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Autore: ENZO PEDROCCO

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26/09/2006 - Oggi la prima "vera" acqua alta

Tratto da “Il Gazzettino” del 26/09/2006

Il Centro maree del Comune annuncia per oggi la prima "vera" acqua alta della stagione: 105 centimetri alle 12.50. Se le previsioni risulteranno corrette, sarà dunque il caso di tirare fuori dagli armadi gli stivaloni, anche perché è più facile che la previsione sia approssimata per difetto che per eccesso.
«Dipende dall'intensità che raggiungerà lo Scirocco, hanno spiegato ieri dal Centro maree, che nel tardo pomeriggio, con un Sms inviato a tutti i soggetti registrati, ha sottolineato che c'è una probabilità del 15 per cento che la marea superi i 110 cm».
Ieri, intanto, c'è stato un primo assaggio, con 91 cm. di marea registrati alle 12,30: una misura alla quale vanno sotto per un tempo limitato le parti più basse della città (circa il 3 per cento), ma tra queste Piazza San Marco, che dunque "fa notizia".
La marea è comunque sostenuta (viene chiamato il codice giallo) e la previsione di oggi somma a un'alta previsione astronomica (+ 69 cm), un notevole contributo di sessa (+ 23 cm) e 13 cm. di contributo meteorologico, legato alla saccatura di bassa pressione presente sulle nostri regioni che richiama venti di Scirocco. La sessa, come si ricorderà, è quell'oscillazione dell'Adriatico dovuta alle differenze di pressione tra l'Alto e il Basso mare, che si comporta come l'asse di un'altalena.
In questi giorni il Centro maree è stato anche in difficoltà, per l'inaspettato black out di Eumetsat (il centro europeo dal quale si "pescano" le situazioni meteo da leggere poi in chiave locale) che senza preannuncio ha cambiato il satellite che trasmette dati e informazioni.
A ogni buon conto, le previsioni sono di + 75 cm per questa notte, + 30 per le 6,30 del mattino, + 105 per le 12,50, + 100 alle 19,30, mentre la marea viene data per sostenuta anche per domani at- torno alla 13. Dal Centro maree comunque ricordano che dal 15 settembre è ripreso il servizio di posa delle passerelle.
(S.T.)


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26/09/2006 - Suonatori, statue, giocolieri E' arte di strada? No, casbah

Tratto da “La Nuova Venezia” del 26/09/2006

Chiunque può suonare, anche se non ne è capace. Basta portare la domanda in Comune: il permesso viene rilasciato senza domande. Negli ultimi mesi la città si è riempita di musicisti e «artisti di strada», in buona parte autorizzati dal Comune. Che suonano a tutte le ore, in qualunque posto. Lo scopo è quello di raccogliere qualche euro dai turisti. Il risultato è l'esasperazione di molti che abitano e lavorano sui campi e nei luoghi di maggiore passaggio. Venezia ridotta a luna park. E l'assessore al decoro, che fa? «Ho pronta una delibera per regolamentare queste attività», dice l'avvocato Augusto Salvadori, che proprio del decoro ha fatto in questi anni una battaglia. Ma la delibera è ferma in qualche cassetto. E intanto gli «artisti» si passano parola, si moltiplicano come i turisti. Domenica sera, in campo San Luca, a pochi metri dal Municipio, spettacolo di torce e mangiafuoco con concerto di corno. Domenica mattina, Strada Nuova: tre orchestrine differenti, con tanto di altoparlante, così a San Lio, Santa Margherita.
Campo San Bartolomeo, stranieri con cassetta di plastica e costume veneziano si fanno fotografare. Poi ci sono mimi, sassofonisti, violinisti con qualche problema di teoria e solfeggio. Gli artisti veri sono pochissimi. Come il russo suonatore di bicchieri ingaggiato da David Gilmour per il concerto di piazza San Marco, qualche chitarrista diplomato. E gli altri? Dura resistere per ore, a tutte le ore, con lo stesso repertorio malamente suonato dagli amplificatori.
Qualcuno protesta e minaccia denunce per «intrusione di suoni in casa». Qualcun altro chiama i vigili per il disturbo alla quiete. «Arriviamo quando possiamo, i mezzi sono quelli», rispondono alla centrale del Pronto Interven-to. Qualcuno protesta perché di vigili ce ne vorrebbero molti di più, e non impiegati in massa per il commercio abusivo e l'ordine pubblico. E anche quando arrivano, i vigili spesso devono arrendersi.
Perché 1'artista di strada ha un regolare permesso. Il Comune (assessorato alla Gioventù) ne rilascia una venti- na al giorno, a cui si aggiungono quelli di altri assessorati (Commercio, per artigiani e venditori, Turismo durante le feste cittadine come il Carnevale) e dagli altri comuni.
Risultato, il fenomeno è incontrollabile, le truppe degli artisti, spesso senza arte alcuna, si dividono gli spazi e imperversano. Impossibile mangiare al ristorante senza assistere all'arrivo di tre-quattro fisarmoniche. O abitare nelle aree centrali senza subire il concertino, sempre uguale, anche nella scansione dei pezzi. Un sistema ideato per catturare più passanti possibile. Che ignora, come spesso accade, i diritti dei residenti e il decoro della città. «Vanno concessi solo pochi permessi, limitati ai grandi campi, senza amplificatori», dicono i cittadini. L'assessore, dopo un anno di approfondimenti anche giuridici, promette un intervento. La delibera, annunciata a metà 2005, potrebbe finalmente uscire dai cassetti.
Alberto Vitucci

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24/09/2006 - Corteo in bici fino al parco contro antenna selvaggia

Tratto da “La Nuova Venezia” del 24/09/2006

Il popolo contro antenna selvaggia è sceso in bici per le strade del centro per contestare gli impianti sulla «torre Eiffel» del parco Albanese. Alle 15, cento persone in bicicletta si sono trovati in piazzetta Matter, per dare vita ad una colorata manifestazione.
Un corteo che si è concluso alle 16.30 nel polmone verde di Bissuola.
Nei giorni scorsi, 1'assessore all'Ambiente Pierantonio Bel- caro aveva comunicato le date delle udienze del Consiglio di Stato, in cui sarà discusso il contenzioso del Comune contro i gestori della telefonia mo- bile per gli impianti del parco Albanese e quelli del parco di viale Don Sturzo. ll 6 febbraio, il Consiglio di Stato, dovrà pronunciarsi sulla legittimità del- le antenne di Carpenedo e il 13 febbraio su quelle di Bissuola. Intanto sulla «torre Eiffel» del parco Albanese una delle tre antenne previste, quella H3G, non sarà installata. Infatti, la Vodafone e la Tim hanno potuto realizzare i loro impianti sopra il pilone in base alla sentenza del Tar, che ha dato loro ragione, annullando il diniego comunale alle installazioni. Una situazione, che potrà permanere solo se il Consiglio di Stato confermerà il giudizio del giudice amministrativo regionale.
A1 contrario, invece, l'H3G non ha titolo ad installare la propria antenna, perché non essendo ricorsa al Tar, non ha potuto godere dell'annullamento del diniego comunale. «E' importante la notizia - ha commentato Michele Boato portavoce del comitato di Bissuola contro antenna selvaggia - della data dell'udienza per le antenne del parco Albanese. Se, come crediamo, il Consiglio di Stato annullerà la sentenza del Tar, succederà come per l'antenna della rotonda Garibaldi: era in funzione da due anni ma hanno dovuto eliminarla. Ora dobbiamo preparare assieme, Comune e Comitato, questa importantissima scadenza». Le antenne del parco Albanese so- no state autorizzate dal Comune nel 2004, nonostante il parere contrario del Consiglio di quartiere di Carpenedo Bissuola. Poi, 1'amministrazione comunale all'inizio del 2005 ha revocato 1'autorizzazione dell'antenna in base ad un esplicito divieto ad innalzare manufatti più alti di 4 metri, presente nelle norme tecniche del nuovo Prg (Piano regolatore generale), che era appena entrato in vigore. Il Comune poteva farlo perché nel frattempo i gestori non avevano iniziato alcun lavoro relativo all'antenna. Tim e soci si sono rivolti al Tar del Veneto che nell'ottobre 2005 aveva stabilito che il Comune non aveva il potere di inserire nelle sue norme urbanistiche un simile divieto. Così il Tar ha ripristinato l'autorizzazione. Contro questa sentenza il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Poi, i gestori, dopo due tentativi falliti a causa dell'opposizione dei cittadini, il 3lluglio scorso sono riusciti a installare la torre delle antenne alta 36 metri, con 1'aiuto delle forze dell'ordine.
(Michele Bugliari)

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22/09/2006 - Il futuro incerto del parco Mestre "convoca" il sindaco

Tratto da "Il Corriere del Veneto" del 22/09/2006

Un consiglio straordinario della Municipalità di Mestre Carpenedo sul "caso" del parco di San Giuliano, alla presenza del sindaco di Venezia Massimo Cacciari, degli assessori competenti e anche, se possibile, dell'architettò Antonio Di Mambro; l'ideatore del pianoguida del parco. A chiederlo era stato il consigliere dei Verdi Federico Camporese e ieri pomeriggio tutti i partiti di maggioranza della Municipalità hanno accolto la richiestà.
«Speriamo di poterlo tenere già la prossima settimanaH, dice Camporese». Il consiglio sarà ovviamente centrato sulla contestatissima approvazione da parte del commissario straordinario al moto ondoso del progetto dell'architetto Giampaolo Mar per la riqualificazione delle attività commerciali sulla riva del canale di San Giuliano. Un progetto che prevede che 18 della attuali 20 aziende rimangano sulla riva, cancellando una parte della passeggiata a filo d'acqua prevista dal piano Di Mambro, con la realizzazione di strutture alte undici metri.
In realtà in discussione c'è tutto il futuro del parco. Nell'ultimo anno i segnali non sono mai un granchè positivi. Il progetto del polo nautico, che doveva essere il passo successivo alla prirna realizzazione, ha ancora il fiato corto, soprattutto sotto il profilo finanziario. In tempi di "vacche magre" il sindaco Massimo Cacciari non vuole sentir parlare di una realizzazione con fondi solo pubblici, preferisce la strada della collaborazione con i privati. In questi mesi le cosé sono andate avanti, si parla già di acquisti di aree lungo la gronda, dall'attuale parco fino a Campalto e del progetto dell'albergo legato a doppio filo a strutture sportive, come per esempio il campo da golf che già il piano Di Mambro prevedeva. L'altra fetta "privata" del parco è già stata acquistata l'anno scorso dall'imprenditore Luigi Brugnaro: ai Pili il piano prevede attività varie, dal parcheggio alla darsena a un parco divertimenti. La preoccupazione di molti è che il parco, che pure ha bisogno di attività remunerative per il suo mantenimento, veda crescere la parte di business e diminuire (o almeno non crescere come doveva essere) la parte dedicata alle passeggiate e al verde, alla voeazione lagunare con il polo nautico. Il mantenimento delle attività lungo il canale, che sconvolge in quel punto il piano Di Mambro, andrebbe in questa direzione.
La municipalità chiede che al consiglio straordinario sia presente anche il sindaco, di cui è stato apprezzato il gesto di istituire una commissione di lavoro per approfondire il problema delle attività che devono restare. Il progettista Antonio Di Mambro è stato in città in questi giorni per consegnare nuovi disegni e progetti per il parco.
L'incontro con il sindaco non risulta a nessuno. E c'è chi pensa che anche questo sia un segnale delle difficoltà del parco.
A.Zo.,F.B.

News correlata a: [ Ambiente ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

21/09/2006 - Un euro per ogni visitatore:

Tratto da "La Nuova Venezia" del 21/09/06

Un euro per ogni visitatore «Ma voglio la concertazione» Un euro a turista per finanziare i costi di 18 milioni di turisti 1'anno. Il ticket prende forma, e ora il provvedimento arriverà in Finanziaria. Il vice-presidente del Consiglio e ministro della Cultura Francesco Rutelli ha presieduto nei giorni scorsi una riunione con le categorie economiche e gli enti locali per concretizzare la proposta. Una «tassa» per entrare nelle città d'arte. Il Comune ha già fatto due conti, e inviato a Roma qualche settimana fa una propo- sta di massima, che prevede di incassare 9 milioni di euro dai ticket per chi pernotta in albergo (7,6 milioni di eu- ro), chi arriva in aeroporto (3 milioni di euro) ma anche per chi sbarca a Venezia, mangia in ristorante e parcheggia con 1'auto. Calcoli complicati, che pre- vedono di chiedere 2 euro al turista «giornaliero», uno per chi arriva, pernotta e mangia in ristorante. Che do- vranno probabilmente essere riscritti.
Il sindaco Massimo Cacciari ha infatti incontrato qualche giorno fa le catego- rie economiche, rappresentante dal presidente della Camera di commercio Massimo Albonetti. «Tutti hanno convenuto sulla necessità di non far pagare ai veneziani i costi aggiuntivi del turismo», ha detto il sindaco, «adesso aspetto un progetto dettagliato per i prossimi giorni». L'amministrazione ha assicurato le categorie: su questi temi intendiamo procedere con il sistema della concertazione. «Ma non possiamo aspettare all'infinito», dice Cacciari. Il progetto originario elaborato dal vicesindaco Michele Vianello potrebbe anche essere modificato dopo aver esaminato i suggerimenti delle categorie. Ma un fatto è certo: il 2007 porterà il ticket.
(a.v.)

News correlata a: [ Turismo ] [ Dibattito sul turismo ]

 

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