News di Pandora

>>ARCHIVIO NEWS<<

Ultima foto inviata

Ultima Foto Inviata
Autore: ENZO PEDROCCO

Alcune pagine di questo sito contengono delle animazioni in Flash.
Per scaricare il plug-in (gratuito) usa il seguente link:
Macromedia


Sei in:
  1. Home Page[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/index.php]
  2. Informarsi[https://feem-projectnet.serversicuro.it/pandora/scheda.php?ids=1]
  3. Archivio News

Archivio News

12/10/2006 - Di Pietro: "Alternative al MOSE? Danni senza vantaggi"

Tratto da “Il Corriere del Veneto” del 12/10/2006

Inizia ribadendo che il Comitatone del 20luglio scorso ha deciso «la prosecuzione dei lavori secondo il cronoprogramma». Quindi rivela che lo scorso 29 settembre il Comitato tecnico del Magistrato alle Acque ha bocciato senza appello i progetti alternativi al Mose. Infine; mettendo via gli appunti e parlando a braccio, auspica che «in fase di discussione della Finanziaria sia individuato uno specifico capitolo per il finanziamento del Mose». In tre minuti e otto secondi, durante il question time alla Camera dei Deputati, il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ribadisce la propria posizione favorevole alle dighe mobili, scatenando un coro di proteste. «Sono preoccupato per come si sta andando verso il prossimo Comitatone - commenta il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Con questo metodo non si potrà giungere che alla votazione di contrapposti ordini del giorno».
Di Pietro risponde all'interrogazione dei deputati Udeur Angelo Picano e Mauro Fabris e rivela che un paio di settimane fa - il 29 settembre, appunto - il Comitato tecnico di magistratura e il Consiglio superiore dei lavori pubblici hanno vagliato le proposte alternative presentate dal Comune di Venezia. Il parere del Comitato, che porta quella stessa data ed è già stato consegnato al ministro, è chiarissimo. «C'è scritto che le alternative comporterebbero la quasi totale demolizione o modifica di quanto già realizzato – afferma Di Pietro - e che non sussistono particolari vantaggi nell'adozione di soluzioni alternative al sistema Mose. Anzi visto il suo stato di avanzamento si avrebbero danni economici rilevantissimi e ritardi altrettanto significativi».
Entro oggi, su sollecitazione dello stesso ministro, verrà depositato anche il parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici; mentre per quanto riguarda il Comitatone - assicura Di Pietrò - «si farà entro fine mese». Di Pietro auspica infine che dalla Finanziaria arrivino più finanziamenti per il Consorzio Venezia Nuova, perché «per poter fare il Mose ci vogliono i soldi». «La Finanziaria già individua il sistema Mose come opera da finanziare, mentre riduce pressoché a zero i finanziamenti per la salvaguardia della città - è la gelida replica di Cacciari - mi sarei augurato dal ministro Di Pietro un'attenzione almeno analoga a quella da lui riservata al Mose per la legge speciale».
Di Pietro parla di lavori al «35 per cento» e anche su questo Cacciari gli tira una. stilettata: «Confonde tra finanziamenti impegnati e opere realizzate». Sulla stessa linea il fratello Paolo, deputato di Rifondazione: «Le dichiarazioni rese dal ministro Di Pietro sono estremamente gravi perchè disattendono quanto richiesto dal Comune di Venezia e contraddicono quanto votato dalle commissioni Ambiente di entrambi i rami del Paramento», che avevano chiesto lo stop ai lavori «irreversibili». Duro il commento anche dei Verdi, il cui ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio aveva nei giorni scorsi «spalleggiato» i1 Comune sollécitando a tutti i soggetti del Comitatone il confronto sulle alternative: la vicepresidente dei deputati e assessore comunale Luana Zanella accusa Di Pietro di «superficialità per aver liquidato un lavoro intenso e meticoloso», mentre il consigliere comunale Beppe Caccia parla di un «vergognoso spot: come in una compagnia d'avanspettacolo di provincia,1'ex "mani pulite" e 1'ex addetto stampa del Consorzio Venezia Nuova hanno concordato una sceneggiata ad usò e consumo delle telecamere per promuovere il Mose».
Alberto Zorzi

News correlata a: [ Progetti e ricerche su Venezia ] [ Acqua Alta ] [ Dibattito sul Mose ]

 

12/10/2006 - Su Punta San Giuliano confronto con Cacciari

Tratto da “Il Gazzettino” del 12/10/2006

Massimo Cacciari ha promesso che ci sarà. E cosî venerdì 27 ottobre al Centro Santa Maria delle Grazie - ore 17.30 - si discuterà pubblicamente della storia di San Giuliano ovvero dell'autorizzazione concessa dal Comune alle ditte di trasporto di restare in Punta San Giuliano. Da quando il Gazzettino ha dato la notizia che Cacciari, in qualità di Commissario al moto ondoso aveva dato il via libera al progetto che mantiene le ditte in Punta, in città si sono moltiplicate le iniziative. E i consiglieri della Provincia hanno votato un ordine del giorno contro la decisione di Cacciari, ma anche Comune e Municipalità di Mestre si sono mossi allo scopo di bloccare questo progetto. Tant’è che la Municipalizzata ha chiesto alla Giunta un Consiglio straordinario proprio sul punto. Del resto l’acerrimo nemico di questo progetto è proprio il presidente della Municipalità, Massimo Venturini, deciso ad andare anche contro il suo sindaco pur di salvare il parco. Il 27 ottobre si vedrà a che punto siamo e, soprattutto, se il Comune ha trovato qualche alternativa alla permanenza delle società in Punta. Cacciari ha già detto chiaramente a chi ha chiesto l’incontro – il gruppo Intesa per al città che l’ha sostenuto in questa campagna elettorale – che bisogna studiarsi bene le carte e conoscere nel dettaglio la situazione prima di parlare. Il che significa che il Comune arriverà all’incontro con una posizione molto precisa ed è probabile che sia quella che non esistono alternative. Dunque, le ditte restano lì e si va avanti con il progetto. Dall’altra parte del tavolo, però, ci sarà Intesa per la città che invece sostiene che quel progetto porta ad uno stravolgimento della filosofia del parco di San Giuliano. A seguito alla decisone di Cacciari, infatti, si dovrebbero costruire edifici alti quasi 11 metri a bordo del Canale Salso. Esattamente dove era prevista la passeggiata ciclopedonale che, partendo dal Canal Salso doveva arrivare fino al Parco di San Giuliano. Le ditte che hanno chiesto di restare lì sono 18 e si tratta in buona parte di aziende che si occupano di trasporti da e per Venezia. Più tre ditte che si occupano di rimessaggio barche.

News correlata a: [ Venezia e la sua laguna ] [ NL 06.06 - Il parco di S.Giuliano ] [ Dibattito sul Parco di San Giuliano ]

 

11/10/2006 - Eventi al caffè Aurora: OverGlass, giovani artisti di Murano

L’associazione Aurora presenta tre eventi dedicati al vetro con i giovani maestri vetrai di Murano del gruppo OverGlass.
Scarica il programma degli eventi.


News correlata a: [ Tradizioni ] [ I settori produttivi ] [ Società ]

 

09/10/2006 - Mose: congelato il Comitatone e la Margherita si spacca in due.

Tratto da “Il Venezia” del 09/10/2006

Mose si o Mose no? La Margherita conta tra i suoi petali chi é a favore e chi é contro al progetto di dighe mobili alle bocche di porto, e lo fa a colpi di comunicati. Il volantino che sta circolando in questi giorni parla chiaro; la Margherita di Venezia interpreta 1'ordine del giorno del consiglio comunale (votato lo scorso 6 maggio) come una presa di posizione a favore della grande opera contro le acque alte. «Fermare il Mose senza un'alternativa sarebbe una follia - c'é scritto - siamo perciò favorevoli alle opere di salvaguardia previste dalla legge». Il capogruppo comunale Piero Rosa Salva però smentisce: «Il volantino non rispecchia la posizione dell'intero partito».
La polemica è servita su un piatto d'argento ed era stata anticipata venerdì scorso in Sala San Leonardo durante 1'assemblea cittadina No Mose: «Una discrepanza interna al partito del sindaco Cacciari che dimostra la debolezza della sua maggioranza» ha attaccato Sebastiano Bonzio consigliere di Rifondazione. Per la corrente della Margherita più vicina all'ex sindaco Paolo Costa, non é dunque possibile fermare i cantieri del Mose senza aver verificato valide proposte alternative. Ma i progetti contro le acque alte vagliati dal Comune e inviati al Governo non sono mai stati presi in considerazione. L'ha denunciato il deputato di Rifondazione Paolo Cacciari nel corso dell'assemblea: questo governo é reo di non aver ancora dato risposta alla mozione delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato che avevano chiesto 1'invio del comitato tecnico in laguna per verifica,re le alternative alle dighe mobili e la possibilità di sospensione dei lavori irreversibili». Il silenzio assordante di Roma si associa al nulla di fatto sulla data del prossimo Comitatone, attesa anche dall'Assemblea Permanente per organizzare ulteriori mobilitazioni. «Senza comitato tecnico non si riunirà il Comitatone e nel frattempo nei cantieri si prosegue a pieno ritmo» segnalano i No Mose. Ma l'ambito locale s'intreccia anche con la legge finanziaria appena depositata. Il consigliere verde Beppe Caccia ha segnalato come i 15 milioni di euro previsti nell'allegato "Infrastrutture" in gran parte destinati a rimpinguare i finanziamenti previsti per la legge speciale veneziana, siano «irrisori rispetto alle richieste del Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico dei lavori. Secondo una stima di massima, con questi soldi a disposizione il termine ultimo dei cantieri del Mose slitterebbe al 2025, assorbendo 1'intera disponibilità economica». Dal canto suo Paolo Cacciari ha auspicato che in base di revisione del Testo unico ambientale il Governo colga l'occasione di «mettere mano agli apparati che sovrintendono i progetti di salvaguardia della Laguna, trasferendoli come logica vorrebbe dal ministero delle Infrastrutture al dicastero per l’Ambiente diretto da Pecoraio Scanio».
Beatrice Berzaghi

News correlata a: [ Progetti e ricerche su Venezia ] [ Acqua Alta ] [ Dibattito sul Mose ]

 

08/10/2006 - Cardin e il "suo" sotoportego restaurato: « i negozi adottino i propri pezzi di città»

Tratto da “Il Corriere del Veneto” del 08/10/2006

Indica lassù, tra i fili raggomitolati della corrente elettrica e quelli del telefono. «Vede, qualcosa avremmo potuto fare di meglio. Tutti quei cavi, per esempio. Una bella cornice di legno sarebbe stata 1'ideale per nascondere questa bruttura». Dettagli. Forse non per Monsieur Cardin, abituato ad osservare per cose nel loro particolare. Ieri sera a però all'inaugurazione del “suo” sotòportego de Siora Bettina era raggiante e disposto a mettere da parte le piccole imperfezioni. In fondo è una festa ed è giusto tagliare il nastro con grandi sorrisi e poi brindare tra i tavoli degli (altrettanto raggianti) proprietari dei ristorante “A1 nono risorto”. Restauro effettuato dunque. E per Venezia a tempi di record. Ora quel sottoportego buio, sporco e un po’ maleodorante ha tutta un'altra cera. Con i nizioleti candidi, i muri intonacati di fresco e pure l’edicola votiva in ordine. «Nominiamo Pierre Cardin assessore al decoro ad honorem» scherza Mara Rumiz con un bicchiere di prosecco tra le mani. Monsieur sorride e rilancia: «Venezia è una città bellissima ma meriterebbe di esserlo ancora di più. Ci sono molte cose che si potrebbero fare per la città nella quale vengo a soggiornare per alcuni periodi da trent’anni a questa parte. Non ho ovviamente nessuna indicazione precisa da dare agli amministratori ma credo basterebbe che, per esempio, ogni negoziante (e qui ce ne sono molti) si prendesse cura del priorio pezzetto di città e non solo della sua singola vetrina. Io ho fatto questo intervento perché qui c’è la mia abitazione e mi ero accorto del sottoportego solo passandoci davanti. Chissà quanti altri posti degradati ha Venezia. Questi fili aggrovigliati alle pareti, per esempio… è così difficile intervenire?»
Ma. Co.

 

1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21  22  23  24  25  26  27  28  29  30  31  32  33  34  35  36  37  38  39  40  41  42  43  44  45  46  47  48  49  50  51  52  53  54  55  56  57  58  59  60  61  62  63  64  65  66  67  68  69  70  71 
News nell'Archivio: 352