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02/08/2006 - Prima vittoria di Vianello sul parco. Aspettando Cacciari

Tratto da "Il Gazzettino" del 02.08.2006 - pag. VII

Si aspetta Cacciari. Con opposte speranze. Il vicesindaco Michele Vianello conta sul sindaco per far passare il suo progetto. Tutti gli altri contano su Cacciari per fermarlo. In discussione la permanenza lungo la strada che porta a Punta San Giuliano e, dunque, dentro il parco, delle attività commerciali - trasporti e costruzione barche in vetroresina. Attività che da sempre sono state dichiarate incompatibili con il parco di San Giuliano. In Giunta solo l'assessore Gianfranco Vecchiato sta dando un po' di corda a Vianello. Tutti gli altri sono contro. Senza distinzioni di partito. Anche se una prima vittoria Vianello l'ha conseguita. Margherita e Verdi infatti avevano annunciato che in Consiglio comunale avrebbero presentato un ordine del giorno con il quale avrebbero richiesto il ritiro del provvedimento. Dunque, un ordine del giorno vincolante per la Giunta Cacciari. Vianello ha puntato i piedi e l'ordine del giorno è diventato una interpellanza. Perchè? Si è voluto evitare che il clima si infiammasse ulteriormente nel giorno in cui il Consiglio discuteva di antenne. Dunque è passata l'idea dell'interpellanza dopo che Vianello si è attaccato al telefono con Laura Fincato e Annamaria Miraglia della Margherita. Beppe Caccia dei Verdi, per fortuna di Vianello, era assente. Del resto la Margherita più di tanto non vuol spingere sull'acceleratore per evitare di mettere nei guai il sindaco dal momento che, stando a quel che dice Michele Vianello, sarebbe stato proprio Cacciari a dare il via libera a questo progetto su San Giuliano.Si vedrà quando - giovedì - torna Cacciari. Intanto, è certo che al vicesindaco non è piaciuta la sollevazione popolare che si è scatenata contro il suo progetto. Nel mirino del vicesindaco ci sarebbero sia le associazioni sportive di Punta San Giuliano, sia il presidente della Municipalità, Massimo Venturini, che si oppone fermamente ad un progetto che giudica nefasto per Mestre. Ma chi rischia di più è il parco. Vianello infatti non ha digerito la rivolta dell'Istituzione dei Parchi di Mestre, che in Consiglio di amministrazione, all'unanimità, ha chiesto il ritiro del progetto. Si vedrà fra poco se i fondi destinati al parco vengono ulteriormente tagliati.Per tutti questi motivi, si aspetta Cacciari. Il quale deve trovare il modo di salvare capra e cavoli, consentendo a Vianello di sfilarsi da una situazione difficile. Una via d'uscita l'ha offerta in questi giorni l'assessore alle Attività produttive, Giuseppe Bortolussi: "Facciamo un accordo con gli operatori di San Giuliano, che hanno il sacrosanto diritto di chiedere al Comune una soluzione. Diamoci tempo la legislatura per indicare esattamente che cosa si fa, dando loro la possibilità di ammortizzare i costi che hanno sostenuto finora."
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01/08/2006 - Tre delibere Approvate tra le proteste dei comitati

Tratto da "Il Venezia" del 1/08/2006

Ulltimo consiglio comunale prima della pausa estiva,caratterizzato dalla massiccia partecipazione dei cittadini. Present in primis i comitati contro l'elettrosmog della Bissuola,protagonisti della movimentata mattinata,e quelli del centro storico.
I cittadini hanno protestato durante tutto lo svolgimento dei lavori,con striscioni e un gesto eclatante:hanno strappato le loro tessere elettorali «contro l'inerzia delle istituzioni che non tutelano la salute dei cittadini »,ha evidenziato Michele Boato.In votazione all'ordine del giorno le delibere sull'installazione di 11 impianti di telefonia mobile Umts in siti veneziani,protagonisti nei giorni scorsi di polemiche a mezzo stampa dopo il sequestro da parte della polizia giudiziaria di documenti comunali relativi all'impianto del Lido.Su questo tema si è espresso Felice Casson (Ds): «Se l'indagine della magistratura ha avuto come conseguenza la mobilitazione della polizia giudiziaria,significa che alcuni elementi d'indagine sono ritenuti fondati ».Il Consiglio è cominciato alle 16,posticipato di un'ora per una riunione dei capigruppo.Subito approvata la delibera sull'antenna di Pellestrina, discussa la scorsa volta dai consiglieri.
L'ordine del giorno prevedeva la discussione delle altre delibere,infine la relazione del vicesindaco Vianello sugli esiti del Comitatone e la valutazione dei fatti della mattina al Parco Bissuola. Alle 20.50 è però caduto il numero legale, dopo ore di discussione animata proprio sugli impianti. Morale: approvate le installazioni di antenne solo su 3 siti su 6,a Pellestrina,Lido e palazzo Ferro Fini.Ma la Giunta non ha espresso una posizione ufficiale sugli avvenimenti mestrini.
Infuriati i comitati,che si erano visti poco prima bocciare un ordine del giorno,proposto da Casson (Ds),Conte (Gruppo Misto)e Mazzonetto (Lega), che invitava il Consiglio ad un'audizione con la dottoressa Zucchero,autrice del rapporto "Campi elettromagnetici e salute"dopo le affermazioni,giudicate imprecise,del consigliere Fabiano Turetta.Nulla di fatto,e dichiarazione immediata del consigliere dei Verdi Beppe Caccia:«Il rifiuto della Margherita di dare la parola ai comitati dimostra la gravità di un silenzio ingiustificato,da parte della maggioranza,in relazione a quanto accaduto stamattina ».Il capo di gabinetto del sindaco,Maurizio Calligaro,ha affermato però che nel corso della mattinata era stato fatto di tutto per contattare i vertici dell'azienda Tim,ma senza risultato.Gli altri cittadini presenti sono rimasti a bocca asciutta.Una ventina di esponenti del Sulpm,sindacato di polizia municipale,era giunto portando una lettera ai consiglieri per dichiarare il disappunto nella gestione degli orari di lavoro -alcuni turni arrivano a dieci ore continuative in zone ad alto tasso di traffico e conseguente smog -e per gli improvvisi trasferimenti. Ha manifestato ieri,con cartelli e striscioni,anche un'ottantina di dipendenti delle aziende di trasporto ubicate a San Giuliano per appoggiare,dopo le polemiche degli ultimi giorni,il provvedimento proposto da Vianello per ampliare la zona a destinazione commerciale.In molti sono rimasti bloccati all'ingresso senza poter accedere alla parte del Consiglio dedicata al pubblico,«e come sempre in occasioni così delicate non vengono allestiti né uno schermo né un impianto audio per poter seguire le operazioni di voto » polemizza Chiara Marri,dei comitati veneziani contro l'elettrosmog.
Beatrice Barzaghi
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30/07/2006 - Su San Giuliano nasce l'Unione a Venezia

Tratto da "Il Gazzettino" del 30/07/2006

San Giuliano forse fa il miracolo di far nascere a Venezia l'Unione. Da due giorni i Diesse stanno discutendo proprio di questo e cioè di firmare anche loro la petizione per bloccare il progetto su Punta San Giuliano. Il vicesindaco Michele Vianello, con i poteri del Commissario straordinario al moto ondoso, ha dato il via libera alla procedura che consente alle ditte che occupano le sponde del canal Salso di restare lì per sempre. Allargandosi sul parco. Nel progetto dell'architetto Antonio Di Mambro non era previsto che rimanesse lì nemmeno l'ombra di attività commerciali, Michele Vianello invece le autorizza all'insediamento perpetuo.
Verdi e Margherita sono scesi subito sul piede di guerra perchè il parco di San Giuliano per tutti i mestrini è il simbolo del riscatto della città, che riesce a trasformare un'ex discarica di rifiuti industriali in un grande parco anfibio, a ridosso di Venezia. E così è partita l'idea della petizione congiunta, Verdi e Margherita, sotto la quale raccogliere le firme per fermare il progetto di Vianello. A Verdi e Margherita inevitabile che si aggiungano anche Rifondazione e Comunisti italiani. E i Ds? L'imbarazzo nel partito è ovviamente molto forte dal momento che il vicesindaco Michele Vianello è pur sempre esponente di rilievo della Quercia. Allo stesso tempo i Diesse si rendono conto che non possono far passare un progetto del genere. E così il Consigliere comunale Roberto Turetta ieri mattina è andato a San Giuliano per concordare con Diego Vianello della Margherita e Federico Camporese dei Verdi, un possibile accordo sulla petizione. Che ovviamente deve essere riscritta nei toni anche se non nei contenuti. Che resteranno duri: il progetto va fermato. E se questa storia della petizione comunale va in porto, San Giuliano avrà fatto il miracolo di far nascere ufficialmente l'Unione a Venezia, con tutti i partiti del centrosinistra uniti sotto la bandiera della difesa del parco.
Non c'è ancora nulla di definito - spiegano in Direzione dei Diesse - ma il comunicato stilato è inequivocabile. Si legge che "il progetto del parco di San Giuliano deve rimanere quello previsto, approvato e condiviso dall'intera città, soprattutto della terraferma mestrina. Il Parco ha rappresentato e rappresenta un'opera fondamentale per l'intero territorio comunale. Non solo: eventuali variazioni dovranno essere valutate con il coinvolgimento dell'intera maggioranza e dovranno essere oggetto di approfondite e oggettive valutazioni di merito." Dunque, la battaglia in difesa del parco di San Giuliano vede in prima fila i Diesse. Anche contro Michele Vianello, se necessario. I Diesse in realtà prima di uscire allo scoperto volevano aspettare che Michele Mognato, ex vicesindaco e attuale segretario provinciale dei Ds, tornasse dalle ferie, ma il tempo stringe e le altre forze di centrosinistra spingono per una accelerata. Lunedì c'è Consiglio comunale e sia Verdi che Margherita non vorrebbero perdere l'occasione di far sapere alla città in modo clamoroso che quel progetto di Vianello non può passare. Diego Vianello della Margherita sta raccogliendo firme tra i Consiglieri provinciali - anche Diesse. Camporese le sta raccogliendo in Municipalità e anche lì più di un Diesse ha firmato. Insomma, prima di essere scavalcati dai singoli, i vertici locali del partito avrebbero deciso di metterci una pezza. Intanto la consigliera provinciale dei Verdi, Paola Farina, chiede ironicamente a Michele Vianello, visto che è tanto interessato a San Giuliano, di mandare i Vigili urbani a controllare gli intromettitori abusivi e le stesse aziende che lavorano nella zona per vedere se ce n'è almeno qualcuna che rispetta normative e leggi.
Maurizio Dianese

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29/07/2006 - Il progetto di Michele Vianello su Punta San Giuliano e figlio di un forte...

Tratto da "Il Gazzettino" del 29/07/2006

"E' un progetto figlio di un forte handicap culturale. E' chiaro che Vianello non sa di che cosa parla, non conosce il parco di San Giuliano , non ha la più pallida idea di che cosa significhi per Mestre. Il vicesindaco non si rende conto del valore strategico che ha quell'area come sbocco all'acqua della città di terraferma. Senza il Canal Salso, Mestre resta per sempre terra e il parco di San Giuliano da anfibio torna ad essere un parco qualsiasi, fatto di erba e alberi, senza acqua. Un parco nel quale si va in bici e a piedi, ci si arriva in macchina e in moto, ma non sull'acqua."Così Massimo Donadini, presidente del Polo nautico di San Giuliano in rappresentanza delle società sportive della Punta. Donadini si dichiara esterrefatto della giustificazione fornita da Vianello il quale ha detto: "Dovevamo lasciare il Bronx, in quel posto?" Il presidente del Polo nautico ironicamente ringrazia Vianello per la squisitezza: "Grazie vicesindaco per averci paragonato al Bronx. E, comunque, pensavo che un amministratore fosse pagato per risolvere i problemi e non per ingigantirli. Come società di Punta San Giuliano abbiamo sempre detto che le nostre attività sportive non sono compatibili con i motori. Il rispetto della natura che noi cerchiamo di insegnare ai ragazzi non può andare di pari passo con i barconi e, anche se non arrivo a chiedere che l'intera zona sia interdetta al traffico delle barche a motore, certo una Amministrazione comunale consapevole deve porsi questo problema. Vianello non può raccontare che il suo progetto fa diminuire il moto ondoso, non ci crede nessuno."
Ma Donadini è preoccupato ancor di più del clima che si sta creando attorno al parco di San Giuliano ."La città ha strappato con i denti questa realizzazione e se un assessore qualsiasi salta fuori dalla sera alla mattina a proporre una cosa del genere, allora vuol dire che proprio non ha capito nulla. Mi viene in mente che servirebbe di nuovo un uomo come Gaetano Zorzetto, pronto a difendere quell'idea del ritorno di Mestre all'acqua che è il caposaldo del parco di San Giuliano . Mi preoccupa che saltino fuori queste proposte perchè denotano una assoluta mancanza di rispetto per la città, per la sua storia, per le sue battaglie, da parte di una Giunta che, peraltro, ci ha completamente dimenticato anche sul resto. Non era mai successo prima che passasse tanto tempo senza che le società della Punta venissero convocate e ascoltate. Perchè il parco di San Giuliano è da sempre un progetto che ci coinvolge, ma da un anno non sappiamo più nulla nè del Polo nautico nè del resto. E allora, in mezzo a tanto abbandono, non mi stupiscono nemmeno operazioni scellerate di questo genere."
Operazione ricostruita nel dettaglio dal consigliere comunale dei verdi Beppe Caccia, il quale ha passato due giorni a cercare di ottenere progetto e ordinanza dagli uffici del vicesindaco di Venezia, che si è fatto un punto d'onore nel negare fino all'ultimo le carte. "Sono venuto a sapere questo - racconta Caccia - Che il progetto dello scempio del parco di San Giuliano è stato portato da Vianello in Comitato consultivo il 30 giugno e il 30 giugno scadeva la nomina di Commissario straordinario al moto ondoso. Dunque, il progetto viene approvato quando non c'è più alcuna possibilità di tornare indietro. Il Commissario straordinario vero, però, cioè il sindaco di venezia, Massimo Cacciari, è in ferie e non firma il provvedimento. Provvedimento che a tutti gli effetti è stato approvato. A questo punto noi chiediamo con forza a Cacciari di non firmare questo scempio." Il problema, però, è che la firma del Commissario straordinario Massimo Cacciari, sotto un atto approvato da Vianello e cioè dall'uomo che il Commissario stesso ha delegato a rappresentarlo nel Comitato consultivo, è un atto formale dovuto. E, dunque, dal punto di vista burocratico è difficile che Cacciari non possa firmare. Allo stesso tempo, se Cacciari firma, è il via libero definitivo alla morte del parco pensato da Di Mambro. Beppe Caccia chiede un pronunciamento politico del sindaco: "Cacciari non firmi". E lo chiedono anche il presidente della Municipalità, Massimo Venturini e l'intera Margherita che stamattina alle 10, con i Verdi della Municipalità, darà il via ufficiale alla mobilitazione contro il progetto. Alla porta nord - quella del ponte ciclopedonale - consiglieri di Margherita e Verdi presenteranno una petizione contro il progetto di Michele Vianello.
Maurizio Dianese
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28/07/2006 - Tariffe per lo smaltimento dei rifiuti: Venezia la più cara dopo Perugia

Tratto da "La Nuova Venezia" del 28/07/2006

Se si analizzano le tariffe applicate dalle città capoluogo di Regione, è Perugia dove la tassa sui rifiuti costa di più con un gettito annuo di 250,42 euro (3,13 euro al mq), seguita da Venezia con 241,99 euro (3,02 euro al mq). Napoli con 226,20 (2,83 euro al mq), Roma con 206,90 euro (2,58 euro al mq) e Cagliari con 204,25 euro (2,55 euro al mq).
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