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Archivio News

22/07/2006 - Cacciari: «Nessuna decisione sui lavori del Mose»

Tratto da "Il Gazzettino" del 22/07/2006

«Se Venezia lo vorrà, lo si farà, se non lo vorrà, discuteremo di progetti diversi». Così sul Mose il leader della Quercia, Piero Fassino, a Venezia il 24 marzo. «Sul Mose faremo come vuole Massimo». Cioé Cacciari. Così Francesco Rutelli, da poco nominato vicepremier. Sembrava un minuetto, ma ora tra Venezia e il Governo è guerra. Troppo dura, per Cacciari, ingoiare la musata presa l'altroieri in Comitatone, con la decisione, annunciata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, che i lavori del Mose vanno avanti, anche se entro un paio di mesi verrà affrontata la valutazione delle alternative messe in campo dal Comune.
Ed ecco la dichiarazione di apertura delle ostilità. «Sfido chiunque - ha scandito ieri il sindaco - a dire che sulla prosecuzione dei lavori ci sia stata in Comitatone una posizione favorevole, non dico condivisa, ma votata. C'è un verbale? Me lo mostrino - è sbottato -, ma se c'è un verbale, è falso, e vedremo che iniziative prendere». Cacciari ha ricostruito la seduta del Comitatone raccontando di una veloce intesa sul rifinanziamento della legge speciale (50 dei 380 milioni di euro assegnati dal Cipe al Mose, ma i fondi non arriveranno per nessuno prima di febbraio 2007), e di un faticoso accordo sull'istituzione nell'ambito della Presidenza del Consiglio di un gruppo di lavoro per la verifica delle alternative al Mose, «per alcuni (Giancarlo Galan e Antonio Di Pietro,ndr) giudicato del tutto superfluo».
Cacciari ha invece raccontato che sul fermare intanto i lavori, proseguendo solo ciò che non comprometterebbe la sperimentazione e le verifiche chieste dal Comune, «si è discusso in modo confuso, 5 minuti per non perdere gli aerei», con alcuni ministri d'accordo con lui e altri favorevoli alla prosecuzione dei lavori contrattualmente già assegnati, ma che il Comune non conosce. «Una discussione accesa e brevissima - ha aggiunto il sindaco -, uno scambio vivace che ognuno ha interpretato come voleva».
Risultato? «Chiederemo ai sensi di legge l'accesso agli atti al Magistrato alle Acque e anche alla Soprintendenza - ha annunciato Cacciari - per sapere quali siano i contratti chiusi, per capire dal vivo cosa succederebbe nel caso di rescissione contrattuale». Il Comune chiederà anche di avere i progetti - stralcio esecutivi dei lavori in corso.
Il sindaco ha poi aggiunto che il Comune manderà al gruppo di lavoro «in forma di un vero progetto di massima» le due o tre alternative al Mose ritenute più interessanti, con la richiesta che siano ascoltati sia i consulenti tecnici del Comune sia i progettisti, e che i progetti siano sottoposti al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Si tratterà dei progetti che prevedono la chiusura parziale o totale delle tre bocche di porto con elementi fissi e mobili (navi porta) e delle paratoie a gravità.
«Fossi il Governo partirei di là, con soluzioni differenti alle tre bocche», ha sostenuto Cacciari, ribadendo la necessità di un vero ripristino morfologico della laguna, sempre annunciato e mai realizzato. «Nel prossimo Comitatone - ha concluso Cacciari - dovremo giungere a una posizione senza ambiguità, e se il Governo deciderà di procedere con il Mose se ne assumerà tutte le responsabilità».
Silvio Testa
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21/07/2006 - Il Comitatone non ferma i lavori del Mose

Tratto da Il Gazzettino del 22 luglio 2006 - pag I

Istruttoria di due mesi, da qui al 30 settembre, sulle alternative al Mose. Ma intanto i lavori continuano. Lo ha deciso ieri a Roma il Comitatone sulla Salvaguardia di Venezia che si è riunito a Palazzo Chigi, alla presenza del premier, Romano Prodi. Novità arrivano sul fronte delle risorse: per le opere di salvaguardia di Venezia arrivano infatti 40-50 milioni di euro, mentre nel Comitatone entrano anche la Provincia di Venezia, che nei giorni scorsi aveva polemizzato per l'esclusione fin qui patita, e il comune di Cavallino Treporti.

Completamente divergenti le reazioni del sindaco Massimo Cacciari e del presidente della Regione, Giancarlo Galan. «Sono entrato in Comitatone sicuro che per il Mose fosse giunto l' ultimo capitolo. Non è stato così, e di questo voglio dar atto al presidente Prodi, al ministro Di Pietro e al sottosegretario Enrico Letta», ha affermato Galan.Per Cacciari si tratta di una decisione «non chiara. Si poteva tranquillamente continuare con altri lavori compatibili con i progetti alternativi al Mose», ha detto il sindaco, esprimendo invece soddisfazione per i fondi per Venezia, anche se ancora insufficienti. Duri gli esponenti dell'assemblea NoMose, che ieri aveva tolto l'occupazione del cantiere alla bocca di Lido dopo che era stata resa nota la decisione della commissione ambiente del Senato di chiedere al governo una immediata sospensione dei lavori: «Ritorneremo, abbiamo dimostrato che possiamo fermarli quando vogliamo».
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21/07/2006 - Mose,cantieri avanti con riserva

Tratto da "Il Venezia" del 21/07/2006 p. 32
Grandi opere. Il Comitatone non blocca i lavori che continueranno secondo il calendario predefinito
Mose,cantieri avanti con riserva tempo 2 mesi per un'alternativa.
Scarica il file pdf Il venezia pagina 32
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20/07/2006 - Raccolta rifiuti, continua ad oltranza la protesta dei piloti

Tratto da "Il Gazzettino" del 20.07.2006 pag III

(d.gh.) I disagi creati dalla raccolta a macchia di leopardo dei rifiuti per i veneziani non cesseranno. Lo sciopero non dichiarato dei piloti di Vesta continuerà fino a quando l'azienda non darà ascolto alle richieste riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il segretario provinciale Fiadel, Maurizio Contavalli, e Nicola Tonolo di Rsa Fiadel in un comunicato invitano «l'azienda a cessare dal colpevolizzare i propri lavoratori e strumentalizzare i loro legittimi comportamenti, cercando così di mascherare le proprie gravi carenze organizzative e di organico, ed a proseguire invece un corretto confronto sindacale nelle sedi ad esso proprie». «Il direttore di Vesta Razzini lamenta che i piloti motoristi stanno mettendo in atto - spiega Contavalli - comportamenti ostruzionistici, che consistono nel controllare la regolarità delle dotazioni di bordo, nell'attraccare solo su rive con due paline, nel non compattare più con la gru la spazzatura. Fare il contrario - come evidentemente auspica Razzini - implicherebbe la violazione delle norme aziendali e di quelle della navigazione, come lo stesso Razzini dovrebbe ben sapere».
«Razzini è l'ultimo di una sequela di direttori piazzati al vertice dell'azienda per nomina politica, senza nessuna esperienza e conoscenza delle concrete modalità di lavoro e delle tecnologie aziendali - afferma Tonolo -, ma con il compito specifico di portare avanti invece i famigerati progetti di business che nell'ultimo decennio hanno aperto le note gigantesche voragini nei conti di Amav prima e di Vesta poi. E siccome importa il business, e non il corretto svolgimento del servizio e il rispetto delle normative, nell'attività quotidiana dell'azienda si va avanti alla come viene viene, finché, ad esempio, la Magistratura non sequestra la stazione di travaso a causa del sistematico spandimento di rifiuti in laguna o finché cittadini infuriati non informano il Comune che il numero telefonico dell'Asporto Ingombranti è una burla. All'interno dell'azienda le cose vanno allo stesso modo: c'è voluta la nostra iniziativa per garantire ai lavoratori adeguati indumenti di protezione ed il loro lavaggio ed avviare un serio intervento per la tutela della salute dei lavoratori addetti alla raccolta rifiuti nel Centro Storico. Allo stesso modo la scrivente Organizzazione Sindacale intende ora perseguire la tutela della sicurezza e la professionalità dei piloti motoristi».
«A questo punto ci chiediamo - continuano i sindacalisti - se le mitiche società private autorizzate invocate da Razzini rispettino a loro volta sui loro mezzi tutte le normative di sicurezza vigenti; se sì, ci chiediamo perché Vesta non possa fare lo stesso con i propri; se no, ci riserviamo di far intervenire gli enti preposti alla sicurezza del lavoro e della navigazione».
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20/07/2006 - Nuovo presidio NoMose al Lido e da Roma pressioni al governo

Tratto da "Il Venezia" del 20.07.2006 - pag 25
Salvaguardia. Gli attivisti hanno bloccato due ruspe e a San Nicolò aspettano l'esito del Comitatone
Leggi l'articolo in pdf
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