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Archivio News

21/06/2005 - Zona a traffico limitato anche in laguna

Da “il Gazzettino” del 21/06/2005

È entrata in vigore ieri la nuova ordinanza sulle zone a traffico lagunare limitato, un nuovo provvedimento volto a mitigare il fenomeno del moto ondoso in laguna. Controllate soprattutto le aree del Bacino San Marco, Cannaregio, Canal Grande, Ferrovia e Rio Novo. Fermate e controllate 72 imbarcazioni, 10 delle quali sono state multate per divieto di transito, alcune con licenza di taxi o noleggio rilasciata da altri Comuni per le quali la circolazione è vietata nell'arco di tutte le 24 ore. «I controlli nella ZTL hanno portato dei benefici – ha dichiarato Roberto Luppi presidente dei gondolieri. Non ho visto barche contromano e turisti in gondola sono tornati a riva asciutti, dato che i motoscafisti hanno ridotto la velocità e di conseguenza anche gli schizzi di acqua. Nel bacino di S. Marco ieri tutto andava a rallentatore!».

 

07/06/2005 - Mo.S.E.: controlli da parte dell’Amministrazione Comunale

Da “Il Gazzettino” di martedì, 07 giugno 2005

Le polemiche e le opposizioni al progetto Mo.S.E. continuano…. Adesso, accanto alle Associazioni ambientaliste ed ecologiste (da sempre contrarie al progetto delle dighe mobili per proteggere la laguna dal fenomeno delle acque alte) scende in campo anche la nuova Amministrazione Comunale unanimemente convinta dell’inadeguatezza del progetto definitivo del Mo.S.E. così come proposto. E il seguito alle parole annunciate dal sindaco Cacciari durante il suo “discorso di insediamento” adesso iniziano ad avere un seguito anche con azioni concrete.
Dopo il blitz degli ambientalisti che ieri hanno bloccato per circa un’ora i lavori sulla spiaggia di San Nicolò oggi è intervenuta la stessa Amministrazione Comunale che ha mandato i vigili urbani -come per una normale concessione edilizia- nei cantieri del Mose a San Nicolò di Lido, a Malamocco e a Pellestrina per verificare progetti e autorizzazioni. «Stiamo seguendo in totale serenità una procedura tecnica - ha spiegato ieri l'assessore all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato - ma è evidente che a seconda della risposta che ci daranno Regione e Ministero valuteremo i passi successivi, di natura politica». Nel caso, infatti, vengano confermate le “voci” di una non conformità dei lavori per il Mo.S.E. con il Piano Ambientale della Laguna (Palav) e, soprattutto, con il Piano Regolatore Generale della città, il Comune potrà anche attivare le procedure previste dall'articolo 28 del Dpr 380 del 2001 che impongono a un tecnico di zona di intervenire per bloccare un'opera considerata abusiva.

 

06/05/2005 - Ecco la nuova giunta comunale...

Da “La Nuova di Venezia” di Venerdì, 06 maggio 2005

Giovedì 5 maggio nominati 11 dei 12 assessori della nuova giunta comunale. A DS e Margherita responsabilità importanti mentre i verdi ne restano fuori: ora all'opposizione con Rifondazione.
Ecco la squadra che dovrebbe governare il Comune di Venezia per i prossimi anni:

Michele Vianello - Vicesindaco, Bilancio, Legge speciale, Personale
Mara Rumiz - Casa, Patrimonio
Sandro Simionato - Lavori pubblici, Sport
Delia Murer - Servizi sociali
Enrico Mingardi - Mobilità e Trasporti
Laura Fincato - Progetti Speciali, Marghera, Ambiente
Danilo Corrà - Pubblica istruzione, Politiche giovanili
Augusto Salvadori - Turismo, Polizia Municipale
Sandro Parenzo - Produzione Culturale
Gianfranco Vecchiato - Urbanistica
Giuseppe Bortolussi - Attività Produttive

All'appello manca ancora l'Assessore alle Pari Opportunità e alle Politiche Comunitarie che dopo il passo indietro dei Verdi è rimasto vacante.

 

14/04/2005 - Bollino blu anche per le barche

Da “il Gazzettino” di Giovedì, 14 Aprile 2005

Bollino blu anche per navi e barche: a Sacca Fisola il Pm10 è pari a quello che si registra a Mestre. Che cosa vuol dire, che la cappa di veleni che ammorba l'intera pianura padana arriva fino a Venezia? Macchè, l'ipotesi più probabile è che l'intero centro storico sia ammorbato dalle polveri emesse dai motori diesel delle navi. E delle barche. L'assessore all'Ambiente , Ezio Da Villa, mentre chiede al Comune un controllo più puntuale, proprio per capire quali sono le fonti di inquinamento e in che percentuale inquinano, suggerisce anche al Comune di studiare la possibilità di introdurre sistemi di controllo delle emissioni dei motori delle barche e soprattutto delle navi. Insomma avremo il bollino blu anche per i natanti. E non è da escludere che un giorno si vada a... barche alterne.

 

12/04/2005 - Allarme ambiente a Marghera

Da "La Nuova Venezia" del 2 aprile 2005

MARGHERA. Prima il depuratore di Fusina bloccato dal cianuro, poi la polvere di allumina che ha «innevato» il porto e causato disturbi ai lavoratori. Infine, l’incendio alla Montefibre in un capannone non autorizzato e senza impianto antincendio adeguato. «Tre emergenze in una settimana sono il segno che molti imprenditori se ne infischiano delle leggi ambientali», commenta Da Villa annunciando più massicci controlli e una «idoneità morale» per chi chiede l’autorizzazione per gestire il ciclo dei rifiuti.
I cumuli di rifiuti con metalli pesanti e diossine della C&C restano sul piazzale della ditta inquisita di Malcontenta. Ma a ben guardare d’emergenze ambientali se ne contano quasi tutti i giorni, soprattutto in quella sorte di «imbuto-cassonetto» che va dalla Riviera del Brenta fino alla laguna passando per Marghera e il mega-depuratore di Fusina. Emergenze che si accumulano a quelle insolute che riguardano decine di discariche tossiche e aree industriali dismesse e non bonificate che continuano a rilasciare inquinanti.
«Un bilancio negativo, non c’è dubbio, frutto anche dei maggiori controlli che mettono in luce misfatti che senno resterebbero nell’ombra - commenta Ezio Da Villa, che oltre che assessore all’ambiente è un cittadino che risiede a Marghera -, segno che nel nostro territorio c’è ancora una grossa fetta d’imprenditori, grandi e piccoli, che a differenza di quelli che rispettano le leggi e migliorano le loro performance ambientali, non ci pensano due volte a commettere illeciti a danno dell’ambiente e della salute pubblica. Lo dimostrano anche le ultime tre emergenze in ordine di tempo». L’assessore cita l’inquinamento da cianuro arrivato da Scorzè fino alla laguna mettendo in tilt il depuratore di Fusina, la nave che ha scaricato allumina a cielo aperto e l’ultimo incendio alla Montefibre in un capannone non autorizzato per lo stoccaggio di prodotti chimici e privo di un adeguato sistema antincendio. «Il territorio della Riviera, del Miranese e di Porto Marghera - aggiunge Da Villa, citando i dati di uno studio commissionato all’università di Siena e presentato nei giorni scorsi - è il più compromesso in termini ambientali di tutta la provincia. Gli indici di degrado sono altissimi». Ben per questo da qualche anno i controlli e la repressione dei reati ambientali si sono fatti più costanti e diffusi. Basti pensare che la Polizia ambientale della Provincia, insieme alla Forestale, alle Fiamme Gialle, al Noe dei carabinieri e alla Polizia Ambientale ha scoperto illeciti sulla gestione dei rifiuti e delle acque, infliggendo ammende per un totale di 500 milioni di euro a fronte dei 35 mila euro del 1993. Tutti soldi reinvestiti in nuovi e più massicci controlli sul territorio.
«I controlli continueranno con un coordinamento sempre maggiore tra le varie forze di polizia - prommette Da Villa -, ma la repressione non basta. Occorre far cresce la cultura del rispetto dell’ambiente e delle sue regole tra gli imprenditori ma anche tra le istituzioni e i cittadini».
A questo proposito l’assessore ci tiene a fare pubblicità al nuovo regolamento di «idoneità morale», approvato dal consiglio provinciale nei giorni scorsi. Un regolamento che tra i requisiti per il rilascio d’autorizzazioni alla gestione del ciclo dei rifiuti, sorpratutto quelli tossici, prevede non solo l’idoneità tecnica, ma anche a quell’etica del soggetto che ha presentato la domanda, a cominciare dal non aver riportato condanne per reati contro l’ambiente.
Il 29 marzo nel porto commerciale la motonave Tai-Harvest scarica polvere d’allumina senza adeguate apparecchiature. L’allumina viene dispersa nell’aria, ricopre ogni cosa e causa irritazioni a molti lavoratori.
Gianni Favarato

 

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