennaio 2005 - pag. XI

Chioggia - Indagini e controlli, particolarmente insistenti negli ultimi mesi, da parte della Guardia di Finanza e di personale del Servizio veterinario dell'Asl 14, stanno mettendo in luce la fragilità di parte del settore ittico-conserviero di Chioggia. E proprio queste indagini prospettano delle ipotesi inquietanti che richiedono controlli approfonditi anche fuori Chioggia per seguire la traccia della commercializzazione di prodotti scaduti.
Tre i problemi portati a galla dall'inchiesta: l'inspiegabile conservazione nei frigo in qualche caso di notevoli quantità di merce scaduta; lo sversamento diretto in laguna di reflui della lavorazione in contrasto con la normativa attivata dalla legge speciale e la difficoltà, da parte delle ditte che operano nel settore della lavorazione e trasformazione del prodotto ittico, di approvvigionarsi di "acqua di mare pulita" con cui devono essere trattati pesci e molluschi.
Il ritrovamento in alcuni frigo di considerevoli quantità di merce scaduta avvalora l'ipotesi di una linea commerciale che tratti prodotto del genere in barba a tutte le norme e le garanzie da assicurare ai consumatori.
Se si conserva, con spese notevoli, del prodotto scaduto, questa la considerazione degli addetti al Servizio veterinario dell'Asl, lo si fa con la prospettiva di smerciarlo per rientrare almeno dalle spese. È solo un'ipotesi, ma un'ipotesi difficile da smontare e che ha già provocato indagini che, si auspica, dovrebbero portare alla scoperta degli anelli di una catena commerciale fin qui rimasta sotto traccia.
Lo sversamento diretto in laguna dei reflui della lavorazione deriva, sempre secondo gli addetti del Servizio veterinario, dalla scelta degli operatori di evitare le spese necessarie a dotare i vari impianti di un efficace sistema di depurazione.
Infine l'approvvigionamento di "acqua di mare pulita". Questa la caratteristica del "liquido" con cui si dovrebbero trattare i prodotti durante la lavorazione nei conservifici. C'è chi, ormai da anni, ha risolto il problema realizzando un acquedotto che attinge direttamente in mare. Altri hanno tentato di "pescare" acqua in laguna. Altri ancora hanno realizzato impianti abusivi per attingere direttamente in falda.
I prelievi e controlli da parte del Servizio di veterinaria hanno più di una volta evidenziato che l'acqua di laguna non presenta le caratteristiche richieste. Questo problema resta comunque aperto proprio per la imprecisione di una definizione del genere. Servono, lasciano intendere gli addetti ai lavori, parametri precisi cui riferire gli accertamenti. Esclusi i casi di presenze nell'acqua di mare di sostanze chiaramente inquinanti, si presentano nell'esperienza dei ricercatori numerose altre situazioni per le quali risulterebbero dirimenti un elenco delle sostanze "proibite" e le percentuali entro le quali poter decidere sulla tollerabilità. Un compito questo che compete alla Regione.

 

28/01/2005 - Coinvolte circa dieci aziende che da secoli producono questi vetri speciali

Tratto da "Il Gazzettino" del 28 gennaio 2005 - pag. VII

Muranesi sì, veneziani no. I perlai del centro storico dopo quattro anni di proteste tornano alla carica e denunciano ancora una volta l'esclusione della tradizionale produzione delle perle veneziane di vetro dal Marchio del Vetro Artistico di Murano. Ad alzare la voce contro la "grave dimenticanza" della legge regionale n.70 del 23/12/1994 sono una decina di aziende del centro storico, alcune delle quali risalgono alla metà dell'800 e danno lavoro complessivamente a un centinaio di addetti. L'esclusione dal Marchio, il bollino che viene dato secondo particolari criteri esclusivamente a quelle aziende che producono a Murano, starebbe mettendo a repentaglio la sopravvivenza di queste aziende che oggi si trovano sbaragliate dalla concorrenza sleale dei paesi asiatici e dell'est.
"Siamo stati in Comune e in Provincia dove il nostro appello è stato accolto da tutte le forze politiche, le quali hanno votato all'unanimità a favore dell'inserimento delle perle veneziane nella legge regionale -spiega il portavoce delle aziende, Giulio Proietto- nel 2002 abbiamo presentato in Regione una proposta di modifica alla legge sul Marchio e da allora non abbiamo più avuto alcuna risposta, probabilmente per non assumersi le responsabilità conseguenti a una risposta negativa". Eppure, in questi anni le aziende hanno investito nella modernizzazione delle strutture, nell'adeguamento rispetto ai vincoli ambientali e nella promozione del prodotto favorendo l'espansione di un mercato internazionale. Soprattutto, questi perlai veneziani utilizzano come materia prima, ormai da secoli, il vetro di Murano."Nonostante tutto siamo equiparati a chi produce nei paesi dell'est europeo o nel terzo mondo -prosegue Proietto- siamo appena tornati dalla fiera Macef dove abbiamo constatato che c'è un'invasione di prodotti cinesi e indiani e noi non abbiamo neppure il Marchio per difenderci. Che cosa possiamo fare? L'unica alternativa è quella di trasferirci a Murano: in quel caso, però, le amministrazioni locali, la Regione in primis, dovranno impegnarsi a trovarci i finanziamenti per sopportare i costi di tale eventuale trasferimento". E visto che ormai siamo in periodo di elezioni, i perlai annunciano una contro-campagna elettorale.
"Siamo una realtà ma veniamo trattati come "buzzurri" -conclude- a questo punto qualcuno deve esprimersi e prendersi le proprie responsabilità altrimenti inizieremo una nostra campagna elettorale. E vi assicuriamo che conterà di più un manifesto contro che uno a favore".

News correlata a: [ I settori produttivi ]

 

28/01/2005 - Amianto killer a Sant'Elena, intervenga il ministro

Tratto da "Il Gazzettino" del 28 gennaio 2005 - pag. VII

Quali provvedimenti urgenti intende assumere il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per far sì che l'applicazione della norma sull'amianto si estenda anche al cantiere navale Actv di Sant'Elena al fine di evitare, così, la risoluzione delle controversie dinanzi alla magistratura, estendendo i benefici previdenziali previsti dalla legge anche al centinaio di lavoratori veneziani interessati al problema e che finora hanno sempre ricevuto risposte negative, subendo una sorta di discriminazione. Lo ha richiesto, in un'interrogazione presentata ieri, il senatore Udc Ugo Bergamo, dopo che la delicata questione era tornata alla ribalta a seguito della dichiarazione della Uil Trasporti di voler preparare un maxi ricorso contro l'Inps per riuscire ad ottenere lo "scivolo" pensionistico che fino a questo momento, solo perché si tratta di lavoratori classificati come autoferrotranvieri, non è stato riconosciuto. Ma dopo che lo Spisal di Padova ha accertato almeno 7 decessi imputati al mesotelioma tra gli ex dipendenti del cantiere navale veneziano dove avveniva, e tuttora avviene, la manutenzione della flotta Actv, e dopo che un dipendente di Treviso l'ha spuntata, vincendo la causa sia in primo sia in secondo grado, i delegati sono tornati alla carica.
Nella sua interrogazione con risposta scritta indirizzata a Roberto Maroni, il senatore ricostruisce la storia delle certificazioni rilasciate da Contarp, la commissione tecnica dell'Inail che continua a sostenere che quei lavoratori non possono dimostrare di aver respirato 100 fibre al litro, la quantità di amianto che costituisce la soglia del pericolo.
«Gli atti di indirizzo per il comarto della cantieristica navale industriale - sostiene Bergamo - richiamavano le metodiche di lavorazione, non potendo entrare nel merito di quantità e tempi di esposizione, richiamando di converso le ragioni del rischio che proprio per le attività di manutenzione e riparazione evidenziavano il rischio maggiore. Inoltre Actv - continua il senatore - ha dichiarato che l'amianto era un componente comunemente usato nelle lavorazioni a bordo fino agli anno '90. In tutti questi anni Inail ha continuato a negare il riconoscimento ai lavoratori interessati, mentre purtroppo alcuni decessi sembrano conseguenti proprio a tale esposizione, confermando drammaticamente il fenomeno. Appare incomprensibile, iniquo e indiscriminante distinguere i lavoratori di Actv da quelli della cantieristica che, come nel caso dell'Arsenale (ex Cnmov).

News correlata a: [ Inquinamento ]

 

28/01/2005 - Sistema di prenotazione per la linea 17

Tratto da "Il Gazzettino" del 28 gennaio 2005 - pag. IX

Introdurre il sistema di prenotazione per la linea 17 della nave traghetto Lido-Tronchetto in tutte le corse in orario, senza alcuna alternanza tra le corse riservate ai prenotati e quelle, invece, in cui non sarebbe possibile prenotare ed avere la certezza del posto. E poi ridurre il costo del supplemento per l'eventuale prenotazione ad un prezzo inferiore al 10 per cento (tetto massimo individuato dall'azienda dei trasporti) del biglietto per la corsa. Alcuni, tra i consiglieri, hanno chiesto che la prenotazione possa essere gratuita, almeno nella prima fase di sperimentazione, altri, invece, hanno sostenuto come, anche per dar valore ad un servizio in più che l'utenza può utilizzare, possa essere giusto applicare un sovrapprezzo, a patto che questo sia contenuto. Queste sono alcune delle indicazioni emerse dalla commissione trasporti della municipalità del Lido, coordinata da Maurizio Pozzobon, riunitasi per la seconda volta per analizzare il "Gira Città" proposto da Actv. Nel corso del dibattito, però, si è affrontato anche il tema della prenotazione a ferry-boat. Actv, infatti, nel primo incontro aveva presentato una prima bozza del sistema di prenotazione, che, secondo lo studio dell'azienda potrebbe partire garantendo (per un numero di 35 auto) la possibilità di prenotare su metà delle corse in orario. «Per semplificare - attacca però il presidente Gusso - proponiamo che la prenotazione venga estesa a tutte le corse».
Mercoledì, intanto, la municipalità si riunirà alle 18 a Palazzo pretorio in consiglio straordinario sul tema dei trasporti. Una convocazione richiesta con un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di Alleanza Nazionale (composto da Giuliano Luchini e Roberto Ferrara) e sostenuta da Michele Zampedri e Luciano Francescon (F.I.) e Giovanni Anci (Lega Nord). Luchini e Ferrara, in un ordine del giorno, hanno poi anche segnalato come i display informativi in piazzale Santa Maria Elisabetta siano costantemente fuori uso. «Per quanto riguarda il "Gira Città - aggiunge il presidente - mi pare che tutti i consiglieri ad eccezione di Anci siano dell'idea che la proposta contenga un miglioramento. In certe face orarie, infatti, ci sono 9 partenze all'ora dal Lido al terminal di piazzale Roma». Giovanni Anci, da parte sua, ha ribadito l'idea di un peggioramento rilevando come, al giorno, "ci siano venti corse in meno di diretto" Anche Luciano Francescon è intervenuto con una lettera "nello spirito di opposizione costruttiva" che contiene due proposte per la linea 51/52 e per quella 17. Per la prima "sarebbe opportuno - si legge - che il servizio fosse effettuato non come ora, da motoscafo, ma su vaporetto dando così anche ai disabili la possibilità di accedere in cabina. E, per i residenti, nella tratta almeno fino all'ospedale civile, venisse applicata la stessa tariffa traghetto del percorso Lido-San Zaccaria". Per la linea 17 la proposta è che venga valutato come servizio essenziale e dunque non soggetto ad interruzioni di qualsiasi natura.
News correlata a: [ Trasporti ]

 

28/01/2005 - Rottami ferrosi, inaccettabile il blocco imposto

Tratto da "Il Gazzettino" del 28 gennaio 2005 - pag. XII

"È assolutamente inaccettabile che, a causa di una interpretazione della Procura di Venezia si impedisca agli operatori dell'autotrasporto la libertà di lavorare - ha dichiarato il Sottosegretario ai Trasporti, Paolo Uggè - Questa decisione rischia di portare al fallimento molte imprese, danneggiando famiglie e l'intera economia"."In una società civile - ha proseguito Uggè - "non può essere consentito ad alcuno di assumere decisioni che danneggino altre persone, senza che vi possa essere un intervento superiore per porre fine ad iniziative come questa, non sempre riconducibili a principi giuridici.""Quando un operatore sbaglia ne subisce sempre le conseguenze - ha commentato Uggè - Chi ripagherà ora i danni subiti e tutte le implicazioni che ne discenderanno essendo queste interpretazioni palesemente in contrasto con il parere espresso dal Ministro dell'Ambiente, competente in materia?""Se gli autotrasportatori e tutti i soggetti interessati reagiranno con forme di autotutela - ha concluso Uggè - la responsabilità di quello che si verificherà non potrà che ricadere su chi ha voluto essere protagonista in negativo della vicenda."
News correlata a: [ Rifiuti ]

 

1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21  22  23  24  25  26  27  28  29  30  31  32  33  34  35  36  37  38  39  40  41  42  43  44  45  46  47  48  49  50  51  52  53  54  55  56  57  58  59  60  61  62  63  64  65  66  67  68  69  70  71 
News nell'Archivio: 352