News di Pandora

>>ARCHIVIO NEWS<<

Ultima foto inviata

Ultima Foto Inviata
Autore: ENZO PEDROCCO

Alcune pagine di questo sito contengono delle animazioni in Flash.
Per scaricare il plug-in (gratuito) usa il seguente link:
Macromedia


Sei in:
  1. Home Page[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/index.php]
  2. Informarsi[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=1]
  3. Archivio News

Archivio News

19/05/2006 - Dobbiamo decidere quale città vogliamo

Tratto da "Il Gazzattino" del 19/05/2006

Riportiamo l'intervento di Umberto Corrà esponente della Confartigianato Veneto sul tema della monocultura turistica a Venezia.

Dopo che per molti anni ci si è adagiati sul "foresto" che, bene o male, garantiva un sufficiente giro d'indotto, ora ci si lamenta che gruppi d'interesse frenano iniziative che possono far fare un salto di qualità e vivacizzare una città che da anni si è incamminata su un solo binario: il turismo . Tutti invocano la terapia miracolosa, i grandi eventi, l'expo, le olimpiadi e quant'altro di grande e di grande impatto si possa immaginare. Forse avranno pensato anche ad una riedizione dei Pink Floid, a un secondo carnevale o ad un convegno su tutti gli artisti di strada e i menestrelli del mondo. Ma questa nostra città vogliamo farla vivere come una vera città? O le tentiamo tutte per renderla invivibile o, peggio,ridurla come un luna park? Possibile che per Venezia il viatico sia solo quello di farla invadere da centinaia di migliaia di persone? Possibile che non si sia ancora capito che la strada dei grandi eventi ingrasserà ulteriormente settori economici già satolli? Ci sarà pure una strategia che ci liberi dalla monocultura turistica e che faccia di Venezia una città a economia polivalente. Proprio Bortolussi e De Checchi si accorgono, ora, che a Venezia ci sono settori che ingrassano esageratamente e altri che languono in attesa di morte certa? Stranamente i settori che spariscono appartengono proprio al comparto che loro curano. Bortolussi è sempre stato, coerentemente, da una parte politica e da oltre trent'anni è segretario CGIA dell'artigianato di Venezia terraferma e ora assessore alle attività produttive. De Checchi, per difendere gli artigiani, si è aggrappato, a destra e a sinistra, dove gli pareva che gli artigiani potessero contare di più, da circa trent'anni dirige l'artigianato di Venezia insulare ed è amministratore delegato di ArtAmbiente. Ebbene, questi due uomini che da trent'anni hanno nelle loro mani, e ne determinano i destini, quasi tutta la potenzialità della piccola impresea del territorio oggi si accorgono dell'esistenza di freni imposti dai poteri conservatori, precisando, "non politici". Meglio tardi che mani, ma la cura proposta non mi pare che risolva gli atavici problemi di Venezia ove il vero problema è la moltitudine di persone che viene solamente per gli eventi, lascia tonnellate di immondizie e poi se ne torna a casa. Solo pochi conoscono ciò che a Venezia si produce. Una città è tale quando è vivibile, con negozi e servizi utili a chi vi abita, con una economia autonoma, senza comparti privilegiati e prevaricanti. Non è accettabile che ci siano "libertà" senza regole, non governate, incontrollate e impunite. Di turismo si vive ma di turismo si può anche morire. Il turismo è indispensabile e non va criminalizzato ma dovrebbe essere una delle molteplici componenti che formano l'economia di una città, non la sola. Si fa presto a capire chi è che tira solo da una parte e fa in modo che nulla si muova. Se gli affitti dei laboratori sono impossibili la colpa e di qualche potere forte che ne disegna i prezzi, così illocali vengono utilizzati in attività legate al turismo e le attività produttive chiudono. Se per avere un appartamentino a Venezia non bastano 1500 euro, la ragione è sempre la stessa: servono case e stanze per i turisti. Vivere in centro storico con uno stipendio normale è impossibile, sempre per la stessa ragione, così la città si svuota e tutti vanno in terraferma. Ma se Venezia piange Mestre non ride, l'onda lunga ha raggiunto la gronda lagunare e si insinua nell'abitato mestrino, sicuramente gli auspicati grandi eventi che fanno affluire grandi masse (ma durano poco o poche ore) faranno fluttuare ulteriormente il costo della vita. Perché non si è fatto nulla per favorire le attività produttive del centro storico? Quelli che Bortolussi e De Checchi chiamano: rilancio di grandi progetti", io ho sempre creduto che si trattasse di interventi organici che permettessero un vero rilancio della produttività, per far pulsare la città in modo uniforme, non certo per una liaison tra il Natale e il Carnevale o un grande evento che sconvolga la città per una settimana. Ho pensato a progetti di sostegno a lungo termine, alla tutela dei laboratori nel centro storico che sono il connettivo del tessuto urbano, ho pensato alla divulgazione e commercializzazione dei prodotti dell'artigianato, già vedevo sale espositive collettive in Venezia e nei quattro angoli del mondo o siti internet di grande visibilità mediatica promossi dal Comune di Venezia o dal sindacato CGIA, ove la nostra produzione poteva essere visitata da tutti gli operatori economici del mondo o anche da compratori privati. Già vedevo una quantità di pubblicazioni varcare i cieli e solcare i mari per far conoscere il livello culturale e la qualità degli oggetti che si creano in Venezia. Speravo in un vero progetto per la riqualificazione con una vera formazione a grandangolo, che non sia utile solamnte ai formatori o a chi organizza corsi. La nostra città è organizzata in modo bizantino ove ogni gruppuscolo pensa alla propria congrega, l'amministratore pubblico teme (o ha paura?) di urtare una tale o tal categoria, si reclama in modo inurbano disturbando tutta la cittadinanza quando si toccano piccoli interessi di parte, la disorganizzazione e l'abuso è visibile dal momento che uno arriva al Tronchetto fino all'"apoteosi" di Piazza S. Marco. Se non si ha il coraggio di colpire e di scontentare qualcuno (anche se si sa che poi vota) non ne verremo a capo. La colpa è solo nostra, soprattutto di coloro che avrebbero dovuto agire ma anche di tutti i cittadini che avrebbero il dovere di parlare. Talvolta il silenzio non è d'oro.

News correlata a: [ Economia ] [ Società ] [ Turismo ]

 

16/05/2006 - L'inquinamento del Po: effetti sulle coste

Tratto da "Il Gazzettino" del 16/05/2006

Condividere le conoscenze per monitorare al meglio la fascia marino costiera e per la pianificazione di bacino del fiume Po. Di questo si è discusso ieri durante un convegno, a Palazzo Zorzi, che ha visto riuniti i massimi esperti del settore per dare una panoramica dello stato di fatto del bacino idrografico. Come ha spiegato il direttore generale di Arpav, Andrea Drago, il convegno aveva l'obiettivo di presentare il progetto Re.Mo del Po, avviato dall'Autorità di bacino del fiume Po e le Agenzie regionali per l'ambiente di Emilia Romagna e Veneto, per affrontare il tema della ricostruzione del quadro conoscitivo del Delta del fiume Po e del mare, soprattutto per quanto riguarda il trasporto solido, l'erosione della costa e l'autrofizzazione delle acque costiere.«Il progetto si avvale di una serie di iniziative volute dall'Autorità Bacino del Po, che ha cercato di mettere insieme le informazioni esistenti nell'ambito del bacino, coinvolgendo le due regioni interessate, Veneto ed Emilia Romagna, per avere un quadro di informazioni generale e mettere a punto un piano di intervento organico e coordinato a carattere sovrarregionale - ha affermato Marina Vazzoler, responsabile dell'Osservatorio Alto Adriatico - in questo momento siamo nella fase di raccolta di informazioni e condivisione delle stesse». Il convegno, ha detto, serviva infatti ad illustrare lo stato di fatto della rete di conoscenze acquisite relativamente al tema dell'erosione costiera e dell'ambiente marino costiero prospiciente. «In relazione alla qualità ecologica delle acque marino-costiere esiste una particolare criticità legata all'apporto del fiume Po che va condizionando la qualità ecologica della fascia costiera - ha continuato - ma la situazione è in miglioramento, anche a seguito dell'applicazione di numerose leggi che hanno previsto, per esempio, la riduzione dell'uso dei detergenti». Dopo la fase di acquisizione dei dati, saranno messe a punto le proposte migliorative.Renzo Biancotto, direttore del dipartimento Arpav di Venezia, ha fornito un quadro anche della laguna , un ambiente delicato dove defluiscono scarichi che possono essere emessi lungo i corsi d'acqua che confluiscono in bacino: questi derivano da attività agricole con un carico di azoto e fosforo, da attività industriali e da depuratori civili che agiscono in particolare nella zona costiera. Prima che si creino fenomeni gravi, ha detto Biancotto ricordando che la laguna è comunque costantemente monitorata, vanno effettuate opere di bonifica e tutela attraverso l'investimento nelle migliori tecnologie possibili.Per chi vuole conoscere la balneabilità delle spiagge è attivo il sito www.arpa.veneto.it, che fornisce in tempo reale i dati sulla qualità ecologica del mare. A breve, nel sito saranno anche presenti bollettini meteomarini per naviganti in italiano, tedesco e inglese.
Manuela Lamberti

 

15/05/2006 - Si alza il sipario sulla stagione remiera

Tratto da "Il Gazzettino" del 14/05/2006

Una stagione remiera che si apre sotto i migliori auspici. Tutto questo grazie alla stretta collaborazione tra l'associazione regatanti e l'assessorato alla Tutela delle tradizioni veneziane che hanno iniziato un proficuo dialogo per cercare di diffondere maggiormente la voga alla veneta. «L'associazione regatanti - ha detto l'assessore al Turismo e alla Tutela del Decoro Augusto Salvadori, presente alla presentazione della stagione remiera 2006 con il dirigente Stefano Pillinini e il responsabile del settore voga Ferruccio Kleut - si è dimostrata attiva e propositiva. Molte delle osservazioni sollevate dal presidente dei regatanti Roberto Busetto e dal vicepresidente Gianluigi Fongher sono state accolte. È in via di modifica la riduzione del casellario delle sanzioni da sei a due anni. Per tutelare maggiormente la salute dei regatanti, inoltre, è stata introdotta una dichiarazione di stato di buona salute da sottoscrivere prima delle gare. Se d'ora in poi si scoprirà che un regatante ha nascosto una patologia per partecipare ad una competizione remiera scatterà la squalifica». Tra i temi che più stanno a cuore ai regatanti c'è la diffusione della voga alla veneta tra i giovani e la ricerca di istituzioni che aiutino economicamente il mondo delle regate come già fanno il Casinò e la Cassa di Risparmio con l'ormai collaudata Carivoga. «Speriamo che la trasmissione sulle regate e sul mondo della voga alla veneta - ha detto Roberto Busetto - possa pubblicizzare le nostre gare anche fuori Venezia convincendo i giovani ad iniziare questo affascinante sport. Negli ultimi anni è mancato quel ricambio generazionale che dovrebbe esserci per garantire una futuro alla voga alla veneta. Sono pochi i giovanissimi che riescono ad inserirsi nel circuito dei campioni. Fa eccezione la categoria delle donne che, negli ultimi anni, ha visto aumentare il numero delle regatanti». Giovani in primo piano, quindi, anche per l'assessorato al Turismo e alla Tutela delle Tradizioni: «È fondamentale raggiungere un pubblico di giovanissimi - ha sottolineato Augusto Salvadori - che dovrebbero recuperare l'amore per le barche a remi dimenticando la passione per i barchini a moto re. Pubblicizzare maggiormente le regate di voga potrebbe essere un efficace metodo per far capire ai ragazzi che la laguna deve essere rispettata. È per questo motivo che l'intera stagione remiera è dedicata alla battaglia contro il moto ondoso ». Per quanto riguarda il calendario della stagione remiera non sono da registrare cambiamenti rispetto all'anno scorso. Si inizia domani con la regata di Mestre, il 28 maggio sarà la volta della Sensa e poi seguiranno S. Erasmo (2 giugno), S.S. Giovanni e Paolo (18 giugno), Murano (2 luglio), Malamocco (9 luglio), Redentore (16 luglio), Pellestrina (6 agosto), Burano (17 settembre). L'appuntamento più aspettato da regatanti e appassionati sarà, come sempre, la Regata Storica in calendario per domenica 3 settembre.
Francesca Scarpa

News correlata a: [ Tradizioni ] [ Erosione ]

 

13/05/2006 - L'impegno di reinvestire sulla città le risorse portate dal turismo

Tratto da "Il Gazzettino" del 13/05/2006

Il turismo è la prima voce dell'economia veneziana, da cui - complice lo spopolamento di residenti - sono finiti per dipendere anche altri settori, come il commercio o l'artigianato. Sempre più negozi sono votati ai turisti, sempre più piccole imprese artigianali si convertono a prodotti-souvenir. Poche realtà al mondo hanno una dipendenza economica dal turismo così elevata come Venezia, eppure questa ricchezza si ferma prima di una ricaduta di cui potrebbe beneficiare tutta la città. Fatti salvi un paio di casi (il servizio di trasporto pubblico e la tassa dei rifiuti , che il contributo dei "foresti" contribuisce a garantire su livelli accettabili per i residenti), le risorse del turismo vengono intercettate dalle categorie di cui sopra e non circolano. Un esempio: la Mostra del cinema porta al Lido tanti soldi, ma marciapiedi e strade sono da terzo mondo. Decenni di Legge speciale hanno fatto in modo che fosse qualcun altro (il settore pubblico) a pensare alla città. Ma ora, chi ci pensa? I grandi capitali e le grandi banche girano altrove. Gli sponsor o gli investimenti esterni faticano ad arrivare perché la città, rispetto ad altre, fatica a presentare progetti di ampio respiro che facciano da attrattori di capitali. Il caso Pinault è incoraggiante, perché il magnate francese ha sì riaperto Palazzo Grassi, ma ha anche fatto un affare immobiliare (due con Punta della Dogana), rivalutando per di più la sua collezione privata. Ma è una mosca bianca.
Ora istituzioni e categorie scoprono la necessità di "fare sistema" anche a Venezia per trovare risorse da destinare al mantenimento o al rilancio della città. Il problema è: come mettere in circolo il tesoro che il turismo porta qui ogni giorno? La Camera di commercio ha adottato il codice etico della responsabilità sociale dell'impresa e si è costituita come motore di quel "Club dei 12" che riunisce, ad alti livelli, istituzioni e mondo economico. È quella la sede per superare particolarismi e incrostazioni che paralizzano i rapporti tra le categorie a livello più basso. Ed è in quella sede che andrebbe sancito, come principio di responsabilità sociale delle imprese, l'impegno a reinvestire su Venezia e sui veneziani da parte di quelle categorie che guadagnano con il turismo.
DAVIDE SCALZOTTO

News correlata a: [ Turismo ] [ Spopolamento ] [ Qualità della Vita ]

 

09/05/2006 - Accordo raggiunto tra Vesta e Aepe per i costi della raccolta extra

Tratto da "Il Gazzettino" del 09/05/2006

Accordo raggiunto tra Vesta e Associazione pubblici esercizi per le nuove modalità di raccolta differenziata, che costeranno a gestori di bar e ristoranti 10 euro in più la settimana. Questo, infatti, è il "sacrificio economico" stabilito per ogni esercente relativamente a questo servizio aggiuntivo.
L'amministratore delegato dell'azienda, Andrea Razzini, e il segretario di Aepe, Ernesto Pancin, si sono incontrati ieri mattina e hanno deciso quindi di aumentare la frequenza della raccolta per la sezione vetro, plastica e lattine (e solo per questa) nelle attività di somministrazione alimenti e bevande.L'accordo raggiunto ieri prevede due passaggi di raccolta in più, oltre a quelli attuali che vengono svolti al mercoledì e al sabato. Gli operatori Vesta passeranno con ogni probabilità anche il lunedì e il giovedì. Vesta e Aepe hanno trovato l'intesa sul prezzo: 5 euro in più a passaggio, vale a dire appunto 10 euro la settimana. Con questi soldi Vesta punta a rientrare delle spese, anche se solo tra qualche mese si capirà se saranno sufficienti. Di sicuro c'è che, per ora, ogni esercizio pagherà la stessa cifra. Insomma, si farà alla... romana, dividendo l'ammontare complessivo del costo del servizio per il numero degli utenti. In seguito però potrebbe anche essere introdotto un criterio di proporzionalità basato sulla quantità di rifiuti prelevati o sulle dimensioni dei locali.
Di certo il ritiro del materiale avverrà di sera e l'Aepe nei prossimi giorni comincerà a distribure agli associati moduli di adesione con questionati per capire dagli esercenti le necessità e gli orari migliori. Lo scopo è arrivare a definire aree e fasce orarie omogenei per zone. Il conferimento avverrà direttamente agli operatori Vesta con gli attuali sacchi, anche se non è escluso che più avanti si studino contenitori diversi.«Per noi - spiega Pancin - sarebbe opportuno individuare aree di conferimento che siano vicine ai locali e distanti dalle abitazioni, visto che la raccolta serale potrebbe disturbare i residenti. Vogliamo evitare disagi per la popolazione e per questo, dopo questa prima fase di sperimentazione che durerà tutta l'estate, non è escluso che qualcosa possa cambiare».
«Sappiamo - aggiunge Pancin - che il centro storico e in particolare il sestiere di San Marco non si presta a individuare aree di questo tipo. Qualche anno fa la Soprintendenza bocciò l'installazione di 400 cassonetti a Venezia. Tuttavia pensiamo che si potrà arrivare a individuare luoghi di conferimento adatti, dove quattro sere la settimana gli esercenti possano portare i sacchi e consegnarli a Vesta».«Comunque - conclude Pancin - era importante evitare che i locali, specie quelli più piccoli, soffocassero per l'accumulo di questa tipologia di rifiuti . Così come è importante, da parte nostra, dare il segnale di un contributo nel mantenere pulita la città. Ringraziamo Vesta per aver capito i nostri problemi».
Le nuove modalità di raccolta, con quattro passaggi la settimana per vetro, plastica e lattine (due dei quali a pagamento extra), non riguarderanno comunque solo San Marco, ma anche i pubblici esercizi di Dorsoduro, dove la differenziata era partita già da tempo e saranno estesi a tutti i locali: quelli piccoli (in cui si era evidenziata la difficoltà nello stivare i rifiuti per più giorni), ma anche quelli di superficie estesa. L'esperimento così come è stato pensato ieri andrà avanti per tutta l'estate e in autunno Vesta e Aepe si ritroveranno per verificare l'efficacia, la sostenibilità economica e l'eventualità di introdurre una differenziata ancora più spinta.Per ora nessuna novità, invece, per la differenziata di utenze private e altri esercizi commerciali, nè per quanto riguarda il ritiro delle altre frazioni: residuo umido e carta e cartone. In questi ambiti tutto procede secondo le regole entrate in vigore il 2 maggio scorso.
Da.Sca.

News correlata a: [ Progetti e ricerche su Venezia ] [ Rifiuti ] [ Dibattito sui rifiuti ]

 

1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21  22  23  24  25  26  27  28  29  30  31  32  33  34  35  36  37  38  39  40  41  42  43  44  45  46  47  48  49  50  51  52  53  54  55  56  57  58  59  60  61  62  63  64  65  66  67  68  69  70  71 
News nell'Archivio: 352